Rapite dalla furia del fiume a un passo dalla salvezza

Rapite dalla furia del fiume a un passo dalla salvezza Rapite dalla furia del fiume a un passo dalla salvezza DUE SORELLE E UN DRAMMA SVERCELLI ONO morte ad un passo dalla salvezza. Loredana e Maria Teresa Ierinò, di 15 e 21 anni, abitavano in un cascinale della frazione Mezzi di Crescentino, che alle 10 di ieri mattina è stato travolto dalle acque del Po. La situazione sembrava disperata ma ecco la salvezza a portata di mano: un gommone dei vigili del fuoco che stava andando verso di loro. Dal tetto della loro casa Loredana e Maria Teresa hanno gridato: «Siamo qui! Siamo qui!». Il gommone, con a bordo due vigili del fuoco di Como, Giuseppe Riva e Alessandro Polvara, si è avvicinato e ha caricato le ragazze. L'incubo sembrava finito. Invece, avvicinandosi a riva, il gommone ha urtato qualcosa, forse un tronco galleggiante, e si è ribaltato. E' successo tutto in un attimo: la corrente impetuosa ha trascinato via Loredana e Maria Teresa e a nulla è valso il disperato tentativo dei due vigili di recuperare le ragazze: «Le abbiamo viste morire, travolte dall'acqua». L'allarme è stato immediato, sono arrivati gli elicotteri del servizio alpino: uno dei soccorritori si è calato con una fune ma è riuscito ad afferrare soltanto il corpo ormai senza vita di Loredana Ierinò, mentre quello di Maria Teresa è sparito tra i flutti. Sconvolti e sotto choc, Giu¬ seppe Riva e Alessandro Polvara erano intanto riusciti a mettersi in salvo: sono stati portati all'ospedale Sant'Andrea di Vercelli e ricoverati in Medicina per un principio di assideramento: guariranno in quindici giorni. Per tutta la giornata sono proseguite le ricerche del corpo di Maria Teresa, che però non hanno dato esito. La situazione in tutto il Vercellese è drammatica: Trino da ieri mattina è sommersa da un metro e mezzo d'acqua (nella frazione della Cappelletta si sono superati anche i due metri), le linee telefoniche sono isolate, per uscire di casa la gente aspetta l'arrivo dei gommoni e degli anfibi dei vigili del fuoco. Da Vercelli partono i pasti caldi (è fuori uso anche la cucina dell'Infermeria) per tutte le famiglie che abitano a pianterreno e che sono state costrette ad un trasloco forzato. Un'infermiera di Fontanetto Po, Angela Pisciotta, 34 anni, ha rischiato di morire quando la sua auto è stata travolta dalle acque del fiume: ieri mattina stava andando a lavorare alla casa di riposo di Trino quando è finita tra le acque del Po che era straripato. La donna è riuscita a sbloccare in qualche modo la portiera e si è aggrappata ad un albero, restando per circa tre ore in balia delle acque: l'hanno salvata due agenti della polizia stradale di Vercelli, Federico Taccola e Mauro Muti, percorrendo con pertiche e bastoni la strada trasformata in un lago. Ieri sono stati evacuati anche numerosi cascinali della Bassa Vercellese, tra Prarolo, Pezzana e Caresana. Si temeva anche una rottura dell'argine del Po a Pizzarrosto; gli 80 abitanti del piccolo centro erano già pronti a lasciare le loro case, ma l'allarme è rientrato. Nella pianura vercellese il pericolo non è solo rappresen- tanto dallo straripamento dei fiumi Sesia e Po. Ieri sera l'Associazione irrigua Ovest Sesia, che controlla tutto il delicato sistema irriguo delle risaie, ha lanciato un drammatico «sos»: non riuscendo più a confluire nel Po, la Dora Baltea sta entrando nel canale Cavour ed il rischio, altissimo, è di uno straripamento di tutti i corsi d'acqua che in primavera alimentano le risaie. La situazione è seguita passo passo da un'unità di crisi, presieduta dal prefetto, che si occupa naturalmente anche di quanto sta avvenendo nel Biellese: qui il pericolo maggiore è stato segnalato alla frazione Tana di Mongrando, che è stata completamente allagata dalle acque dell'Ingagna. Ieri si era anche diffusa la notizia allarmistica, ma per fortuna infondata, che la diga, appunto di Mongrando, stesse cedendo sotto la pressione immane di 5 milioni e