Incubo d'acqua senza fine di Stefania Miretti

Incubo d'acqua senza fine Il Piemonte è in ginocchio: decine di dispersi e migliaia di senzatetti Incubo d'acqua senza fine Recuperati 53 cadaveri, 5500 miliardi di danni TORINO. Co chi ò morto con la tosta nel fango, chi è annegato in casa propria, tra il tavolo da pranzo c la cucina, chi non ha retto al dolore vedendo il suo negozio distrutte), chi è stalo portato via dall'acqua proprio mentre chiedeva aiuto, con il telefono cellulare, ai Vigili del Fuoco. Ancora sotto choc, l'Italia si chiede come sia possibile andarsene cosi, come in un incubo apocalittico alle soglie del Duemila, travolt i da una valanga di acqua e fango. 11 bilancio delle perdite è agghiacciante. Insieme a un centinaio di vite umane, la pioggia ha portato via una parte del patrimonio artìstico e ambientale e una grande fetta dell'economia piemontese: sono allagate la Ferrerò, la Miraglio e la Lepetit di Garessio, come tante piccole imprese chi', l'orse non riprenderanno pivi l'attività; migliaia i negozi danneggiati; 400 mila gli ettari di terreno seminativo, di frutteti e vigneti distrutti. Spaventosi i danni: si parla di 5500 miliardi, mentre il conto dei posti di lavoro inghiottiti dal gorgo d'acqua è ancora di là da venire, ma si preannuncia pesante. «Se me lo avessero dotto ieri, avrei sostenuto che no, tutto questo non era possibile», commenta incredulo Enzo Boschi, Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica, e aggiunge: «Probabilmente molte cose sono state sottovalutate. I rischi sismici, idrogeologici, vulcanici, sono in Italia altrettanto gravi della mafia. La comunità scientifica assieme agli ambientalisti ha sempre denunciato i rischi dell'abitudine d'intervenire sul territorio in modo selvaggio, ma nessuno ne ha tenuto conto». E ora, come sempre, polemiche, interpellanze parlamentari e tracotanti bollettini ministeriali piovono, forse inutilmente, con la stessa intensità dell'acqua. Ieri si è lavorato tutto il giorno per soccorrere le popolazioni alluvionate, ma ancora tanti mancano all'appello. I bollettini ufficiali parlano di 53 morti e 25 dispersi, un dato che appare decisamente ottimistico. In molte? zone del Piemonte mancano luce, acqua e collegamenti telefonici. L'acquedotto del Monferrato, che serve un centinaio di Comuni, tornerà a erogare acqua ini dieci giorni, se tutto va bene. Alessandria e senza ospedale. Asti al buio e sommersa dai rifiuti. Migliaia di carogne di animali galleggiano nelle stalle. TORINO. Nel Torinese l'alluvione ha causati) in tutto sei morti. Tornano lentamente alla normalità i collegamenti stradali e ferroviari, ma la situazione resta critica nel Chivassese, per il crollo di un ponte sul Po, " in alcuni centri del Canavese. Intanto, è polemica per il crollo dell'ala di un palazzo a Venaria Reale: stanno per partire denunce. CUNEO. Mentre il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, stava sorvolando il cuneese, le condizioni atmosferiche sono nuova- I i j I mente peggiorate, e sulla zona di Alba è tornata a scendere la pioggia. I morti accertati, secondo la prefettura, ieri sera erano 23, 28 secondo i Vigili del Fuoco. Una ventina i dispersi. Poche le buone notizie: ad Alba una vecchietta si ò salvata rimanendo per tutta la notte aggrappata al ramo di un albero. All'ospedale di Ceva e nata Gloria. La mamma era in auto quando si è scatenata l'alluvione e sono iniziate le dòglie. ASTI. Asti e ancora senza luce, ma la situazione più grave si registra a Canelli: cinque i morti, tra cui due giovani che erano a bordo di un'automobile targata Milano parcheggiata in pieno centro. Metà paese è senz'acqua. L'Astigiano rischia di venire; sommerso dai rifiuti: la raccolta è stata sospesa, in quanto la zo i na, non avendo una sua discarica, si serve di quella del torinese. j ALESSANDRIA. Ufficialmente i I morti sono sette, ufficiosamente piii una ventina di dispersi 12. nell'Alessandrino. Il quartiere Orti e la frazione San Michele affondano nel fango. Settecentocinquanta persone sono slate salvate; con elicotteri o gommoni, un migliaio sono fuggili con mezzi propri, Venti persone che proprio non sapevano dove passare la notte hanno bussato alla porta del carcere: ora sono alloggiate lì, meglio che niente. L'ospedale ò invece k.o, completamente evacualo nel pomeriggio di ieri. VERCELLI. Sedici morti, tra cui 14 rimasti imprigionati sotto le macerie per il crollo della casa di Varallo Sesia. A Trino lo scenario è da incubo: 9 mila persone sono rimaste un giorno e una notte isolate, al buio, senza acqua e senza gas, nelle case perlopiù allagato. Solo ieri i soccorritori sono riusciti a intervenire, PAVIA. Sono già 2500 le persone evacuate nel Pavese, in particolare nella bassa Lomellina, dove la piena del Po rappresenta il punto di maggior emergenza in Lom¬ bardia. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, insieme a Francesco Speroni, titolare del dicastero delle Riforme Istituzionali, è arrivato ieri in città per coordinare gli interventi. Nel pomeriggio il Po era già vicino al livello massimo raggiunto nel 1951, che era di 7 metri e (18 centimetri, ma è possibile che nella notte sia il fiume sia cresciuto ancora di 20-30 centimetri. Ieri si contavano due dispersi, un muratore e la figlia, che domenica sera erano andati a cena in un ristoranti; della zona Borgo e al ritorno, mentre percorrevano a piedi una via lungo il Ticino sono caduti nell'acqua. Poche le speranze di ritrovarli in vita. EMERGENZA AL NORD. E' ancora emergenza ad Albenga ed in altre località della provincia di Savona colpite dall'alluvione, anche se in Liguria la situazione sta lentamente migliorando. In previsione di ulteriori perturbazioni, tuttavia, su tutta la regione, permane lo stato di allarme. Piogge eslese e persistenti, temporali sono previsti su tutte le regioni anche oggi e addirittura le previsioni meteorologiche parlano di un ulteriore peggioramento in tarda serata, soprattutto al Nord, nella parli; occidentale, e sulla Toscana. In Lombardia piove con insistenza da due giorni e la portata di tutti i corsi d'acqua è aumentata e soprattutto in pianura e al confine con il Piemonte i fiumi hanno rotto gli argini. La protezione civile è in preallarme in Toscana. Preoccupazioni vengono dalla Lucchesia dove il fiumi; Serchio e tutti i canali sono in piena. Altri due fiumi in Versilia hanno superato i limiti di guardia. A Firenze decine e decine di persone sostano sui ponti ad osservare l'andamento delle acque non dimenticando l'alluvione del 4 novembre del 1966. Infine; in Emilia la pioggia che cade a dirotto nel Piacentino ha provocato lo straripamento di più fiumi. Stefania Miretti a* ■ A fianco scenario di morte a Varallo Sesia. A fianco scenario di morte a Varallo Sesia. Qui sopra i Vigili del Fuoco al lavoro

Persone citate: Enzo Boschi, Francesco Speroni, Lepetit, Miraglio, Pavese, Roberto Maroni, Silvio Berlusconi