Un atlante che viene dallo spazio di Piero Bianucci

Un atlante che viene dallo spazio Un atlante che viene dallo spazio L# OTTIMO «Atlante d'Itaha» della De Agostini ritorna in versione più snella (alleggerita delle parti storico-artistiche), più economica e accuratamente aggiornata. Rimane l'impianto originale, con le mappe dell'intera Penisola riprese dallo spazio con i satelliti per telerilevamento «Landsat» 4 e 5 e acquisite dalla Telespazio (scala 1/650.000) e le carte tradizionali (scala 1/300.000). Di grande interesse le cartine tematiche, dalle quali è facile ricavare in modo immediato un completo quadro socio-economico del nostro Paese negli Anni 90: si va dal commercio estero alla produzione libraria, dai beni culturali all'assistenza medica, dall'agricoltura alla climatologia. Un altro aggiornamento di cui si sentiva il bisogno è quello che. ci viene offerto dalla Zanichelli con «Il nuovo atlante di Gaia». Non c'è aspetto dell'evoluzione del nostro pianeta che non venga trattato, testi ricchi di dati e con illustrazioni efficaci: una base indispensabile per qualsiasi valutazione ecologica su scala globale. A quasi 10 anni dalla prima edizione, il lavoro curato da Norman Myers con prefazione di Gerald Durrell è ormai un «classico» che ci aiuta a capire gli equilibri mondiali. «Atlante d'Italia», Istituto Geografico De Agostini, 286 pagine, 100 mila lire «Il nuovo atlante di Gala», Zanichelli, 272 pagine, 42 mila lire Capita spesso di incontrare persone colte e intelligenti che ammettono candidamente di non aver mai capito nulla di matematica. Se si scava, si scopre che sotto c'è una vera e propria fobia per una disciplina che chiede di esercitare essenzialmente la logica e il ragionamento astratto. In realtà il problema è di natura didattica. La matematica può diventare amichevole se ci si accosta ad essa non tanto con il ragionamento astratto quanto con un po' di fantasia, voglia di giocare, visualizzazioni grafiche. E' questa la proposta di Sheila Tobias: utile agli insegnanti, ma anche a tutti coloro che con la matematica hanno un conto aperto. Un discorso analogo si può fare per la fìsica. E in effetti ce lo fa, con acutezza e humour, l'astronomo Lawrence Krauss in un saggio tradotto con grande cura da Alberta Rebaglia (autrice anche della postfazione a sfondo epistemologico) per una collana diretta da Giulio Giorello. Krauss ha fatto la scelta di evitare la semplice divulgazione di questa o quella teoria fìsica. Ha preferito invece fornire al lettore, con esempi concreti, le idee chiave per muoversi con disinvoltura in una scienza altamente creativa che «come l'arte e la musica ha contribuito a forgiare la nostra esperienza culturale». Sheila Tobias: «Come vincere la paura della matematica», Longanesi, 258 pagine, 30 mila lire Lawrence Krauss: «Paura della fisica», Raffaello Cortina Ed., 280 pagine, 35 mila lire Nella riedizione della «Storia della tecnologia» (Clarendon Press, Oxford), Bollati Boringhieri ci presenta i due tomi che trattano «L'età dell'acciaio». Tra i temi affrontati, i nuovi processi di estrazione dei metalli sviluppati nel secolo scorso, l'uso del petrolio, della macchina a vapore e dell'elettricità, lo sviluppo dell'industria chimica, dei trasporti e dell'inge- reria civile. Tra le tecnologie, tessile, la vetraria e la fotografica, culminata un secolo fa nell'invenzione del cinema. Autori vari: «L'età dell'acciaio», Bollati Bo ringhia ri, 890 pagine, 70 mila lire Tutto sui virus dalla loro scoperta nel 1892 all'Aids, passando per le patologie degli herpes, dell'influenza, del morbillo e dell'epatite B: è il libro di Arnold J. Levine, direttore del Dipartimento di biologia molecolare della Princeton University che molto opportunamente la Zanichelli ci presenta in versione italiana. Senza dubbio la più completa e accessibile sintesi divulgativa che tratti queste strutture che segnano il confine tra la materia vivente e quella inanimata, Arnold J. Levine: «Virus», Zanichelli, 250 pagine, 46 mila lire Piero Bianucci

Luoghi citati: Italia, Oxford