«li mio Cuore sempre in allarme» di Michele Serra

«li mio Cuore, sempre in allarme» Il direttore che ha preso il posto di Michele Serra: «Lavoro fino alle 4 del mattino» «li mio Cuore, sempre in allarme» «Sogno uno scoop che costringa un ministro a dimettersi» CLAUDIO SABELLI FIORETTI c LAUDIO Sabelli, cosa è cambiato nella sua vita da quando dirige il Cuore? «E' cambiato tutto, io sostengo sempre di essere in ritardo di un lavoro e di una città. Avevo appena traslocato da Genova a Milano, e sono venuto a stare a Bologna. Adesso vivo nell'appartamento di fronte alla redazione di Cuore e sovente lavoro fino alle 4 di mattina. E' una scelta di approccio». Cioè? «Il lavoro mi frega sempre. Non mi accontento mai del parcheggio mediocre. Ho una visione agonistica del lavoro. Qui a Cuore c'è una grossa scommessa». Non è facile l'eredità di Serra? «Certo non venivo a dirigere un giornale disastrato. Questo era un giornale di successo con un grande fondatore. In piccolo è come se avessi preso in mano Repubblica e mi dovessi domandare: che faccio di Scalfari? Seguo la sua linea, la cambio? Capisce? Michele Serra è un astro nascente, carismatico, intelligente, il giornale è in attivo. Cuore è entrato nella vita della gente anche se non se ne accorge. "Chi se ne frega" oggi non è usato come nel linguaggio romanesco, ma spesso si pensa alla rubrica di Cuore. "Cronaca vera" è una testata, ma se si dice "roba da cronaca vera" si pensa subito alla rubrica di Cuore. I fotomontaggi non li ha inventati la Voce ma Cuore e noi oggi li abbiamo abbandonati». Perché Serra è andato via? «E' andato via dalla direzione, ma ha la sua scrivania qui in via Castiglione 21 a Bologna, è il nostro presidente e l'opinionista principe del giornale. Però lui è una persona timida, disorganizzata e non particolarmente votata al sacrificio del lavoro. Per quattro anni ha sopportato di dirigere Cuore, ma non ce la faceva più. Disse nel '94 lascio e cosi ha fatto». Perché hanno trovato lei? «Michele voleva una svolta. Il giornale doveva buttarsi sull'informazione. Un giornale satirico non può durare per molti anni». Prima lei dov'era? «Ho cominciato a Neve Sport, poi Panorama, Abc, Repubblica, Tempo illustrato, L'Europeo, di nuovo a Panorama, Panorama mese, Il Secolo XIX, Il Sette». E Cuore cosa c'entra? «Io ho cinquant'anni e ho sempre fatto l'inviato e il direttore di giornali inseriti in grosse strutture. Ma non mi sentivo libero, cercavo un giornale più corsaro». In cosa è cambiato il suo Cuore? «Da una parte la grafica è molto più sobria e ordinata, serve per segnalare al pubblico l'attenzione verso l'informazione. A fianco della tradizionale satira di Cuore fatta di sberleffi, di linguaggio maleducato, abbiamo aggiunto l'analisi, l'indagine, l'intervista e un po' di moralismo. Aprirsi». Cosa si prefigge il suo nuovo Cuore? Vigilare? «Sì esatto. Mi piacerebbe che con Cuore succedesse la stessa cosa che con il "Canard Enchainé" e cioè che una campagna di Cuore costringesse se fosse necessario un ministro alle dimissioni». Cos'è Cuore oggi? «Il cambiamento temevamo che avrebbe scontentato i cuoristi. Una razza di esigenti rompiballe, invece ci hanno seguito e ne abbiamo trovato dei nuovi. Abbiamo avuto un incremento del 35 per cento. La nostra tiratura è tornata sopra le 100 mila copie». Quali saranno le prossime novità? «Un rafforzamento della redazione». Alain Elkann «Dirigo un giornale corsaro che s'ispira al Canard Enchaìné: vigiliamo sul mondo politico» I«««cvCd«Certo non venivo a dirigere un gente anche se no Claudio Sabelli è da pochi mesi il nuovo direttore del settimanale "Cuore»

Persone citate: Alain Elkann, Claudio Sabelli, Michele Serra, Neve Sport, Sabelli, Scalfari, Serra

Luoghi citati: Bologna, Genova, Milano