Sì a sedici referendum C'è in ballo la Mammi

Sì a sedici referendum C'è in ballo la Mammà La Cassazione: firme ok, ora tocca alla Consulta Sì a sedici referendum C'è in ballo la Mammà ROMA. Sì della Corte di Cassazione ai referendum sulla legge Mammì proposti da un ampio arco delle forze politiche, sociali e del volontariato. L'esame delle firme raccolte si è concluso con esito positivo ed entro il prossimo 20 gennaio toccherà alla Corte Costituzionale pronunciarsi nel merito dei tre quesiti. Via libera anche ai tredici referendum definiti «anti-statalisti» e «anti-corporativi» proposti dai Club Palmella, dalla Lega Nord con l'adesione di An. Questi ultimi riguardano una vasta gamma di delicate questioni: 0 l'abolizione della quota proporzionale alla Camera dei deputati; • l'abolizione della proporzionale al Senato; quota • l'estensione a tutti i Comuni italiani del sistema maggioritario con l'elezione diretta del sindaco; • l'abrogazione del «sostituto d'imposta» (i lavoratori riceverebbero l'intera busta paga e sarebbero loro e non i datori di lavoro a versare l'imposta dovuta al fisco); • l'abrogazione della cassa integrazione straordinaria; • la possibilità di scegliere tra iscrizione al servizio sanitario nazionale o ad una assicurazione privala; • la abolizione della pubblicità nella reti Rai; • la abolizione delle trattenute automatiche per i sindacati su retribuzioni e pensioni; • la fine del divieto per i negozi di aprire nei giorni festivi e durante le ore notturne; • la liberalizzazione delle autorizzazioni necessarie per l'apertura dei negozi; • la abolizione delle norme che impediscono di privatizzare quote della Rai; • la abolizione della tesoreria unica dello Stato; • la abolizione del soggiorno cautelare. Soddisfazione per la decisione è stata manifestata dai vari comitati promotori, che annunciano iniziative per garantire l'effettivo svolgimento dei rispettivi referendum. Ma già si profilano nuovi scontri all'orizzonte, da un lato intorno ai rapporti tra televisioni pubbliche e private, dall'altro sul futuro delle riforme elettorali e istituzionali. Ad esempio, Stefano Semenzaio, coordinatore del Comitato promotore del referendum sulla legge Mammì richiama il possibile conflitto di competenze tra il Silvio Berlusconi-imprenditore e proprietario delle tv del Biscione e il Silvio Berlusconi-presidente del Consiglio: «Solleveremo il problema nel caso in cui il governo incaricasse l'Avvocatura dello Stato di comparire davanti alla Corte Costituzionale contro i referendum sulla Mammì». E annuncia una richiesta di incontro col Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro «quale supremo garante delle regole democratiche». Da parte loro, invece, i comitati appoggiati a suo tempo dai Club Pannella e dal Carroccio, sostengono che i loro referendum «segneranno una riforma liberale dello Stato e dell'economia». Fa loro eco il coordinatore nazionale di Forza Italia Cesare Previti: «La decisione della Cassazione apre la strada ad una nuova stagione di riforme e ad un'Italia finalmente più liberale. I referendum su cui saremo chiamati ad esprimerci, infatti, daranno un forte impulso alla politica della maggioranza e consentiranno un confronto sulle soluzioni concrete e non sulle formule». Pierfcrdinando Casini, coordinatore del Ccd conferma: «Finalmente ci sarà l'occasione giusta per completare l'evoluzione del nostro sistema elettorale». La campagna referendaria, pur in attesa di quello che deciderà la Corte Costituzionale all'inzio del prossimo anno, si è già aperta. Ir. int.]

Persone citate: Biscione, Carroccio, Cesare Previti, Mammì, Oscar Luigi Scalfaro, Stefano Semenzaio

Luoghi citati: Italia, Roma