D'Alema: è la sconfitta di Berlusconi

Botteghe Oscure: la Lega è andata male solo dove ha subito l'abbraccio mortale del Cavaliere Botteghe Oscure: la Lega è andata male solo dove ha subito l'abbraccio mortale del Cavaliere D'Alenici: è la sconfitta di Berlusconi «Premiata la linea delle alleanze di centro-sinistra» ROMA. «Berlusconi e stato battuto e noi abbiamo vinto». Massimo D'Alema ò trionfante. «Forza Italia dove guardare in faccia la sconfitta: il pds ha ottenuto moltissimi consensi, le alleanze di centro-sinistra anche, la Lega è andata bene tranne lì dove ha subito l'abbraccio mortale con F.I.». Walter Veltroni è trionfante. E da Botteghe oscure, per suggellare il successo, vengono diffusi in via ufficiosa i dati di un sondaggio Abacus. Se si andasse alle politiche, la Quercia prenderebbe dal 24 al 28 percento, il ppi si attesterebbe tra il nove e l'undici, Forza Italia tra il 20 e il 21, mentre An otterrebbe il 14 e la Lega il 7. Si canta vittoria, al Bottegone. Il segretario, chiuso nel suo ufficio al secondo piano, non rilascia dichiarazioni ufficiali (parlerà oggi pomeriggio, risultati definitivi alla mano). Però con i compagni di pan ito dà libero sfogo all'entusiasmo. E in un men che non si dica al pds queste amministrative parziali assumono un valore nazionale. In politica si usa così. Eppure in mattinata, quando gli exit poli danno già la tendenza elettorale che verrà confermata in serata, D'Alema usa un altro linguaggio. Forse è la frustrazione di una domenica mattina regalata alla finanziaria e strappata al riposo che fa abbassare la guardia al segretario. Non ci sono riflettori e telecamere in giro, e allora perché non dire quello che si pensa veramente? «lo non capisco perché i se¬ gretari di partito vanno tutti in Rai a parlare - sbuffa il leader della Quercia - diciamoci la verità: in fondo queste sono elezioni amministrative: si vota solo in sette Comuni, non sono mica consultazioni nazionali». Dunque è un insolito D'Alema quello che in mattinata passeggia per Montecitorio. Il pds ha già i primi exit-poli - più che favorevoli alla Quercia - eppure lui non si è ancora calato nella parte. Anni luce sembrano separare questo cauto segretario «diurno» da quello serale combattivo e vincente. Ma è poi veramente così importante il successo di Botteghe oscure? Sì, certo, però non è questo risultato la chiave di lettura di queste elezioni. No, i dirigenti del pds non lo credono. Anche se sono raggianti perché hanno raccolto un bel bottino elettorale. La Quercia, in realtà, ha l'occhio rivolto ai risultati della maggioranza e del ppi: sono quelli che potranno influire sulla politica nazionale. E questo pds che «sbircia» le carte altrui è interessato soprattutto a quelle della Lega. Talmente interessato che in mattinata, quando non si sa ancora bene come andrà a finire, i suoi esponenti spiegano, con le motivazioni più disparate, perché il Carroccio dovrà uscire dal governo comunque, sia che gli vada bene, sia che gli vada male. Osserva Guido Alborghetti: «Se i lumbard perdono voti, Bossi dovrà lasciare Berlusconi». Afferma con la stessa sicurezza Fa¬ bio Mussi: «La Lega sta recuperando: si rafforza la linea del suo leader che vuole rompere con questo governo». Già, nella Quercia, il desiderio di farla finita con questa maggioranza è fortissimo: Botteghe oscure vive queste elezioni come una rivincita del 27 marzo. E infatti i pidiessini tifano Carroccio, gioiscono, come fa Veltroni, perché il ppi lì dove si è schierato a sinistra ha vinto (Buttiglione si deciderà finalmente a lasciar perdere Berlusconi?), e gongolano perché Forza Italia è andata sotto rispetto alle europee. «Dopo esserci sorbettati tutti i sondaggi | di Pilo - sorride Mussi - adesso fi| nalmente abbiamo dei voti veri e una certezza: con il calo di F.I. c'è un po' di gente che si caga sotto». E lo stesso sentimento che muove il vicecapogruppo del pds a Montecitorio farà dire a Achille Occhetto, in serata, quando ancora gli exit poli non sono stati resi noti ufficialmente, che «l'affermazione della coalizione di destra alle politiche è stata una vittoria di Pirro». Dunque, il pds fa festa. Le parole pronunciate da D'Alema in mattinata vengono rimosse. Ma al Bottegone rimuginano ancora quelle dette da Zani suppergiù alla stessa ora: «Gli elettori della Lega sono di destra e non vogliono l'alleanza con noi». E la vittoria - se non ha conseguenze immediate sul piano politico - ha un sapore meno dolce. Maria Teresa Meli Il segretario del pds Massimo D'Alema

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