Jumbo, in cielo una Cernobil volante di Gabriele Beccaria

ini, sì all'! A causa delle radiazioni ad alta quota tra i piloti si registra il 60% di tumori in più della norma Jumbo, in cielo una Cernobil volante SE il professore voleva fare sensazione, c'è riuscito. Paragonare la cabina di un Jumbo allo stanzone di una centrale nucleare è un colpo nello stomaco. Ma lui snocciola una cascata di dati e si appella all'obiettività della scienza. Secondo Horst Kuni, ricercatore dell'università di Marburgo, piloti, steward, hostess e i passeggeri abituali sono esposti a dosi di radiazioni più elevate di quelle subite dai tecnici di un impianto a fissione. Nelle 800 ore collezionate in un anno alla cloche, si assorbirebbero fino a 15 «millisievert», vale a dire 15 volte più di quanto si diffonde su una persona che preferisce le passeggiate alle gite inter- continentali. Chi ha fatto del volo una professione e chi è spesso in viaggio in alta quota dovrebbe considerarsi un individuo a rischio, dice Kuni. Quando si mettono 11 chilometri e più tra se stessi e la Terra, si è investiti da un'invisibile ma micidiale pioggia di particelle radioattive che colpisce tutto ciò che incontra, compresi i jet. In un simposio internazionale a Francoforte, il professore ha dichiarato che le possibilità di morire sfracellati in un disastro aereo sono infinitamente minori di quelle di sviluppare un cancro a causa delle radiazioni di cui sono impregnati gli strati rarefatti dell'atmosfera. In Germania, il sindacato piloti, il «Cockpit», è tanto allarmato da aver presentato come prova una serie di test da cui emerge che le anomalie cromosomiche rilevate nel «personale di volo» sono più gravi di quelle dei tabagisti o degli alcolisti. Il portavoce Hajo Lebuser attri¬ buisce questi «impazzimenti cellulari» alle radiazioni. Anche il sindacato italiano piloti, l'«Anpac», ha raccolto scoperte simili e - sottolinea il direttore sanitario Gianpaolo Menotti - è difficile smentire gli studi secondo cui i piloti sono tra le vittime preferite dei tumori (il 60% in più della norma). L'allarme è risuonato a Bruxelles, dove una commissione Cee sta studiando se inserire il popolo dei cieli nel gruppo dei «lavoratori esposti», anche se alcuni suoi membri ricordano che «allo stato delle conoscenze attuali è impossibile concludere che esista un rapporto diretto di causa-effetto tra radiazioni e cancro». E le compagnie aeree aggiungono che «il problema è controverso». «Mancano dati definitivi», sostiene Giorgio Ricciardi, responsabile del centro medico Alitalia. La polemica sulla «pioggia della morte» è aperta. Gabriele Beccaria

Persone citate: Gianpaolo Menotti, Giorgio Ricciardi, Hajo Lebuser, Horst Kuni

Luoghi citati: Bruxelles, Francoforte, Germania