«Il vostro coraggio mi commuove» di Renato Rizzo
Il Capo dello Stato in visita alle popolazioni alluvionate: «Meritate molto, ce la farete» Il Capo dello Stato in visita alle popolazioni alluvionate: «Meritate molto, ce la farete» «Il vostro coraggio mi commuove» Scalfaro: basta con veleni e polemiche ALESSANDRIA DAL NOSTRO INVIATO Con le polemiche non si costruisce nulla: sono vane, anzi dannose le dispute che ritmano questi giorni annegati nel fango. Davanti alla tendopoli di piazza delia Divina Provvidenza gli urlano: «Presidente, solo qui ad Alessandria abbiamo avuto 11 morti: qualcuno sarà chiamato a risponderne? Esistono responsabilità?». Oscar Luigi Scalfaro fa spegnere il motore dell'auto blu che l'attende: «Guardate, fatto a me è un discorso inutile perché su questo piano io non ho competenze di alcun genere». E aggiunge: «Oggi, comunque, serve la solidarietà, il darsi da fare». Guarda i volontari che l'attorniano, il Capo dello Stato. Guarda la gente che ha perso tutto e che gli dice: «Non vogliamo la carità, ma solo che ci aiutino a restare in piedi». Ed è difficile pensare che il suo monito si rivolga a queste persone con la faccia pallida e le mani stanche abituate da 10 giorni a spalare detriti, a mangiare quando capita, a dormire poche ore. L'avvertimento a raffreddare le tensioni sembra rivolto, piuttosto, a quanti disegnano lo sfondo intessuto di veleni e diatribe che sta ritualmente alle spalle d'ogni disastro italiano. E che, in questi giorni di vigilici elettorale (domenica andranno alle urne 3 milioni di persone) acquista un peso ancora maggiore. Destinatario di questo monito, forse, anche lo stesso presidente del Consiglio che ha definito «grottesche e scandalose» le inchieste avviate dalla magistratura sull'alluvione. «Occorre serenità» dice Scalfa¬ ro. E il suo richiamo rimbalza sino a Torino, nell'ufficio del procuratore presso la Pretura, Raffaele Guariniello, che coordina alcune delle inchieste più controverse sulla tragedia piemontese: «Le parole del Presidente, che ci invitano ad agire con serenità e giustizia, devono esserci di guida» sottolinea . il giudice come rincuorato da un importante appoggio. Il viaggio di Scalfaro nella geografia disastrata del Piemonte (con un'appendice ligure nel quartiere Pra di Genova) ha tappe che la cronaca di questi 10 giorni ci ha descritto come sinonimi di dolore: Asti, Alba, Alessandria, Ceva. «E' un disastro sotto gli oc¬ chi di tutti, non c'è bisogno di fare sottolineature» dice il Presidente. Ma non nasconde una punta d'orgoglio quando aggiunge che lui, che pure ha vissuto come sottosegretario la seconda alluvione del Po e quella di Firenze, è rimasto «colpito dal coraggio, o, meglio, dall'eroismo con cui la gente reagisce». E non ha dubbi che anche la reazione di governo e parlamento «sarà adeguata perché queste persone meritano molto». E' un modo, per Scalfaro, di vincolare l'esecutivo ad un impegno inderogabile: ci sono ancora tanti uomini e donne «in sofferenza ed è doveroso far sentire forte la risposta a queste necessità». Ricorda che, ad Asti, è stato avvicinato da un, artigiano che lo ha ringraziato. «Proprio così: ringraziato. E perché, poi, e di che cosa? Io quando qualcuno mi dice grazie mi sento ancor meno di quel che sono. Quell'uomo mi ha detto "Non ho più nulla, ma mi riprenderò"». E le stesse parole il Presidente se le è sentite ripetere da Mario Sobrino, il titolare d'una piccola impresa di piastrelle che nella furia del Tanaro ha perduto moglie e nipote: «Mi ha rassicurato: nonostante tutto sento il dovere di non lasciare». Eccola, la gente che lo Stato non può abbandonare. E «forte» dev'essere la risposta, ma anche rapida perché è normale e comprensibile che persone piegate dalla tragedia in cui hanno «perduto beni e parenti provino la sensazione che l'attesa sia più lunga». Scalfaro di fronte una regione che si è dimostrata «grande e commovente e che merita la gratitudine personale e quella ufficiale», trova parole di apprezza- mento per la sottosegretario Ombretta Fumagalli Carulli, il prefetto di Alessandria Umberto Lucchese (di fatto esautorato dal ministro degli Interni, Maroni) e i sindaci dei centri colpiti dal disastro. Ma le parole più ammirate sono per esercito e volontari, «gente che è arrivata da lontano a dimostrare solidarietà e calore umano». E che, in queste ore, mette in un angolo anche le polemiche su ritardi od omissioni: sono questi i «valori che vincono eventuali elementi meno positivi, a me sinora non noti» osserva il Capo dello Stato definendo con un eufemismo tutte le dispute e le risse sull'alluvione. L'auto blu ha riacceso il motore. «Presidente, le stesse persone che oggi applaudono lei, una settimana fa hanno fischiato Berlusconi»: no, il capo dello Stato non cede neppure per un attimo alla provocazione della domanda. «Ait - dice - i battimani mi mortificano perché questi non sono momenti da applausi. Significano soltanto che la gente è buona al punto da applaudire uno che si presenta a mani vuote, ma che ha tutta la volontà di compiere il proprio dovere». Renato Rizzo Marianna Scalfaro ha accompagnato il Presidente nel suo viaggio
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