Dotti a rapporto da Berlusconi di Zeni
Dotti a rapporto da Berlusconi Dotti a rapporto da Berlusconi «Siamo sulle stesse posizioni ma m'incontrerò con Previti» Vittorio Dotti MILANO. Un incontro a quattr'occhi, quasi due ore di faccia a faccia nella villa di Arcore. Da una parte il padrone di casa, Silvio Berlusconi. Dailaltra lui, Vittorio Dotti, capogruppo di Forza Italia alla Camera, l'uomo che qualche giorno fa aveva sfidato Cesare Previti, il coordinatore nazionale del movimento, dicendo a voce alta che Forza Italia era nato come partito di centro e che mai e poi mai doveva appiattirsi su Alleanza nazionale di Fini ma, semmai, aprire al centro per allargare la maggioranza al partito popolare di Rocco Buttiglione. Non l'avesse mai detto. Tuoni e fulmini da mezza Forza Italia, con Previti, il coordinatore, l'uomo dell'asse privilegiato con Fini, pronto a chiedere a Berlusconi la testa di Dotti. E così, di domenica, lontano da occhi indiscreti, ecco l'incontro chiarificatore. Veramente tutto chiarito, avvocato Dotti? «Tutto. A volte basta un po' di tempo a disposizione per spiegarsi, un po' di tempo a tu per tu per chiarire certe polemiche che spesso e volentieri si basano sui titoli dei giornali». Non dica anche lei, avvocato Dotti, che era tutta colpa dei giornali. «Non dico questo, ma quando ci si può vedere con calma e si può ragionare, ragionare di politica dico, alla fine ci si trova sempre d'accordo». D'accordo su tutto? Sulla vocazione centrista di Forza Italia, sull'obiettivo di non appiattirsi su Allenza nazionale di Fini, sulla possibilità di allargare la maggioranza al ppi? «Abbiamo parlato di molte cose, io e Berlusconi. E su tutte ci siamo trovati d'accordo: tra noi due non c'è diversità di programmi e di progetti». Quindi le attuali alleanze di governo non sono in discussione? «Le alleanze sono tutte riconfermate, sia quella con Alleanza na¬ zionale di Fini sia quella con la Lega di Bossi». Resta il fatto che lei vede una Forza Italia orientata al centro mentre il coordinatore nazionali: Previti vede in Fini il compagno di strada privilegiato: due posizioni, se non , opposte, lontane mille miglia. «La mia posizione è quella che ho sempre visto sostenere da Berlusconi: Forza Italia è un partito di centro, lontano da qualsiasi estremismo politico». Ma lei ha anche detto che un accordo come quello che si dice abbiano raggiunto Fini e Previti per creare al Sud un unico partito tra Forza Italia e An, sarebbe un errore storico irreparabile. «Se l'accordo esiste, e io non ci credo, sarebbe un errore irreparabile». Scusi, ma dopo essersi chiarito con Berlusconi, non è il caso di chiarirsi con Previti? «Incontrerò Previti presto. Ma non per chiarimenti, perché non c'è niente da chiarire». E allora perché? «Perché è giusto che il capogruppo alla Camera incontri il coordinatore nazionale di Forza Italia». Tutto qui? «Tutto qui». Sembra diventato più cauto con Previti e con Fini: merito del faccia a faccia con Berlusconi? «Non mi sembra proprio d'aver cambiato idea. Io non avevo mai detto che si deve rompere con Fini...». Questo l'ha detto Bossi ieri... «Appunto, Bossi. Non Vittorio Dotti». E Dotti cosa dice? «Che si devono serrare le file del governo senza rompere con An e senza chiudere la porta all'alleato Fini. Ma che, nel frattempo, si deve lavorare per allargare la maggioranza al centro verso il ppi». Armando Zeni Vittorio Dotti
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