Elezioni pirata anti-Arafat di Aldo Baquis

Duello di cortei: in 10 mila contro Yasser, solo 700 a favore MEDIO ORIENTE Duello di cortei: in 10 mila contro Yasser, solo 700 a favore Elezioni pirata anti-Arafat A GazaAlFatah si sgancia dall'Olp TEL AVIV nostro servizio Uopo la contestazione islamica alla Moschea di Gaza, il leader palestinese Yasser Arafat ha dovuto constatare l'esistenza di un vento di fronda anche fra i suoi «fedelissimi» quando ieri gli attivisti di «Al Fatali» di Ramallah (Cisgiordania) hanno scelto - per la prima volta a scrutinio segreto - i nuovi leader locali, che fino ad ora erano invece nominati dallo stesso Arafat. Nonostante il presidente dell'Autorità palestinese si sia mostrato molto tiepido verso la progressiva democratizzazione di «Al Fatah» in Cisgiordania, i militanti di questo movimento saranno impegnati nelle prossime settimane in analoghe consultazioni locali a Gerusalemme Est, Nablus, Hebron, Betlemme e Tulkarem. L'obiettivo dichiarato è di eleggere «Consigli direttivi» (15 membri) e «Consigli allargati» (30 membri) che siano in grado di governare le città della Cisgiordania quando verranno sgomberate dall'esercito israe¬ liano. Ma secondo vari osservatori, dietro alle elezioni c'è anche un braccio di ferro - ispirato, pare, da Faisal Husseini - fra gli attivisti di «Al Fatah» forgiatisi sotto l'occupazione israeliana e i «nuovi venuti» da Tunisi. Proprio ieri Yitzhak Rabin ha cosparso sale sulle «ferite» di Arafat ricordandogli che «le zone autonome palestinesi non devono diventare basi di partenza per attentati contro Israele» e avvisandolo che «quanti non riescono a imporsi nei territori sottoposti alla loro autorità, difficilmente potranno pretendere di rappresentare i palestinesi di fronte a Israele». Rabin e Arafat avranno modo di parlarne a quattr'occhi lunedì, quando si incontreranno al valico di Erez, fra Israele e Gaza. Ma il loro precedente colloquio (domenica a Casablanca) non fa ben sperare: «Rabin - ha poi scritto «Yediot Ahronot» - ha apostrofato Arafat come un maestro si rivolge a un alunno deficiente». Dopo l'attentato a Hani Abed (il dirigente della Jihad islamica rimasto ucciso mercoledì nell'e¬ splosione della sua automobile a Khan Yunes, presso Gaza) Arafat si è venuto a trovare tra l'incudine degli islamici - che lo tacciano di «servo degli israeliani» e il martello di Rabin, che insiste per una seria repressione dei gruppi armati integralisti. Ieri oltre diecimila attivisti della Jihad islamica e Hamas sono tornati a sfilare per le vie di Gaza, al termine delle preghiere del venerdì nella moschea aiAmari. Dopo aver brevemente chiesto scusa ad Arafat per la scortese accoglienza riservatagli giovedì alla Moschea (che lo ha obbligato ad uscire da un porta posteriore dopo appena cinque minuti, inseguito dagli improperi dei fedeli) un esponente di Hamas è subito tornato a denunciare gli accordi con Israele, «che sono costati la vita al martine Abed». C'è stata anche una entusiastica contro-manifestazione in sostegno di Arafat cui hanno preso parte 700 persone che si sono dette pronte a difenderlo «con il sangue e con le anime». Aldo Baquis ìmmi Un'immagine del corteo dei 10 mila a Gaza, a sostegno di Hamas e contro Arafat