«Basta mangiare cibi cotti»

1 «Basta mangiare cibi cotti» 7/ ministro Costa: non drammatizziamo EMERGENZA SANITARIA Ministro Costa, dieci ammalati di colera a Bari ed il vibrione ai piedi delle Alpi. Forse non sarà un'epidemia, ma non le sembra il caso di allarmarsi? «Per carità, non drammatizziamo. Sarebbe un'errore sovraddimensionare il problema ed il pericolo. C'è il rischio di provocare un danno terribile alla nostra economia, del tutto sproporzionato di fronte ad una infezione che, in definitiva, regredisce di fronte ad un antibiotico. Limitiamoci a considerare il fatto di RivaroIo Canavese un campanello d'allarme». Torino come Bari? Non teme nuovi casi, addirittura in una regione avanzatissima sotto il profilo igienico-sanitario? «Mi creda: in Puglia il rischio era molto più accentuato. Là c'è una tradizione alimentare, durissima da modificare, che si è sempre fondata proprio sul pesce crudo. Ed anche l'abitudine di cibarsi di verdure crude è più accentuata. In Piemonte, invece, non esiste l'abitudine al consumo del crudo, mentre è più diffuso il consumo di verdura cotta. C'è una aliquota di immigrati, che potrebbero avere conservato certi gusti, ma è anche vero che la cultura alimentare è più profonda e i controlli sono più generalizzati». Quindi è improbabile che il colera colpisca anche al Nord? «Non impossibile, ma improbabile sì. L'aspetto comportamentale è infatti decisivo: il vibrione, nel caso sia in agguato, colpisce soltanto chi ne favorisce l'attacco. Come è avvenuto a Bari dove l'impreparazione al problema e abitudine alimentari vecchie di secoli hanno favorito la diffusione attraverso strutture precarie come gli scarichi e le fogne». Il vibrione è arrivato persino al supermercato sotto casa. C'è allarme anche fra le casalinghe. Il pericolo non sembra più tanto lontano. Che risponde ministro? «Quel vibrione è una scheggia impazzita: non poteva essere scoperto con i semplici con¬ trolli veterinari al momento dello sbarco, nel porto di Civitanova Marche, ma è stato poi individuato alla prima analisi di laboratorio più approfondita. Capisco che possa essere un fatto che impressiona la massaia, che sino a ieri si era fidata ciecamente e che ora dovrà fare attenzione anche in località particolarmente lontane dal luogo del contagio. C'è però un consiglio molto banale, per stare tranquilli: per qualche giorno consumiamo cibi cotti. Ogni massaia sa come fare per non fare rimpiangere quelli crudi». Cosa intende fare il governo, per elevare la soglia di attenzione? «Innazitutto confermare tutte le misure che sono state prese sinora e che stanno dando buoni risultati: in Puglia non ci sono nuovi casi da quattro giorni. Poi fare in modo che queste stesse precauzioni vengano osservate anche nelle altre regioni, che evidentemente sono tutt'altro che immuni da rischi». Da dove arriva il vibrione? «Ormai lo sappiamo con certezza. Si è sviluppato in Paki¬ stan, circa 18 mesi fa, ed è stato protagonista di ua singolare avanzata: ogni mese guadagnava un Paese. Così, tappa dopo tappa, si è avvicinato al Mediterraneo. Abbiamo avuto modo di seguirlo passo a passo perché si tratta di un vibrione di tipo molto particolare, che ha lasciato il segno del suo passaggio in modo indelibile. Qui è entrato attraverso la porta dell'Albania, che per noi rappresenta un punto debole. Non abbiamo infatti una netta separazione con quel Paese: siamo uniti, oltre che dal mare, anche dai movimenti delle persone e dal commercio». Esiste un vaccino anticolerico. Perché non viene usato? «Purtroppo non rappresenta un metodo di prevenzione sufficientemente sicuro a causa della scarsa efficacia protettiva, ma soprattutto della breve durata della immunità che conferisce. Ciò potrebbe addirittura indurre un falso senso di sicurezza nel soggetto vaccinato. Insomma, potrebbe provocare più guai che benefici». Angelo Conti 14 SETTEMBRE Colera in Albania: quattro morti e decine di malati. Elveno Pastorelli assicura: «Il nostro Paese non corre alcun pericolo» OTTOBRE Bari, primo caso di colera Italia. E' un , ha mangiato crude uomo che seppioline evalione'. « ^fonone °uu ,air=^ con tettano. 23 OTTOBRE Secondo caso, ancora a Bari, contagiata e una donna di 63 anni, ha mangiato triglie crude. Il vibrione del colera viene individuato nelle fogne e\Wr 1 31 OTTOBRE !ir,la mimrc Pesce £■ attavme anche sui i ortofrutticoli mercati d7 mercato del pesce

Persone citate: Angelo Conti, Elveno Pastorelli, Ottobre Secondo