Il mistero delle pensioni agli onorevoli di Oreste Del Buono

Il mistero delle pensioni agli onorevoli RISPONDE O.d.B. Il mistero delle pensioni agli onorevoli GENTILE Signor Pittavino, mi provo a girar la richiesta alla Direzione, anche se so che la Stampa ha pubblicato un'infinità di articoli sull'argomento. E non è una grande soddisfazione per un giornale constatare di esser poco seguito anche da uno solo dei suoi lettori. A ogni modo, trascrivo qui i suoi desideri: «Vorrei porgere alla sua attenzione una serie di domande a cui molte persone non sanno dare una risposta: 1 ) Inps quando è nata? (Mia mamma, buonanima, aveva una marca del 1914 da lire 1). Da chi è stata fondata? Quali categorie hanno aderito, con quali contributi e con quale statuto? In seguito quali altre categorie hanno aderito e con quali contributi? Dall'Inps si sono staccate quali categorie, per quali motivi? Come mai nei primi Il midelle pagli on tero ensioni orevoli anni che non doveva pagare le pensioni, pur incassando da più d'una banca, non ha fatto fruttare il capitale diventando una potenza economica? 2) Dopo l'Inps sono nate altre assicurazioni sociali anche esse riconosciute dallo Stato? Se sì, sono nelle condizioni dell'Inps? 3) Quelle sotto l'egida del ministero del Tesoro (statali assimilati) quando sono nate, con quali contributi? E perché con agevolazioni diverse (con 15 o 20 anni di contributi si può andare in pensione, magari con l'aggiunta della privilegiata, e farsi assumere dai privati - pensione più stipendio - maturando la pensione Inps)? Ringraziando per il disturbo che le ho recato e scusandomi per gli errori ortografici (ho frequentato solo fino alla V elementare), sono più anziano di lei di qualche anno e ho contribuito per ben 41 anni di versamenti Inps. La pensione dei parlamentari (5 anni) non la capisco...». Neppure io la capisco, gentile Signor Pittavino, ma lei non deve chiedere scusa per il disturbo. E' il mio dovere e mi affretto ad accontentarla. Almeno nello stabilire un suo contatto con la Direzione. Oreste del Buono

Persone citate: Gentile Signor Pittavino, Pittavino