Italia tra camion e treno il matrimonio funziona di Bruno Gianotti

Cresce del 15% il trasporto «intermodale» Cresce del 15% il trasporto «intermodale» Italia, tra camion e treno il matrimonio funziona Anche dal Sud arrivano segnali di ripresa grazie ai nuovi insediamenti industriali AMSTERDAM DAL NOSTRO INVIATO Il treno merci chiede via libera. Nel '94 sta viaggiando a ritmi da primato europeo e Giuseppe Pinna, direttore dell'area Fs che coordina il settore, cala le sue carte e chiede parità di trattamento: «Dobbiamo stabilire le precedenze per i servizi rapidi. Prima vengono gli Intercity per i viaggiatori, subito dopo gli Intermodali per le merci, poi tutti gli altri treni». Pinna parla ad Amsterdam, a Intermodal '94, la «tre giorni» che riunisce i 200 operatori-merci più qualificati d'Europa: ferrovieri, spedizionieri, specialisti del settore. Le cifre, in questo momento, gli danno ragione: la locomotiva italiana ha appena segnato un primato, lo sprint più veloce d'Europa nell'intermodale. In ottobre, il combinato strada-rotaia e il container sono cresciuti di un buon 21% rispetto all'ottobre '93 trainando la crescita annuale del 15%. E' un altro segno di ripresa dell'economia: un trend che questa volta tocca anche il Sud. «C'è una ripresa sensibile, anche se limitata, di spedizioni dagli stabilimenti siderurgici, che diventa forte negli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino e Termini Imerese; è addirittura impetuosa dall'Enichem», sintetizza Pinna. E un discorso a parte merita la Sardegna che ha spedito via treno e traghetto 500 mila tonnellate di argilla all'industria emiliana della maiolica, in diretta concorrenza con i tradizionali fornitori di Ucraina e Francia. Il rilancio dell'intermodale, il settore strategico del trasporto merci, gonfia i conti delle Fs che una volta tanto possono vantare risultati parziali più brillanti delle reti straniere. La crescita '94 è da record: 10,9%, con una proiezione al 12% su dicembre (la produzione industriale aumentava del 4%). Pinna fa il confronto con Germania e Francia: «Siamo alla pari con i tedeschi e davanti alla Sncf anche in quantità di merci trasportate». Pinna ricorda il processo di razionalizzazione delle ferrovie che ha tagliato posti e scali secondari (800 su 1200). Ora chiede nuovi provvedimenti. Subito norme certe con una legge che corrisponda alle direttive Cee specialmente per i trasporti di sostanze nocive, parità di trattamento con il trasporto su gomma fin dalla prossima Finanziaria e più flessibilità dei centri intermodali europei: «L'autotrasporto deve convertirsi: non sono più tollerabili le sovvenzioni a pioggia (500 miliardi stanziati quest'anno) per i piccoli trasportatori. In più, bisogna far funzionare gli scali anche all'estero fino a 24 ore su 24, non soltanto per otto». Avrà l'appoggio del governo Berlusconi? Achille Vinci Giacchi, assistente del ministro dei Trasporti, Fiori, e coordinatore dell'attività estera del ministero, testimonia l'impegno a recuperare il ritardo strutturale nei confronti dell'Europa: «Stiamo lavorando nella Commissione Christophensen. Tra gli assi europei sotto esame ci sono la Torino-Venezia-Trieste e il Brennero. Valutiamo la possibilità di collegare il corridoio padano all'Est con un asse forte su Budapest». Primo appuntamento importante, a fine anno, quando il gruppo di lavoro riferirà ai rispettivi governi. Nel frattempo le Ferrovie annunciano un'altra fondamentale operazione sui materiali rotabili: in questi giorni parte la gara d'appalto per la rottamazione di 12 mila carri merci inutili. A operazione conclusa saranno 15 mila i carri eliminati (liberando 200 chilometri di binari). I fondi recuperati saranno investiti nell'acquisto di nuovo materiale: insieme con uno stanziamento di 950 miliardi, consentiranno di rinnovare il parco-merci entro il 1999, passando dagli attuali 82 mila carri a 56 mila: 15 mila saranno destinati al trasporto intermodale. Nei prossimi mesi arriveranno anche i nuovi locomotori, una vera rivoluzione, perché le Fs avranno mezzi bicorrente: venti E402 costruite da Abb, adattate sia per circolare sulla rete italiana alimentata a 3 mila volt in corrente continua, che su quelle tedesche e svizzere alimentate a 15 mila volt in corrente alternata, più altri 30 locomotori, sempre pluritensione, destinati ai traffici con la Francia. Bruno Gianotti

Persone citate: Achille Vinci Giacchi, Berlusconi, Fiori, Giuseppe Pinna, Pinna