Muore per salvare la bambina di Diego AndràAngelo Conti

Muore per salvare la bambina Muore per salvare la bambina La mamma ha protetto la piccola con il corpo j TRAGEDIA A TORINO U TORINO NA frana ha portato via una palazzina di due piani, e con essa quattro vite, nella parte alta di San Raffele Cimena, in strada Casassa 2. Solo un disperato gesto d'amore della madre (che l'ho protetta con il proprio corpo) ha consentito ad una neonata di quattro mesi di sopravvivere: i soccorritori l'hanno trovata quasi illesa, dopo cinque ore. E' successo nel cuore della notte, poco dopo le 23 di sabato. Sono morti Francesco Mina, 70 anni, ex assessore de al Comune di Torino sino ai primi Anni 70, e la moglie Cecilia Giacobbe, 67 anni, insegnante in pensione, insieme alla figlia Lucia Mina, 30 anni, laureata in informatica, ed alla sua primogenita, Cecilia Giraudo, di meno di due anni. L'altra figlia, Letizia Giraudo, di 4 mesi, è stata salvata dalle squadre di soccorso, cinque ore dopo il crollo. E' stato il padre delle bambine, Mario Giraudo, 29 anni, ingegnere informatico, rientrato verso le 23,30 dopo una serata passata con gli amici, a dare l'allarme. Le squadre di soccorso, ieri mattina, hanno però dovuto interrompere lo scavo: tutta la collina si sta infatti muovendo e c'è il rischio di nuovi smottamenti. Un tentativo di riprendere le ricerche verrà fatto stamane, ma solo se la zona sottostante le macerie garantirà un minimo di consistenza. Si attendono anche mezzi speciali, che le proibitive condizioni delle strade hanno tenuto ieri lontano. La frana ha lesionato anche l'adiacente monastero delle suore del Sacro Cuore: 26 monache sono state evacuate, cinque di esse - malate - sono state ricoverate in ospedale. Le altre 21 sono per il momento ospitate nel monastero di Gassino. I coniugi Mina erano piuttosto noti. Francesco, negli Anni 60, era stato assessore de al personale del Comune di Torino, ed era poi stato molto attivo come psicologo. La moglie, Cecilia Giacobbe, sino al¬ l'anno scorso era stata preside della scuola media Elsa Savio di Gassino. In una ridda di notizie, spesso contrastanti, i carabinieri della compagnia di Chivasso stanno cercano di ricostruire l'accaduto. Il crollo sarebbe avvenuto intorno al¬ le 23,15, ma l'allarme vero e proprio sarebbe invece scattato solo qualche minuto dopo. Un aiuto consistente è venuto dalle suore del vicino convento che hanno raccontato di essere state svegliate di soprassalto: «Abbiamo sentito due boati, in successione piuttosto rapida, e poi la terra tremare. Ma non ci siamo rese conto subito di quello che era successo, anche perché mancava la luce. Solo dopo una decina di minuti abbiamo sentito delle voci disperate provenire dalla strada e siamo riusciti a dare l'allarme». Quelle grida concitate erano quelle di Mario Giraudo, che stava rientrando: «Non ho più tro¬ vato la mia casa. - ha ripetuto sconsolato ai carabinieri - Quando sono arrivato in via Casassa mi sono subito accorto che il panorama era cambiato, poi ho capito che era sparita la nostra villa». La prima telefonata d'allarme è comunque arrivata al Centro Alfredo Rampi di San Raffaele Cimena intorno alle 23,30, poi al 115, poi ai carabinieri. Solo alle 4,55 i soccorritori sono riusciti a recuperare la piccola Letizia, che la madre ha abbracciato pochi istanti prima del drammatico crollo. Poco dopo, i soccorritori hanno anche recuperato il corpo della madre, Lucia Mina. Con un'ambulanza la piccola e stata trasferita al Giovanni Bosco, e poi all'Ospedale Regina Margherita. Le sue condizioni sono considerate sostanzialmente buone: la si tiene sotto controllo per qualche graffio e per il freddo e l'umidità che ha patito nelle cinque ore trascorse sotto le macerie. Diego Andrà Angelo Conti Famiglia distrutta dal crollo di una villa Sotto le macerie anche i nonni e la sorella della neonata che ha resistito 5 ore nel fango

Luoghi citati: Chivasso, Comune Di Torino, San Raffaele Cimena, Torino