Valanga di Cct batte cassa al Tesoro

Nel 1995 sono in scadenza 165 mila miliardi di titoli, ma le riserve basteranno Nel 1995 sono in scadenza 165 mila miliardi di titoli, ma le riserve basteranno Valanga di Cd batte cassa al Tesoro E il fabbisogno scende rispetto all'anno scorso ROMA. E' una valanga quella che sta per riversarsi sul mercato finanziario, ma che non troverà impreparate le autorità monetarie. Nel '95 dovranno essere rimborsati a risparmiatori ed investitori ben 165 mila miliardi di titoli di Stato a medio e lungo e termine, di cui oltre 147 mila di soli Cct a tasso indicizzato, esclusi quasi 11 mila miliardi di Cte. Ma il Tesoro si è preparato con cura a questo appuntamento e ha operato per ridurre le pressioni di mercato nei mesi con le scadenze più ingenti, e poter effettuare durante l'anno anche emissioni nette negative (cioè collocando titoli in quantità inferiori a quelli in rimborso). Il cuscinetto, cioè le risorse in più rispetto alle esigenze del Tesoro, è di oltre 12 mila miliardi, composti dai 6-7 mila miliardi che rappresentano le maggiori emissioni del '94 rispetto alle necessità e il resto dai proventi delle privatizzazioni, che confluiranno nel fondo ammortamento titoli di Stato, quando questo strumento diverrà pienamente operativo. Oggi questi 12 mila miliardi di risorse immediatamente disponibili giacciono nel conto di tesoreria, che a fine anno risulterà attiva per 40-50 mila miliardi. Il 1995, quindi, si annuncia un anno particolarmente impegnativo nella gestione del debito pubblico. Gli obiettivi sorto abbassare il livello dello stock complessivo, ridurre l'incidenza dei titoli a tasso indicizzato sul glo¬ bale, allungare ulteriormente la vita media del debito (salita a fine ottobre a 3,36 anni contro i 3,01 anni di fine ottobre '93), abbassare l'onere per interessi mediante il ricorso ad emissioni in valuta. Intanto scende il deficit del Tesoro: nei primi nove mesi del '94 il disavanzo ammonta a 103.200 miliardi, cui fa riscontro un fabbisogno di 108.872 miliardi del- l'analogo periodo del '93. Il disavanzo risulta dopo entrate finali per 347.058 miliardi e spese finali per 439.165 miliardi, con un saldo netto da finanziare di 92.107 miliardi. Le operazioni di gestione di tesoreria costituenti fabbisogno hanno comportato un saldo passivo di 11.093 miliardi. I dati sono contenuti nel conto riassuntivo del Tesoro e situazione della Banca d'Italia, [r. e. s.] II ministro Lamberto Dini

Persone citate: Lamberto Dini

Luoghi citati: Roma