Una Sme da 2200 miliardi di Roberto Ippolito

Parte la cessione del 32% alla cordata guidata da Benetton Parte la cessione del 32% alla cordata guidata da Benetton Una Sme da 2200 miliardi Deciso il prezzo per Gs-Autogrill ROMA. Felici e contenti. Gioisce Michele Tedeschi, il presidente dell'lri che ha privatizzato l'ultimo pezzo della Sme, formato dai supermercati Gs e dall'Autogrill. Esultano gli acquirenti riuniti nella cordata composta dalla famiglia Benetton, dal re degli occhiali Leonardo Del Vecchio, dal Crediop e dalla svizzera Moevenpick. Ieri, poco dopo le 18,30, l'assemblea dell'lri ha assegnato Gs-Autogrill a Benetton e soci. «La vendita della Sme - sottolinea Tedeschi - è un ulteriore contrDjuto al risanamento dell'In e realizza l'obiettivo di contribuire, attraverso le privatizzazioni, al rafforzamento del sistema industriale del Paese». Per gli acquirenti parla Del Vecchio: «Sono molto soddisfatto perche la scelta è andata non ad un'azienda di un gruppo storico, ma alle nuove leve dell'imprenditoria nazionale, ed in particolare a due gruppi del Nord-Est a cui io e Benetton ci onoriamo di appartenere». Il prezzo è stato fissato dal consiglio di amministrazione e ratificato dall'assemblea del gruppo pubblico. L'ultima fetta della Sme (in mano all'Ili per il 62°-«) è stata valutata come previsto 2200 miliardi. In base alle complesse procedure della privatizzazione, l'Ili incassa subito 704 miliardi poiché cede immediatamente il 32%. Tedeschi conta poi di incamerare all'inizio del 1995 altri 308 miliardi (per un totale di 1012) in seguito all'offerta pubblica di acquisto promossa dalla cordata vincente. Infine l'Ili potrà ricavare alti 300 miliardi circa, grazie alla preannunciatra offerta pubblica di vendita delle azioni rimanenti: in tutto questa fetta della Sme potrà fruttare 1300 miliardi, da aggiungere ai 437 miliardi spuntati per l'Italgel e ai 310 della Cirio-Bertolli-De Rica. A conti fatti, tutta la Sme sarà pertanto privatizzata per 2 mila miliardi. Afferma il ministro del Bilancio Giancarlo Pagliarim, dopo un incontro con Tedeschi: «Tutta l'operazione sembra molto soddisfacente. Confrontate il dato sul prezzo di vendita della Sme e quanto l'avrebbe pagata Carlo De Benedetti nel 1985 e vedrete». Allora il prezzo complessivo era di 600 miliardi, ma bisogna tener conto dell'inflazione e del fatto che la salute della Sme non era buona come oggi. Tedeschi rivendica che aver venduto la Sme scindendola in tre finanziarie «ha consentito di massimizzare il profitto per Tiri, salvaguardando il futuro strategi- co delle aziende». La stima di 2200 miliardi per GsAutogrill equivale a una valutazione di 4847,4 lire per azione. Si tratta di una cifra molto più elevata della quotazione di borsa di ieri, pari a 3987 lire. Poiché la valutazione sarà valida anche per la prossima opa, gli azionisti di minoranza potranno ricavare un consistente beneficio. In base alle procedure fissate dall'Ili, la cordata vincente compra dall'Iri subito il 32% e deve promuovere un'opa su una quota analoga. L'elevato prezzo che sarà offerto fa prevedere che tutti i soci aderiranno e perciò bisognerà ricorrere al riparto per assegnare le azioni alla cordata Benetton-Del Vecchio: Tiri dovrebbe vendere così un altro 14% e i soci minori il 18%. Successivamente Tiri metterà sul mercato il 16% rimasto nelle sue mani, rivolgendosi in¬ nanzitutto ai dipendenti Sme. Gli acquirenti, che controlleranno Gs e Autogrilli con un patto valido per cinque anni, hanno presentato un piano per garant a lo sviluppo della Sme, tenendo fermi i livelli occupazionali. Anzi il presidente della Sme, Giancarlo Elia Valori, è certo che saranno creati 2 mila nuovi posti nei prossimi anni. Il consiglio di amministrazione dell'lri si era già pronunciato il 27 ottobre scorso a favore di Benetton e Del Vecchio. Ieri sono state perfezionate tutte le clausole della privatizzazione. Al voto non hanno però partecipato due consiglieri. Il primo ò Diego Della Valle, che è anche consigliere della Banca Commerciale. Ha evitato un conflitto di interessi: la Comit faceva parte della cordata sconfitta, con Rinascente e Ferrerò. Il secondo è Enrico Zanelli che ha preferito astenersi essendo assente il 27 ottobre. Roberto Ippolito Pronto un piano di sviluppo Valori: nasceranno 2 mila nuovi posti Luciano Benetton, il suo gruppo è tra i nuovi azionisti della Sme

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