Bobbio su Fini

Bobbio su Fini Bobbio su Fini «La democrazia è contagiosa» ROMA. «Sono convinto che la democrazia sia contagiosa e penso, o almeno spero, che oggi anche i dirigenti più intelligenti del partito di Fini si siano lasciati contagiare». Norberto Bobbio ha concesso una lunga intervista all'Espresso nella quale affronta le questioni inerenti il difficile momento di transizione politica. «La prima Repubblica è probabilmente morta, ma la seconda ancora non c'è - sostiene il filosofo -. Ci aspettavamo una maggiore democrazia e invece la ricerca del potere per il potere sta ancora prevalendo sul bene pubblico». Dopo queste considerazioni, Bobbio è passato a parlare di Berlusconi: «Con lui non ho mai voluto polemizzare in quanto singolo. Ho posto alcuni problemi di principio. Alla base di ogni società liberale c'è la separazione fra i tre poteri in grado di determinare il comportamento dei cittadini: informazione, economia, politica. Se i tre poteri si concentrano fino ad unirsi in una sola persona si configura una delle forme storiche del dispotismo. Per fortuna la concentrazione è ancora lontana dall'essere totale, ma una società di questo genere va contro i principi fondamentali del liberalismo». Bobbio conclude l'intervista con un giudizio sulla svolta di Alleanza nazionale e, dopo la speranza espressa per un «contagio democratico» del partito di Fini, allarga alla riflessione storica la questione. «Fini è veramente sincero? E' in buona fede? - si domanda il filosofo -. Si può anche dire che non tutti i suoi collaboratori sono egualmente affidabili e che spesso si avvertono sintomi preoccupanti. Ma è un po' difficile pensare che gli italiani possano rimettersi l'orbace e il fez». Il primo commento all'intervista di Bobbio (che lunedì riceverà a Torino l'Ordine dell'Aquila Azteca, la più alta onorificenza messicana concessa «per gli eminenti servigi resi all'umanità») è venuto da Maurizio Gasparri. «Le vie del Signore sono infinite - ha detto il sottosegretario all'Interno di An - anche Bobbio ha capito che siamo democratici. Comunque noi non ci emozioniamo più di tanto per questa patente dataci da Bobbio; siamo stati votati da cinque milioni e mezzo di cittadini e per noi è più importante la "promozione" ricevuta dagli elettori che non quella decisa da Bobbio». Ir. int.l

Luoghi citati: Aquila Azteca, Roma, Torino