L'allarme colera sbarca in Piemonte di Lodovico Poletto
Scoperto in un supermercato del Canavese, il pesce è stato acquistato a Civitanova Marche Scoperto in un supermercato del Canavese, il pesce è stato acquistato a Civitanova Marche L'allarme colera sbarca in Piemonte // vibrione nelle seppie TORINO. Si sposta al Nord l'emergenza colera. Dopo i casi di Bari adesso ò Torino a finire al centro dell'attenzione. Il vibrione è stato scoperto e isolato in una partita di pesce fresco venduto in un supermercato del gruppo veneziano Pam, a Rivarolo Canavese, Comune della prima cintura torinese. I tecnici del servizio di Igiene pubblica dell'Usi 38 lo hanno trovato in alcune partite di seppioline nere, poste in vendita la scorsa settimana. Lunedì sarà eseguita una controanalisi per cancellare anche gli ultimi dubbi. Negli ospedali della zona non si segnalano, per ora, ricoveri sospetti. Intanto la Pam ha già ritirato tutto il pesce fresco dai suoi punti vendita in Italia. «Per precauzione - dicono i responsabili della catena commerciale - fimo a quando l'emergenza non sarà rientrata sui nostri scaffali non si troverà più pesce di mare no- strano, se non di allevamento». L'allarme è scattato ieri mattina quando dal laboratorio d'analisi di Ivrea è partita una segnalazione in cui si parlava di pesce «non conforme» alle norme, venduto nel supermercato di Rivarolo. La merce è subito stata ritirata: sugli scaffali sono rimasti solo i prodotti congelati. La scoperta del vibrione è stata quasi casuale. Tutto, infatti, risale al 26 ottobre quando i responsabili dell'Usi 38 di Cuorgnè hanno iniziato, autonomamente, una serie di «accertamenti anti colera». Alla Pam erano stati ritirati alcuni campioni di pesce fresco, tra cui anche le seppiolino, subito inviati al laboratorio. Ieri i risultati: in quelle tre casse di seppie (quindici chili in tutto, venduti tutti il giorno 28) è stato isolato il vibrione del colera, patogeno responsabile della malattia. Il pretore di Torino, Raffaele Guariniello, ieri pomeriggio ha incontrato i responsabili dell'ufficio di igiene dell'Usi 38 che hanno prelevato i campioni, e poi ha aperto un'inchiesta. Bisogna accertare da dove arriva quella merce e se sono state rispettate tutte le norme di sicurezza per la tutela della salute. «Su questo argomento non abbiamo assolutamente dubbi» dice Danilo Notarangelo, responsabile di area della Pam per il Piemonte e la Valle d'Aosta. E aggiunge: «Da quando è iniziata l'emergenza in Puglia non comperiamo più pesce che arriva dalle zone a rischio». Le tre casse di seppioline dove sarebbe stato individuato il vibrione erano, infatti, state acquistate al mercato del pesce all'ingrosso, a Torino, dalla Aemme srl, un distributore che si rifornisce all'asta «Ittingrosso» di Civitanova Marche. «Per noi quella era merce perfetta - dice ancora Danilo Notarangelo - ci sono due certificazioni di altrettante Usi, quella di Civitanova e quella di Torino, che dicono che il nostro è pesce fresco e perfettamente commestibile». Ma allora, se già esistono altre analisi, perché il vibrione non è stato isolato prima di arrivare sugli scaffali di un supermercato? La risposta provano a fornirla i medici del laboratorio analisi di Ivrea. «Il vibriocolera va cercato appositamente - spiega Paolo Sartirana -: noi lo abbiamo fatto, quella merce era stata campionata proprio a questo scopo. Dopo l'analisi di lunedì avremo maggiori risposto: se il vibrione non saia più rilevato, riterremo valida quell'ultima analisi, altrimenti, con certezza, parleremo di vibrione colerico». Alla Pam di Rivarolo i responsabili fanno il punto. «Disinfetteremo le scaffalature e poi rimetteremo in vendita il pesce» dice Paolo Brugioni, direttore degli acquisti di merce deperibile. Senza nascondere il disappunto, aggiunge: «A dodici ore dall'allarme noi non abbiamo ancora in mano un documento in cui si dica ufficialmente che nel nostro pesce c'era il vibrione». Lodovico Poletto Finora negli ospedali non si segnalano ricoveri sospetti Aperta un'inchiesta Il commerciante Maurizio Massarenti e la moglie: hanno venduto le seppie contaminate
Persone citate: Danilo Notarangelo, Maurizio Massarenti, Paolo Brugioni, Paolo Sartirana, Raffaele Guariniello
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