«Conosco Silvio, non mollerà»

«Conosco Silvio, non mollerà» «Conosco Silvio, non mollerà» «Responsabilità oggettiva? Una panzana» MARCELLO DELL'UTRI CMILANO OSA provo in questo momento? Penso che è un attacco politico, non giudiziario. Ho una grande preoccupazione per Silvio, per la sua salute, perché queste cose logorano. Ma d'altra parte cresce ancora di più la mia ammirazione per lui. Per lui come uomo e come leader». Marcello Dell'Utri - presidente di Publitalia ma soprattutto amico di sempre, insieme a Fedele Confalonieri, del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - è al lavoro, in ufficio. Da pochi minuti il premier ha letto in televisione il suo messaggio. Dell'Utri gli aveva parlato in mattinata, una conversazione breve, poche parole fra amici. In che stato d'animo ha trovato Berlusconi? «Molto sereno, come ha dimostrato anche ora in tv. Del resto, lo conosco bene: Berlusconi è una persona che proprio quando c'è da lottare esce fuori in maniera ancora più brillante». E lei cosa gli ha consigliato? «Di rimanere sereno e di lottare». Ma in azienda, tra voi dirigenti, che clima c'è, oggi? «Io personalmente, ma un po' tutti in azienda, viviamo questo momento in assoluta tranquillità. Non ci siamo scomposti più di tanto». Allora ve l'aspettavate? «Intanto ci sembra chiaro che quest'episodio è uno strumento di perturbazione di tipo politico. C'è stata un'invasione di campo, insomma: chiamiamola pure così». Ma pensavate che potesse arrivare in questo momento una notizia simile? «Tra due turni elettorali, con la conferenza sulla criminalità in corso? Mi sembra tutto abbastanza strano». Insomma: vi sembra più un fatto politico che un fatto giudiziario. «Assolutamente. Noi l'abbiamo interpretato così. In ogni caso quest'avviso di garanzia ripropone la questione della responsabilità oggettiva del capo di una grande azienda, un tema che potrebbe fare scorrere fiumi di inchiostro». Cioè? «La responsabilità oggettiva è una responsabilità civile, non penale, e quindi non personale. Non possono usare questi meto- di per turbare l'assetto politico del Paese». Comunque, vi aspettavate un colpo simile? «Proprio aspettarcelo no... Diciamo che ormai ci si può aspettare di tutto. Ma che toccasse proprio a Berlusconi no, francamente a me, anzi a noi, sembra abnorme. Comunque, non ci si può più meravigliare di nulla». Non crede che questo avviso di garanzia rientri in una specie di duello mortale tra i giudici e il governo iniziato con il decreto Biondi? «La mia sensazione è che stiamo assistendo a un vecchio film, girato prima delle elezioni. Mi è sembrato di ripiombare in quel clima. Perciò questa notizia non rni ha sconvolto più di tanto». Cosa succederà, ora, secondo lei? Questo avviso si risolverà in nulla oppure avrà degli sviluppi? «Secondo me finirà in nulla. Un avviso di garanzia si può emettere, ma se poi non c'è alcun riscontro di fatto, tutto si sfalda». Parliamo del Berlusconipremier. Non le sembra che ci sia tutta una serie di concause che potrebbero spingerlo a lasciare l'incarico? «Così appare, non posso negarlo. Così appare». E lui lo farà? «Ah, non credo proprio: Berlusconi non è uno che si preoccupi più di tanto di queste cose. Se pensa di star subendo attacchi strumentali, certamente non se ne farà vittima. Se invece non fosse così, saprà rispondere anche per le sue azioni». Ma il braccio di ferro tra Mani pulite e il governo era nell'aria da mesi. Se oggi si sono mossi, non pensa, non teme che abbiano qualcosa di grosso in mano? «Non lo penso e non lo temo». Come fa ad essere così sicuro? «Nell'avviso si parla di responsabilità oggettive, di fatto. Si dice che Berlusconi gestiva di fatto. E' una grossa panzana! Dove siamo arrivati? Tutti i capi azienda gestiscono di fatto, comunque. Ma se ci sono delle responsabilità di dirigenti e di amministratori delegati, appunto delegati a fare delle cose, l'azionista o presidente non può essere l'uomo che gestiva di fatto». Il capo del governo pochi mesi fa ha offerto al leader del pool di Mani pulite, Antonio Di Pietro, il ministero dell'Interno ed oggi è indagato da quello stesso pool. Che effetto le fa? «E' un paradosso, vallo a spiegare agli stranieri! Loro non sanno che Machiavelli è italiano...». Secondo lei, Berlusconi ce la farà a superare questo momento così difficile? «Io dico di sì». E' stato un errore per il governo impegnarsi in questo braccio di ferro coi giudici? «Io credo di sì, comunque. Non so chi abbia cominciato, ma comunque è un errore fare il braccio di ferro, per tutte e due le braccia». Sergio Luciano n a a a - ri a «Sono preoccupato per la sua salute ma lo ammiro ancora di più come leader e come uomo» Marcello Dell'Utri presidente di Publitalia

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