Prandini non sono latitante

Da una settimana viene ricercato dalla Guardia di Finanza Da una settimana viene ricercato dalla Guardia di Finanza Prandini: non sono latitante L'ex ministro: mi presenterò ai giudici ROMA. Gianni Prandini, ex ministro dei Lavori Pubblici, un tempo ras democristiano, ma oggi in disgrazia, è formalmente un «irreperibile». Vale a dire che è un latitante. Da una settimana la Guardia di Finanza lo cerca, su ordine del tribunale di Roma. C'è un mandato di arresto da eseguire. Però Prandini non si trova più. O almeno non si trovava tino a ieri mattina, quando un giornale e tutte le televisioni non hanno parlato del caso. E l'ex ministro s'è fatto vivo con una dichiarazione: «Non sono un latitante. Ho appreso che la Guardia di Finanza mi sta cercando e non appena avrò parlato con i miei legali mi costituirò. Sono in Italia e tra l'altro vicino Roma». Il difensore di Prandini, per ironia del caso, è quel professor Carlo Taormina che sta passando i guai a Milano. Indagato anche lui, non solo il suo assistito generale Cerccllo, per colpa forse di un carattere troppo impetuoso. Ma in fondo, un po' di carattere, a Prandini. famoso ai suoi tempi per essere stato un democristiano anomalo e sanguigno, non dispiacerà. Ed ecco che l'avvocato Taormina abbandona ogni diplomazia: «Sin da quando si è venuti a conoscenza della richiesta dell'autorizzazione all'arresto si ò provveduto a contattare il tribunale dei ministri per assicurare la piena disponibilità di Prandini ad esseere sentito. Questo al fine di eliminare, ove sussistessero, residue esigenze di indagini. La risposta è stata quella che oggi si conosce. E questo avviene quando l'inchiesta è sostanzialmente conclusa e non vi sono pericoli per l'inquinamento delle prove». L'avvocato Taormina prote¬ sta dunque che si tratta di un arresto immotivato. Non ci sarebbero, a parer suo, né il pericolo di fuga, né la possibilità di reiterare il delitto, né il pericolo di inqtiinare le prove. «Prandini, in linea con la sua posizione di sempre, intende costituirsi per chiarire la sua posizione». Ben diversa la valutazione del tribunale dei ministri. Su sollecitazione dei quattro pm che si occupano dello scandalo Anas - e cioè Giancarlo Armati, Giorgio Castellucci, Sante Spinaci, Cesare Martellino - lo speciale tribunale che persegue i reati dei ministri (attuali ed ex) da una settimana ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare. Prandini è accusato di aver intascato tangenti miliardarie. Mazzette che ruotavano attorno agli appalti Anas. Addirittura s'è perso il conto di quanti miliardi siano in gioco. Secondo una valutazione sarebbero 25. Secondo un'altra stima, i miliardi sarebbero 40. Le valutazioni sono diverse a seconda se si considera solo l'inchiesta principale - quella appunto che ha fatto scattare l'ordine di arresto - oppure le altre quattro che lo vedono im- pinato. Recentemente, poi, il fascicolo si è arricchito di nuove ammissioni dell'imprenditore Pizzarotti e della scoperta di diversi conti svizzeri dove sarebbero finite, secondo l'accu¬ sa, una parte della tangenti. Agli atti ci sarebbe addirittura la confessione del titolare di quei conti, che avrebbe ammesso di aver fatto da prestanome a Prandini. [r. r.] «Ma prima voglio parlare con l'avvocato» :■:■:■:->"v :■:-:■: -:::: L'ex ministro dei Lavori Pubblici il de Gianni Prandini

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