«La crisi? Colpa dei giornali» di Bruno Ghibaudi

«La crisi? Colpa dei giornali» «La crisi? Colpa dei giornali» Poli Bortone: «Fermare l'allarmismo» ILJ'ACCUSE DEL MINISTRO CROMA 'ERA da aspettarselo: se in Puglia le vendite del pesce e delle verdure sono crollate per la paura del colera, la colpa non è da attribuire a quegli irresponsabili che sciacquavano il pesce e irrigavano gli orti con acque nere, ma ai mezzi d'informazione. Enfatizzando quei pochi e isolati casi di colera scoperti in Puglia, i giornali, le radio e le tv avrebbero creato una psicosi collettiva che ha fatto crollare la commercializzazione dei prodotti italiani. L'accusa viene da un ministro della nostra Repubblica e più precisamente da Adriana Poli Bortone, che regge il ministero delle Risorse Agricole. Parole che si leggono, nero su bianco, sulla lettera che proprio ieri il ministro ha inviato a Giuseppe Santaniello, garante per l'editoria, per sollecitare «un'adozione tempestiva di controllo per contribuire a risolvere il problema della re¬ sponsabilità che anche la stampa, la radio e la televisione condividono». Una ricetta terapeutica ed epidemiologica di nuovo genere: imbavagliamo i mezzi d'informazione e il vibrione, privo di ribalte e di riflettori, scomparirà d'incanto. «La vicenda sarebbe soltanto comica se non nascondesse una realtà assai più inquietai! - te - commenta Paolo Serventi Longhi, segretario dell'Associazione Stampa Romana -. Iniziative di questo genere non devono essere sottovalutate ma piuttosto viste nell'ottica di quel clima da caccia alle streghe e di crescente ostilità verso quella stampa non asservita al governo. Un accanimento corale contro la libertà di informare, un atteggiamen¬ to non più accettabile». Forse la lettera era ancora in viaggio quando il ministro della Sanità Costa abbandonava precipitosamente la riunione di governo per volare in Piemonte, dove tracce di vibrione erano state scoperte su prodotti ittici provenienti dalle acque dell'Adriatico. Ma forse la singolare richiesta al garante Santaniello ha un'altra spiegazione. Nel ricercare le cause che avevano fatto riapparire il vibrione, i mezzi d'informazione hanno rivelato e documentato una realtà pugliese a dir poco sconcertante: fogne a cielo aperto, condotte che scaricano sul lungomare liquami di ogni genere, abitudini alimentari a rischio e difficili da sradicare, interessi di categoria che prevalgono sul bene comune, il tutto nella solita cornice di penosi palleggiamenti di responsabilità e di accuse. Immagini sgradevoli e capaci di disturbare certi programmi, e perciò da scoraggiare. Il ministro delle Risorse Agricole sembra avere un debole per i pescatori in genere e per quelli pugliesi in particolare (ampiamente rappresentati nel suo collegio elettorale). Basti ricordare che uno dei suoi primi interventi, quello a favore delle spadare, ha sollevato reazioni tanto violente da indurre parecchi Paesi a minacciare un embargo sui prodotti italiani. Nei giorni scorsi la Poli Bortone, per dimostrare che il pericolo colera non esiste, si è esibita in pubblici assaggi di merluzzetti sulle spiagge pugliesi. Subito dopo aver inviato la lettera al garante la Poli Bortone si accingeva a fare approvare dal Consiglio dei ministri, fra le contestazioni degli stessi alleati di governo, una serie di provvidenze straordinarie per oltre 100 miliardi. Bruno Ghibaudi Lettera al Garante per l'editoria: «I media hanno delle responsabilità» l Li Il ministro per l'Agricoltura Adriana Poli Bortone

Persone citate: Adriana Poli Bortone, Del Ministro, Giuseppe Santaniello, Paolo Serventi Longhi, Poli Bortone, Sanità Costa, Santaniello

Luoghi citati: Piemonte, Puglia