Meluzzi: oggi anche noi scendiamo nelle piazze di Massimo Gramellini

Meluzzi: oggi anche scendiamo nelle piazze Meluzzi: oggi anche scendiamo nelle piazze 1.i:; :1- IL RADUNO DI TORINO OROMA NOREVOLE Meluzzi, quando marciate su Roma? «Per adesso ci sediamo a Torino: domani, cinema Lux». Ex cinema Dux, ricordano i maligni. «Io ricordo che in campagna elettorale ci andò Mario Segni. E non riuscì a riempirlo». Perché i suoi berluscones invece che in piazza vanno al cine? «Paura di incidenti. Il nostro servizio d'ordine non è efficiente come quello dei sindacati. Ci basta riempire il Lux e mettere qualche altoparlante in Galleria San Federico». Il modello di destra in piazza: Fiorello o De Gaulle? «I modelli sono due, entrambi torinesi: la marcia dei quarantamila di Luigi Arisio e quella an ti-fisco di Antonio Martino. E' difficile staccare dalla poltrona i moderati. Ma quando si staccano, cambiano la storia». I «comitati 27 marzo» sarebbero nati senza l'avviso? «No. Quello è stato l'autogol che ci ha restituito l'entusiasmo di primavera». Ma dopo il Lux andrete davvero in piazza? «Torino è solo l'aperitivo. Stiamo organizzando una grande manifestazione a Roma per metà dicembre». Quanti sarete? «Due-trecentomila». Pochini, rispetto al milione e mezzo dei sindacati. «Le piazze non si contano, si pesano. Quella dei sindacati era una piazza in nota-spese: 60 miliardi. I nostri invece verranno di tasca loro, come i gollisti parigini del '68, per mostrare i denti ai traditori e agli zombies della prima Repubblica». E chi sono i «nostri»? «Una piazza di giovani, casalinghe, lavoratori in proprio». Chi è il vostro Che Guevara? «L'ha già detto Berlusconi: è Masaniello. L'eroe di un popolino che si ribella all'idea di un iniquo balzello imposto da un governo che sente estraneo». Scusi, Meluzzi: veramente al governo ci siete voi. «La nostra piazza sa che Berlusconi regna, ma non governa. Non può. Come Allende in Cile, gli hanno creato un muro di gomma intorno: gli "stop and go" di Bossi, gli anestetici dell'uomo del Colle, i burocrati infingardi che non eseguono gli ordini. La piazza di destra è stufa: vuol essere governata». Lasciatelo lavorare. Altri slogan in cantiere? «"Più libertà, meno tasse". E poi gli slogan "contro". Il più bersagliato sarà Bossi, come tutti i traditori: "Giuda!". Non escludo uno "Scalfaro, attento ai broccoletti". E poi "Comunisti!", in tutte le sal¬ se». Darete del ((comunista I» anche a Di Pietro? «Per noi Di Pietro è ancora Parsifal, il giustiziere folle che opera in nome del Bene e che qualcuno tenta di mettere contro l'altro buono, Berlusconi». Chi è qualcuno? «E' Borrelli a essere percepito come giudice politico». Cosa si canterà in piazza? «"Volare", "Va' pensiero" e la "Marcia del Quarto Stato" di Morricone». E se Buontempo attacca con «Giovinezza»? «Irrilevante. Io non considero teppista una piazza di sinistra se cento autonomi si accodano al corteo e tirano bulloni. Allo stesso modo non saranno cinquanta saluti romani a rovinare la marcia dei commercianti e delle casalinghe». I.'«Italia settimanale» di Veneziani vi invita a «sommergere le bandiere rosse con i tricolori», «E così sarà. Non capisco perché se un francese sventola la bandiera è un buon francese, mentre se lo fa un italiano e un fascista. Allora è fascista anche Bruce Springsteen, che inizia i suoi concerti gridando "Viva gli Usa". 1 catto-marxisti che ci hanno dominato per mezzo secolo considerano la nazione un'idea sospetta». Il corteo sfilerà davanti al Quirinale? «No, lì intomo ci sono strade troppe strette... La nostra piazza sarà piazza Navona, luogo di battaglie navali e di referendum radicali. Il primo oratore a parlare sarà Marco Pannella. Poi Fini». Bossi quando parla? «Se c'è Bossi non c'è la piazza. Se lui non tradisce, la manifestazione diventa inutile». E se tradisce? «Invece di Bossi parlerà un federalista fedele: Miglio». E per ultimo, signore e signori... «Il leader della maggioranza, Berlusconi. Abita pure lì vicino. Potrebbe portare giù i panini». Massimo Gramellini

Luoghi citati: Cile, Italia, Roma, Torino, Usa