E Kohl creò il «ministro del Futuro»

Un fedelissimo del Cancelliere dovrà «accompagnare la Germania nel terzo millennio» Un fedelissimo del Cancelliere dovrà «accompagnare la Germania nel terzo millennio» E Kohl creò il «ministro del Futuro» Governo pronto (con meno liberali) BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un ministro donna di 28 anni Claudia Nolte, in arrivo dall'Est con la fam,i di solida conservatrice - che dovrà occuparsi di ogni tedesco dall'infanzia alla vecchiaia («giovani, donne, pensionati e famiglie»). E un «dicastero per il futuro» - dai toni orwelliani ma alle prese con problemi antichi - affidato all'ex responsabile organizzativo della Cdu, Juergen Ruettgers. Assieme a una lieve riduzione delle poltrone - da diciotto a sedici, per introdurre gli annunciati tagli alla burocrazia - e a qualche promozione resa possibile da accorpamenti o spostamenti, sono le sole novità del governo Kohl presentato fra strascichi polemici e perplessità operative. Ai posti chiave restano infatti gli uomini della passata coalizione di centro-destra: i liberali Kinkel agli Esteri e Rexrodt all'Economia, il cristiano sociale Waigel alle Finanze. E poi: agli Interni Manfred Kanther (cdu), alla Difesa il suo compagno di partito Volker Ruehe, alla Sanità Horst Seehofer (esu), alla Giustizia Sabine LeutheusserSchnarrenberger (fdp). La democristiana Angela Merkel anche lei dell'Est - passa invece all'Ambiente, un ruolo di importanza crescente; e il suo predecessore Klaus Toepfer (anch'egli cdu) diventa responsabile dell'Edilizia con due obiettivi, soprattutto: sovrintendere al trasferimento di governo e Parlamento a Berlino entro il Duemila, e «liberare l'Est dai quartieri ghetto», serbatoi fra l'altro del dissenso neocomunista. Il governo presenta un riequilibrio, rispetto al passato, dei rapporti di forza: a svantaggio dei liberali dell'fdp, dimezzati nei consensi e nei dicasteri; e a vantaggio dei cristiano-sociali bavaresi, ormai secondo partito della coalizione e rinfrancati dalla buona prestazione del 16 di ottobre. La esu mantiene quattro ministeri, che in una compagine più snella assumono però un altro valore, e supera la quota dei liberali. Ma tutto l'interesse, ieri, era per i «volti nuovi» di una compagine altrimenti ben nota: Ruettgers, al suo esordio nel governo, dovrà «accompagnare la Germania verso il Duemila». Coordinando l'istruzione e la ricerca, per rilanciare la competitività tedesca nel settore chiave dell'alta tecnologia (sacrificata dalle difficoltà di bilancio di molte imprese), riorganizzare l'industria di punta e promuovere dunque l'occupazione e le esportazioni. Angela Nolte, il più giovane ministro della storia federale, è stata scelta da Kohl per «lo slancio e l'impegno» dimostrati fin dai tempi dell'opposizione a Honecker. Ma la sua nomina ha sollevato perplessità e polemiche fra i movimenti femministi: cattolica, conservatrice, la nuovo responsabile dei problemi femminili è arrivata al governo preceduta dalla fama di «antiabortista di ferro». «Con lei i diritti della donna non faranno un solo passo avanti, l'eguaglianza fra i sessi resterà una chimera», lamentava ieri l'spd. «La sua scelta al contrario ci regala un raggio di speranza», replicava il «Gruppo per la vita». Quali che siano meriti e demeriti dei singoli ministri, il cammino del governo sarà difficile. Le due fondamentali debolezze della coalizione - un partito liberale allo sbando, e il Buridesrat (la Camera a base regionale) controllato dall'opposizione socialdemocratica - saranno ostacoli seri, per un Cancelliere che può contare su una maggioranza di appena dieci deputati non sempre disposti - per giunta - a seguire le indicazioni dei vertici, come la stessa rielezione di Kohl ha dimostrato. Per realizzare alcuni dei principali obiettivi del suo programma, il Cancelliere rischia di «perdere per strada» l'fdp: la riforma delle tasse e la riduzione del deficit di bilancio (al 62% del prodotto interno lordo nel '95) saranno il primo test. Emanuele Novazio Foto di gruppo per il cancelliere Helmut Kohl (in basso a sinistra) e i suoi ministri

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