Sì del governo a Desario di S. 1.

Sì del governo a Desario Sì del governo a Desario Bankitalia, ratificata la nomina per la successione spunta Ciocca ROMA. Dopo quasi sei mesi la Banca d'Italia ha un nuovo direttore generale. Come previsto, il Consiglio dei ministri di ieri ha «promosso» il decreto di nomina di Desario che dovrà ora essere emanato dal Presidente della Repubblica. Tredicesimo nella storia a sedersi su quella poltrona, il sessantunenne pugliese indagatore di scandali bancari governerà la struttura operativa dell'istituto. La vicenda, peraltro, è lontana dall'essersi conclusa. Al vertice della Banca c'è, per prassi consolidata, un gruppo di quattro persone: governatore, direttore generale e due vice. Per capire fino in fondo quali saranno i nuovi equilibri occorrerà conoscere il successore di Desario nella carica di vicedirettore generale. Continua a essere in testa nei pronostici l'attuale segretario generale, Antonio Finocchiaro (fratello dell'ex senatore psi ed ex presidente della Rai, Beniamino). Ma si scopre ora un nuovo contrasto: non tra Banca d'Italia e governo, ma dentro la maggioranza. Già, perché Finocchiaro - il più anziano in grado tra i «dirigenti superiori» - sembrava gradito. Non a tutta la maggioranza, a quanto pare. Un siluro contro di lui, a sorpresa, lo invia proprio il club di Forza Italia formatosi nell'istituto. L'insinuazione è che Finocchiaro sia favorito dal vicepresidente del Consiglio Giuseppe Tatarella (Alleanza nazionale); e si depreca che venga preferito al direttore centrale per la ricerca economica Pierluigi Ciocca, «le cui elevate professionalità sono state disconosciute e mortificate da sponsorizzazioni non richieste e dannose». Traduzione del gergo: Ciocca è molto bravo e non merita né che An lo metta all'indice come «rosso» né che le sinistre lo rivendichino come uomo loro. A complicare le cose c'è che il candidato più nel cuore di Fazio è un terzo, il direttore centrale per l'area monetaria e creditizia Carlo Santini. Non si hanno indicazioni sui tempi della nomina; il consiglio superiore della Banca si riunirà come sempre alla fine del mese. «L'incontro con il presidente del Consiglio è stato molto cordiale» è l'unica frase che si è lasciato strappare ieri Desario, alla terza «lezione Paolo Baffi», l'appuntamento solenne con cui ogni anno si ricorda il defunto ex governatore che dall'ostilità del potere politico ebbe molto a soffrire. C'erano, ad ascoltare una complessa analisi su inflazione e crescita del capo ufficio studi della Banca mondiale Michael Bruno, alcuni tra i più noti economisti del mondo, il presidente dell'Istituto monetario europeo, il presidente della Bri, e così via. Non si è parlato di beghe italiane, [s. 1.]

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