«Ecco i nemici delle donne» di Giorgio Bocca

U Provocazione di Cosmopolitan: lettrici votate i personaggi misogini «Ecco i nemici delle donne» Bocca, Zeffirelli e Speroni nella lista nera I PIÙ' CATTIVI CON «LEI» U N premio al peggior nemico delle donne è stato istituito dalla rivista femminile «Cosmopolitan», che l'ha intitolato, simbolicamente, a Sant'Agostino, il quale fu pervaso, per tutta la vita, da un grande dubbio: le donne possiedono l'anima oppure no? Al premio «Sant'Agostino», che manco, a dirlo verrà, assegnato l'8 marzo, festa della donna, hanno concorso (a loro insaputa) parecchi candidati, scelti dalla redazione della rivista che ha invitato le sue lettrici a votare le loro preferenze e a segnalare altri misogini degni di concorrere al (non ambito) premio. I candidati spaziano in vari settori: dalla letteratura (Ferdinando Camon, Roberto Gervaso, Luciano De Crescenzo) al giornalismo (Giorgio Bocca, Piero Ottone), dalla politica (Altero Matteoli, ministro dell'Ambiente, l'on. Teodoro Buontempo, Francesco Speroni, ministro delle Riforme costituzionali) alla cultura (Franco Zeffirelli, regista, Federico Zeri, critico d'arte, Philippe Daverio, assessore alla cultura del Comune di Milano), dal mondo del lavoro (Nino Galloni, ex direttore generale dell'Osservatorio del mercato del lavoro) alla psicologia (Luigi De Marchi). Abbiamo interrogato alcuni dei «concorrenti» per conoscere le loro reazioni all'accusa di essere dei nemici giurati delle donne. Federico Zeri, tirato in ballo per una sua dichiarazione che suonava, più o meno, così: «La donna italiana o è una suora o è una puttana spaventosa», non nasconde la propria irritazione: «Non me ne importa niente, non ho nulla da dire, non mi interessa e non scendo a quei livelli di stupidità». Giorgio Bocca, colpevole di essersi chiesto, novello Sant'Agostino, se le donne sono anima o corpo, affermando che «contro il cretinismo non è possibile nessuna difesa», respinge l'accusa dicendosi a sua volta «vittima delle donne: nella mia famiglia contano mia moglie e mia figlia ai cui voleri sono prono». Ribadendo di aver nutrito sempre stima e simpatia per le rappresentanti dell'altro sesso, «nel mio ultimo libro "Sottosopra" la figura centrale è mia figlia. Nel "Provinciale" la protagonista è mia moglie», afferma però di essere «sempre stato antifemminista perché il femminismo in Italia si è sempre segnalato per il suo cretinismo. E forse questo mi rende antipatico alle snob in carriera, persone che detosto cordialmente». Raggiunto a Londra, dove sta girando il suo ultimo film, «Jane Eyre», Franco Zeffirelli sbotta in una gran risata: «Io sono nemico delle femministe che hanno scatenato una campagna contro di me perché ho detto, e lo ripeto, che chi compie un aborto è un'assassina, ma sono famoso nel mondo per essere un grande amico delle donne, a cui devo tutto. Con loro ho sempre avuto dei magnifici rapporti, semmai ho avuto dei problemi con gli uomini». Affermando che «le donne sono la gioia della vita», il regista precisa ancora: «Io disprezzo profondamente le lem ministe perché negano il pregio più grande della donna, la femminilità». Ma si può finire tra i candidati al premio di Sant'Agostino anche senza parlare. E il caso di Andrea Monti, Claudio Rinaldi, Lamberto Sechi, direttori, rispettivamente, di Panorama, L'Espresso e L'Europeo. «Non parlano - scrive di loro Cosmopolitan -: ma date un'occhiata alle copertine dei loro giornali». Già assegnali, invece, gli Oscar alla carriera. Ecco gli «eletti»: Tinto Brass, Helmut Newton, Vittorio Sgarbi, [r. cri.] Sotto accusa anche Gervaso e Federico Zeri Altri 2 politici nel mirino: Matteoli e Buontempo A sinistra, il regista Tinto Brass A destra Franco Zeffirelli e il giornalista Giorgio Bocca.

Luoghi citati: Comune Di Milano, Italia, Londra