A Napoli la Babele antimafia

Aperta la conferenza Onu sulla criminalità. Boutros-Ghali: bisogna cancellare i paradisi fiscali Aperta la conferenza Onu sulla criminalità. Boutros-Ghali: bisogna cancellare i paradisi fiscali A Napoli la Babele antimafia E ilprimo nodo è il segreto bancario NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO E' piena di buoni propositi la grande «kermesse» antimafia organizzata dall'Onu. Il segretario generale delle Nazioni Unite Boutros-Ghali, aprendo i lavori della conferenza mondiale sul crimine transnazionale, si augura risultati concreti e indica alcune strade: lo «scambio internazionale delle informazioni», «facilitare le indagini condotte in diversi Paesi», «accordi bilaterali fra gli Stati in materia di crimine organizzato». E il presidente del Consiglio Berlusconi propone ufficialmente una scuola internazionale di investigazione che potrebbe vedere la luce al termine del convegno. Ma nonostante le buone intenzioni, dentro la splendida cornice di un Palazzo Beale tirato a lucido, si rischia la Babele dell'antimafia, e non solo perche i delegati dei 141 Paesi presenti parlano tante lingue diverse. Hanno anche leggi e problemi diversi. Forse troppo. Verso la fine del suo intervento, ad esempio, Boutros-Ghali dice che bisognerebbe fare un passo avanti nell'abolizione del segreto bancario: l'abbattimento di quella barriera quando si tratta di scavare dietro i soldi derivanti dal traffico di droga dovrebbe essere esteso a tutti gli affari su cui grava l'ombra del crimine organizzato. E il vice-presidente dell'Antimafia italiana, Pino Arlacchi, commenta: «E' una dichiarazione dirompente. Se venisse accolto questo principio, almeno una quarantina di Paesi qui rappresentati dovrebbero cambiare la loro legislazione in materia di segreto bancario». Avverrà il miracolo? Si convinceranno i delegati delle Bahamas, di Panama, del Liechtenstein, ma anche dell'Austria e di tanti altri «paradisi» fiscali e bancari? La conferenza è appena iniziata, è presto per dirlo, ma i problemi sono davvero tanti. E si rischia la Babele perfino tra chi parla la stessa lingua. Il procuratore antimafia di Firenze Piero Luigi Vigna, appena ascoltato l'intervento di Berlusconi che parla di «armonizzazione del diritto penale e processuale in tutti i Paesi, a cominciare dalla previsione del reato di associazione a delinquere», commenta: «E' un riferimento importante, il punto di partenza e il presupposto di altri istituti penali». Poco dopo il Super-procuratore nazionale antimafia Bruno Siclari - la cui presenza qui ha rischiato di provocare un incidente diplomatico: aveva ricevuto un invito per seguire i lavori da semplice spettatore, è dovuto intervenire Berlusconi per rimettere le cose a posto dice: «Qui ognuno ha le sue necessità, e il reato associativo dappertutto non mi sembra nemmeno proponibile». Ma al di là. delle opinioni differenti, l'allarme di BoutrosGhali sui traffici e le ramificazioni della mafia nel mondo, è forte e riguarda l'essenza della democrazia: «Il crimine transnazionale - dichiara il segretario generale - fa incancrenire il mondo degli affari, corrompe la classe politica e minaccia il diritto delle persone. Indebolisce l'efficienza e la credibilità delle istituzioni e mina in tal modo la vita democratica delle società». Quando lo Stato di diritto regola l'economia di mercato, spiega Boutros-Ghali, allora le cose vanno bene; ma se le leggi del mercato si impongono in Paesi a democrazia debole, «senza Stato e senza norme di diritto», allora il crimine organizzato trova campo libero e rischia di prendere il sopravvento. Le areec più a rischio, sotto questo profilo, sono quelle dell'Est europeo e dei Paesi in via di sviluppo. Berlusconi è sulla stessa lunghezza d'onda. Anche lui parla di «spazi enormi di espanzione della mafia nell'ex-impero sovietico» e dell'Italia pronta a collaborare con chiunque, anche all'estero: «Abbiamo giudici all'avanguardia e tecniche d'in¬ dagine molto buone». Non tralascia, il presidente del Consiglio, nemmeno il problema dell'inquinamento delle istituzioni: «La mafia corrompe, entra nelle istituzioni, è capace perfino di portarle dalla propria parte». L'idea dell'Alta scuola per la formazione e l'aggiornamento professionale di chi opera nel contrasto delle organizzazioni criminali, investigatori e magi- strati insieme, è uno dei cavalli del governo italiano. Berlusconi la ripete ogni volta che ne ha l'occasione, rivela che si è pensato di farla a Torino, dove esiste già un centro di formazione per gli operatori dell'Onu, ma, aggiunge, «mi piacerebbe metterla a Napoli, Palermo o Rari, come ulteriore segno della volontà di riscatto delle zone più colpite dalla criminalità organizzata». Poco più in là, poro, la presidente dell'Antimafia Tiziana Parenti, commenta: «Su questa scuola di investigazione ho delle perplessità. L'idea di mettere insieme magistrati e poliziotti non mi sembra opportu na». Giovanni Bianconi WM ECCO L'ELENCO DEI PAESI IN CUI GU ISTITUTI DI CREDITO GARANTISCONO L'ANONIMATO E IN CUI GLI ACCERTAMENTI BANCARI 0 PATRIMONIALI SONO PROIBITI 0 QUANTOMENO LIMITATI A CASI ESTREMI. IN VIRTÙ' DI QUESTE CARATTERISTICHE, IN QUESTI PAESI AVVIENE PREVALENTEMENTE IL RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO. ANTILLE OLANDESI ISOLE CAYMAN SEYCHELLES BARBADOS BAHAMAS PANAMA ISOLE DEL CANALE DELLA MANICA: JERSEY E GUERNSEY I PARADISI FISCALI j »«»« :**»■»» :f »«'*« il HI