«Ecco la vera giustizia» di G. Tib.
«Ecco la vera giustizia» «Ecco la vera giustizia» Forza Italia: a Milano la serenità è morta ROMA. Chi pensa che dietro la sentenza ci sia la mano di Berlusconi sbaglia di grosso, dice Gianfranco Fini: la Cassazione è un organismo indipendente. Tutto vero, ma gli uomini di Forza Italia esultano alla notizia del trasferimento come davanti a una vittoria insperata. Tiziana Maiolo non ha dubbi: il trasferimento a Brescia dimostra «che quell'inchiesta non era stata avviata per servire la giustizia, ma per raggiungere uno scopo politico: inviare un avviso di garanzia a Silvio Berlusconi per cercare di scalzarlo attraverso la via giudiziaria. La Cassazione ha riconosciuto che l'inchiesta non poteva essere condotta con la serenità e l'imparzialità necessaria. Perché a Milano imparzialità e serenità sono sparite da sempre». Più o meno le stesse parole di Publio Fiori: «Questa è una prova che la magistratura, nei momenti difficili, sa decidere secondo le regole del diritto», dice il ministro di An, che poi preferisce buttare acqua sul fuoco: «Evidentemente la Cassazione ha trovato alcuni elementi che l'hanno convinta che era giusto spostare il processo. Questo è previsto dal codice penale e non è una cosa terribile...». Vittorio Sgarbi, che poche ore prima aveva parlato di «atteggiamento fascista» per i giudici che tengono in carcere De Lorenzo, suo vecchio collega ai tempi della militanza liberale, spara bordate ad alzo zero. Nel mirino, ovviamente, il pool di Milano: «Hanno tolto lo spettacolo a Di Pietro. Ora lui andrà in tv a fare un'altra piagnucolata e gli ridaranno l'inchiesta», attacca, ricordando le dimissioni televisive dei giudici di Mani pulite dopo il decreto Biondi. «Bisogna fare una legge che vieti ai giudici di andare in televisione» dice, prima di lanciare lo sberleffo finale: «Bisogna frenarli, anzi bisogna favorirli: dopo l'avviso di garanzia a Berlusconi la destra si è ricompattata. Ne mandino 18, di avvisi a Berlusconi. Ammazzino De Lorenzo, e si impiccheranno da soli». Enrico Nan, un avvocato di Pietra Ligure in forza alla commissione Giustizia della Camera, ha un modo di esprimersi meno esuberante. Ma la sua bella freccia contro il pool la scaglia anche lui: «Il trasferimento è una conferma di quei vizi procedurali denunciati negli esposti che hanno fatto partire l'indagine ispettiva del ministero della Giustizia» dice. Il vero attacco all'indipendenza dei magistrati, invece, verrebbe proprio da Mani pulite: «Sono stupito delle affermazioni attribuite al giudice D'Ambrosio - continua Nan - perché accostare questo provvedimento al processo di Catanzaro suona come un condizionamento agli altri giudici. E il giudice deve restare indipendente e incondizionabile anche dagli altri magistrati». [g. tib.]
Luoghi citati: Brescia, Catanzaro, Milano, Pietra Ligure, Roma
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