«Via il bollo aumentiamo la benzina» di Maria Corbi

«Via il bollo, aumentiamo la benzina» «Via il bollo, aumentiamo la benzina» Miccichè (F.I.): dal '96 la patente scadrà al compleanno IL CASO TASSE E MOTORI AROMA UMENTARE la benzina ed eliminare il bollo per le auto». Una proposta firmata Gianfranco Miccichè, sottosegretario ai Trasporti (Forza Italia), che pensa di vederla attuata già a partire dal 1996. Ma anche una proposta sulla quale si alzano voci di protesta. Prima di tutto quella dell'Aci che contesta l'equità del cambiamento. «Siamo d'accordo suU'eliminazione della tassa sulle auto ma non a costo dell'aumento della benzina», dice Rosario Alessi presidente nazionale dell'Automobil club. Un aumento di circa duecento lire - è la stima fatta da Miccichè - necessario per recuperare il gettito che il bollo assicura adesso allo Stato. «Nel nostro Paese - continua Alessi - il prezzo della benzina è elevatissimo. Tra i più cari nel mondo. Aumentarlo ancora comporterebbe conseguenze gravissime. Prima di tutto si favorirebbe l'inflazione. L'aumento del prezzo dei prodotti petroliferi infatti si riflette quasi inevitabilmente su quello di molti prodotti. E poi è un modo di penalizzare i ceti meno abbienti, quelli per cui l'auto non è un lusso ma una necessità». Avverrebbe in sostanza, secondo l'Aci, una redistribuzione del reddito che favorirebbe gli automobilisti più ricchi, quelli con molte auto o di grossa cilindtrata. Per gli altri, gli italiani che non dispongono di un parco macchine, la novità sarebbe solo un danno. Con conseguenze anche sull'industria dell'auto. E un effetto negativo dell'aumento della benzina secondo l'Aci si avrebbe anche sul turismo. «(Abbiamo sentito l'Automobil club tedesco - dicono - e sono molto allarmati dalle parole di Miccichè. Hanno detto che se veramente aumenterà il costo della benzina sicuramente molti meno tedeschi decideranno di venire a passare le vacanze sulle nostre spiagge e i nostri monti». Critico anche il movimento europeo automobilisti. Il presidente interregionale Antonio Sarti bolla la proposta di Miccichè come inaccettabile. «L'italiano medio, quello che possiede un utilitaria sarà gravemente svantaggiato. Dovrà pagare molto di più». Gianfranco Miccichè difende la sua proposta. «Ci sono tante buone ragioni per continuare sulla strada dell'abolizione del bollo e dell'aumento della benzina. Non è vero che il cambiamento comporterebbe una discriminazioe a danno dei più deboli. E' esattamente il contrario perché di solito sono i più abbienti ad avere le macchine più potenti e che consumano di più. L'aumento della benzina si scaricherà soprattutto su di loro. GU italiani pagheranno complessivanmente meno di quanto pagano adesso. Naturalmente il gasolio non aumenterà quanto la benzina per non penalizzare i camion. Se la benzina aumenterà di 250 lire, il gasolio salirà solo di 150 lire. Per non parlare del problema degli evasori, settecentomila persone che non pagano il bollo». E le critiche mosse dall'Aci? Miccichè attacca: «Prevedibili visto che l'Automobile club dalla riscossione del bollo incassa ogni anno circa 80 miliardi. Ma oramai l'Aci è tutto meno che un Automobile club. Il nostro obiettivo è farla chiudere». «Questa proposta - spiega ancora il sottosegretario ai Trasporti - rientra in un programma generale di miglioramento del trasporto pubblico locale. Per cui chi userà meno la macchina in conseguenza all'aumento della benzina avrà delle alternative economiche e efficienti nei mezzi pubblici. Certo saranno penalizzate le auto inquinanti e di più grossa cilindrata». Anche altre le novità annunciate per il 1996 da Miccichè. Tra queste la semplificazione della trafila per la revisione dell'auto che sarà affidata a centri privati di autoriparazione. Il sottosegretario ai trasporti pensa poi a far coincidere la scadenza della patente di guida con la data di nascita dell'automobilista, una sorta di campanello d'allarme per evitare la multa. Maria Corbi B ■*■■ Il ministro dei Trasporti Fiori