E' di nuovo flirt tra pds e ppi

A Foggia il leader della Quercia parla di Moro e il filosofo di Di Vittorio A Foggia il leader della Quercia parla di Moro e il filosofo di Di Vittorio V di nuovo flirt tra pds e ppi D'Alema e Buttiglione: dfiche con la Lega II ELETTORALE HI >'■ :■ l ■ lOlrtl v — »- • • uu-'iii untili ,♦0,., r-rr.-—- À| Lai - FOGGIA E grandi forze democratiche di opposizione debbono ricercare anzitutto nel governo locale le ragioni di convergènza». Così Massimo D'Alema ha siglato, in un comizio tenuto insieme a Rocco Buttiglione, il patto tra pds e ppi. Il lancio dell'intesa, in una serata gelida e nebbiosa, avviene a quattro giorni dal rinnovo del consiglio provinciale di Foggia, dove Quercia e popolari appoggiano, assieme a socialisti, patto Segni, cristiano-sociali, Ad e Verdi, lo stesso candidato, il chirurgo Antonio Pellegrino. Un cartello ampio, che anticipa accordi più larghi anche a livello nazionale. Eccolo D'Alema, coraggioso nel suo trench chiaro, lanciarsi nelle previsioni: «Qualcuno parla di serata storica. Spero che questo accordo prepari una prospettiva comune nel nostro Paese». E ancora: «Anche in questa maggioranza di governo vi sono forze con cui è possibile avviare! un dialogo. C'è, è vero, una destra pericolosa, ma vi sono anche forze liberali e democratiche, diverse da noi sul piano programmatico, con le quali però dobbiamo cercare il dialogo, visto che la democrazia è minacciata». E fra queste forze c'è anche la Lega: «Non ci stancheremo di cercare il dialogo con Bossi dice D'Alema -. Se Bossi capirà che deve uscire dalle sabbie mobili, noi della sinistra democratica gli tenderemo la mano». Battute, scambi di cortesie (Buttiglione ha celebrato Di Vittorio, il fondatore della Cgil nato a Cerignola, D'Alema ha strappato applausi citando Moro) hanno accompagnato il comizio seguito dallo stato maggiore regionale dei due partiti. Non a caso, proprio nelle ultime ore, il patto pds-ppi si è fatto strada anche alla Regione Puglia, dove insieme ai socialisti riformisti, popolari e pidiessini hanno stipulato un'intesa pre-elettorale, in vista delle consultazioni di primavera. Ma perché si parte proprio dalla Puglia? «Chi pensava che questa re¬ gione fosse stata data in appalto alla destra, il 20 novembre ha avuto una grossa delusione: domenica diamogliene un'altra»; «Dio ha tanto amato l'Italia, che anche una cosa cattiva come il comunismo ha dato un frutto buono come Di Vittorio». Le due frasi ad effetto sono di Buttiglione, che quasi afono, avviluppato in un loden grigio, ha mirato dritto al cuore della questione: «Ci si chiederà: ma perché due forze politiche, che negli ultimi cinquant'anni hanno occupato posizioni alternative, adesso sono unite? La risposta è che non è la prima volta: è già avvenuto durante il fascismo e ora, davanti al pericolo di una destra semi-postex-quasi, che non riesce a convincere, siamo di nuovo uniti». Poi le bacchettate al governo, che non può legiferare - secondo Buttiglione - su cose che toccano gli interessi dei lavoratori. «La finanziaria dev'essere rigorosa, ma non ingiusta - aggiunge il segretario del ppi - perché altrimenti i lavoratori più forti pensano: che c'importa? tanto le pensioni ce le facciamo da soli. E i deboli diventano sempre più deboli. I sacrifici non servono, hanno senso solo se liberamente accettati. Poi bisogna smetterla di pensare che il Sud voti sempre per il governo, per il potere». Oltre che in Puglia, le due forze di opposizione hanno fatto passi avanti a Brescia, a Treviso, al Comune e alla Provincia di Massa e, nelle ultime ore, anche a Pescara, dove in vista del ballottaggio per il Comune, il ppi ha appoggiato il candidato della sinistra, malgrado la destra abbia sfiorato nel primo turno il 50 per cento. Ma il «patto», per quanto desiderato e osannato, non arriva senza una buona dose di autocritica e in questo il pds è maestro. D'Alema glissa con una battuta sul colloquio ButtiglioneTajani scoperto da «Striscia la notizia» (e Rocco aggiunge: «Le cose che ho detto sono quelle che dico anche a lui»), ma confessa a se stesso: «Non ripetiamo l'errore di marzo, quando abbiamo pensato di essere sufficienti, da soli, ci siamo rivolti all'elettorato moderato, offrendo solo l'appello a votare per i progressisti». Ma le maggiori critiche sono ancora per il governo Berlusconi. «E' entrato in scena come Vanda Osiris, con Berlusconi legittimo erede della parte peggiore della storia che abbiamo alle spalle». Il vero rinnovamento - è ancora il D'Alema pensiero - sta nel saper raccogliere la parte migliore della storia. E allora l'incontro tra pds e ppi diventa necessario, «in presenza di un governo che sta precipitando il Paese nello scontro sociale». Anna Langone Rocco: «Le cose che ho detto a Striscia la notizia sono quelle che dico anche a lui» Da sinistra: il segretario del pds Massimo D'Alema e quello del ppi Rocco Buttiglione

Luoghi citati: Brescia, Cerignola, Foggia, Italia, Pescara, Puglia, Treviso