BUSI LE FURIE DI UN NARCISO

BUSI : LE FURIE DI UN NARCISO BUSI : LE FURIE DI UN NARCISO Manieristici «Cazzi e canguri» di frequente i ricordi del passato, i giochi e gli scherzi con Amor, un bambino intraprendente e perverso, compagno di avventure erotiche, e il ritratto intenso della madre, raffigurata come «una matriarca tribale, una Erinni sanguinaria, un'aristocratica rinascimentale». Busi si considera «un maschio miracoloso, un maschio intelligente senza paura di esserlo», un araldo del sesso liberato dalla «subcultura del senso di colpa e del peccato», ma non si accorge della noia che infligge al lettore per duecento pagine, condita da aforismi ad effetto di supponente banalità. Due esempi: «Furbo, l'Infi¬ esterna per privilegiare le sue fantasie erotiche e amorose, riflettere sugli effetti mentali prodotti dall'incrocio di corpi posseduti e sognati. Il risultato è una sorta di esame di coscienza dell'omosessuale che approda alla proustiana «pietà del dolore», alla consapevolezza della solitudine di ogni essere umano provocata dalla scomparsa, dall'assenza irrimediabile dell'altro. Il viaggio in Australia è più mentale che geografico: non ci sono canguri e i nomi dei luoghi in cui il protagonista si imbatte sono quelli memorizzati dalla lettura del romanzo Sette poveracci di Sydney di Christina Stead, tradotto da Busi alcuni anni fa. Affiorano

Persone citate: Busi, Christina Stead

Luoghi citati: Australia, Sydney