Prigioniero della frana

Prigioniero della frana Prigioniero della frana Sepolto in auto, salvato dopo 5 ore MIRACOLO Ai aUANDO lo hanno tirato fuori dall'auto si è fatto il segno della croce: «Dio, ti ringrazio». Poi, un pompiere, se l'è caricato sulle spalle e lo ha portato all'ambulanza partita subito verso l'ospedale. Per quasi cinque ore Giampiero Gaudi, 52 anni, residente a Forno in via Pin Cit 4, l'altra notte è rimasto prigioniero nell'abitacolo della sua Ibiza travolta da una montagna di fango e pietre. I pompieri sono riusciti a estrarlo da quella che sarebbe potuto diventare la sua tomba quando ormai le speranze di poter completare il salvataggio erano ridotte a zero. Lo hanno fatto scavando un cunicolo fra i detriti di un capannone industriale distrutto dalla frana. Lo hanno tirato fuori dall'auto tagliando con le cesoie il portellone posteriore. Impresa rischiosa: una trave di cemento armato adagiata sul tettuccio, avrebbe potuto, da un momento all'altro, schiacciare l'auto e il coraggioso pompiere, (Giovanni Gatti di Noie) che lo aveva scavato. La storia di questo salvataggio è cominciata poco dopo l'una nella notte tra sabato e domenica. Giampiero Gaudi era andato a soccorrere il figlio, rimasto in panne sulla strada che collega Forno con Pratiglione. Prima lo ha cercato a lungo poi, dopo aver trovato l'auto vuota, ha deciso di tornare a casa. Proprio in quel momento si è staccata una fetta di montagna: dieci, forse quindici mila metri cubi di pietre e fango che hanno investito e travolto ogni cosa per alcune centinaia di metri. L'enorme massa ha risucchiato l'Ibiza, quindi ha distrutto il capannone di una ditta di stampaggio, la «Rolle», scaraventando auto e passeggero a cento metri di distanza fra i detriti della fabbrica. La terra e le pietre hanno sotterrato l'abitacolo: una trave di cemento, sostegno della copertura del capannone è finita sul tetto dell'auto. Stordito, chiuso in quell'incredibile sarcofago a tenuta stagna, Giampiero Gaudi ha atteso i soccorsi senza mai perdere la calma. Anche se il fango e l'acqua trascinati a valle dalla frana avrebbero potuto invadere l'abitacolo senza lasciargli scampo. L'allarme è stato lanciato dagli abitanti di una vicina villetta soltanto sfiorata dalla frana, dove dormivano quattro bambini e sei adulti. Appena giunti sul posto i vigili del fuoco, i volontari della Croce Bianca e i carabinieri hanno iniziato la lenta e delicata opera di soccorso. Quasi cinque ore dopo l'incidente Giampiero Gaudi è uscito, illeso, dall'auto. Subito ha abbracciato il suo salvatore: «Ti devo la vita. Almeno andiamo a cena insieme». Lodovico Polatto Giampiero Gaudi, 52 anni di Forno Canavese, si è salvato passando attraverso uno stretto cunicolo che i vigili del fuoco avevano scavato nella speranza di trovarlo ancora in vita Se l'è cavata senza un graffio

Persone citate: Forno, Giampiero Gaudi, Giovanni Gatti, Lodovico Polatto Giampiero, Rolle

Luoghi citati: Forno Canavese, Ibiza, Noie, Pratiglione