In Italia la prima base Onu di Francesco Grignetti

In Italia la prima base Onu In Italia la prima base Onu Accordo Boutros Ghali-Previti A Brindisi i «dock della pace» ROMA. L'Onu inaugurerà in Italia la sua prima base logistica al mondo. Sarà a Brindisi, nel perimetro di un vecchio aeroporto militare pressoché abbandonato. L'accordo tra l'Organizzazione delle Nazioni Unite e il governo italiano è stato firmato ieri a Roma tra il segretario generale Boutros Ghali e il ministro della Difesa, Cesare Previti. Per questa prima base l'Onu ha vagliato diverse proposte. Alla fine, ha scelto l'Italia per l'ottima posizione geostrategica a metà strada tra Medio Oriente, Est europeo e Africa. Una volta di più, insomma, la penisola è stata considerata come la migliore «portaerei del Mediterraneo». E così da Brindisi, nel prossimo futuro, partiranno i materiali per le missioni di pace. «Sarà - dice Boutros Ghali una struttura estremamente utile dalla quale poter sostenere anche operazioni Onu già in corso». E' dal 1958 - ha ricordato il segretario generale - che l'Italia fornisce all'Onu proprie strutture, cominciando con Pisa. «Ma crescendo la domanda di interventi umanitari e di "peace keeping", il governo italiano ha consentito di fornire ulteriori strutture. E di questo lo ringraziamo». La bandiera blu dell'Onu, dunque, presto sventolerà sulla base di Brindisi. Il personale sarà rigorosamente multinazionale - ma si prefigurano molte assunzioni in loco - e dipenderà direttamente dal segretario generale. Spiega ancora Ghali: «Consentirà di mettere insieme una sorta di stock di riserva per quanto riguarda materiali e attrezzature essenziali. Ci saranno anche gruppi di persone che lavoreranno al riassemblamento e ammodernamento degli equipaggi che rientreranno dalle missioni in corso, ad esempio dalla Somalia». Naturalmente, quando si parla di operazioni umanitarie dell'Onu, si devono intendere generi di prima necessità, ma anche armamenti per la protezione del personale Onu. In qualche caso, poi - vedi la Somalia - trasformandosi le missioni da «peace keeping» a «peace enforcing», le necessità più squisitamente militari crescono. Passeranno anche armi, allora, per Brindisi? «Il memorandum - spiega il ministro Previti - parla chiaro. Noi siamo gli ospiti e la base è logistica per aiuti umanitari. Ma è anche chiaro che potrà partire qualunque cosa che l'Onu ritenga necessario. Quando si parla di azioni, c'è tutto». Francesco Grignetti

Persone citate: Boutros Ghali, Cesare Previti, Ghali, Previti