Dieci regole per usarli bene

Fatti Fatti Dieci regole per usarli bene P ER i futuri utenti di dizionari, ecco una lista di istruzioni sul loro buon uso, sotto forma di decalogo di raccomandazioni, non certo di comandamenti. sfrattare. Leggiti per bene l'introduzione e la voce modello, capirai che c'è più di quanto immagini in un dizionario. 3 Ricordati di ragionare mentre leggi le voci del dizionario. Hai cercato il significato o la grafia di una parola, o una traduzione, o un'etimologia, o la costruzione di un verbo: cerca di non farne un'informazione «usa e getta», pensa ai casi simili, ricorda che le lingue sono anche dei sistemi e non solo il frutto del caso. Pensa che anche così puoi imparare una lingua. 4 Onora l'ordine alfabetico. I dizionari lo rispettano: risparmi un sacco di tempo se lo sai bene. 5 Non uccidere il dizionario fermandoti dopo aver letto le prime 1 Avrai più di un vocabolario. Non è consumismo: non si può mettere nelle mani di un allievo delle elementari un dizionario per adulti. Non lo può capire e finirebbe per farsi un'idea sbagliata di un'opera che invece è un amico prezioso. 2 Non usare il vocabolario invano. Quando hai un vocabolario complesso in mano, un vocabolario di 2000 pagine fitte, fitte, che ti è costato abbastanza, lo devi saper HELL'articolo di Mirella Serri su La Stampa del 19 ottobre (Eco, da sinistra spari sull'isola) si dava no I tizia anticipata di uno scritto dedicato alle esaltazioni che hanno accolto l'uscita del libro di Eco, apparso sul numero di ottobre di Reset, firmato dal mio amico «machiavellico» Gianmatteo del Brica, e delle reazioni (anch'esse anticipate) che esso ha suscitato in alcuni tra gli esaltatori lì chiamati in causa. Mi preme far notare che l'intervento del povero Gianmatteo intende soltanto indicare (un po' scherzosamente e non senza qualche moto di simpatia verso Eco e financo verso i suoi esaltatori) la manifesta sproporzione tra un oggetto come quel romanzo «insulare» e il battage su di esso orchestrato, l'assurdità della pretesa di fame una sintesi della cultura universale, il supremo punto d'arrivo di tutta l'occidentale tradizione romanzesca. Gianmatteo pensa che sia molto nociva alla letteratura (e al giornalismo) questa perdita di senso delle proporzioni, questa corsa a trovare, in un prodotto appena sfornato, ben confezionato e impacchettato,

Persone citate: Eco, Mirella Serri