Comit e Credit passerella da Fazio

Comit e Credit, passerella da Fazio Comit e Credit, passerella da Fazio Ambroveneto, il Crediop è con Bazoli. Linea dura del Rolo LA BATTAGLIA DELLE OPA MILANO. A Roma volano i vertici di Credit e Comit per incontare il governatore Antonio Fazio, a Bologna Credito Romagnolo e Cassa di Bologna spiegano il perché e il percome della decisione di unirsi in matrimonio, a Vicenza tacciono i grandi azionisti di Ambroveneto, il presidente Giovanni Bazoli in testa. Il giorno dopo l'annuncio della Comit di volere il controllo di Ambroveneto, a una settimana dall'Opa lanciata dal Credito Italiano sul Rolo, è questo il calendario visibile delle mosse degli attori coinvolti nel nuovo psicodramma destinato, comuqnue vada a finire, a cambiare l'assetto del sistema bancario italiano. Invisibili, anche se in qualche modo intuibili, restano le mosse che sottendono alla lotta. Che vede le due ex banche Iri lanciate nella conquista di due ricche consorelle di due ricche regioni, l'Emilia e il Veneto. Mentre il fronte Credit-Rolo è ormai definito, resta ancora nell'ombra la reazione del fronte franco-ambrosiano-veneto. Ma oggi potrebbe arrivare un primo segnale di contrattacco, sostenuto da uno sponsor di rango, il Crediop. Ieri, il ministro del Tesoro Lamberto Dini ha definito le annunciate fusioni «legittime strategie di mercato». Precisando: «Come ministro del Tesoro non ho opinioni. Sono decisioni che le aziende devono prendere. Vedremo quali saranno le loro deliberazioni. Noi possiamo solo osservare». E concludendo: «E' auspicabile che venga ridotta l'eccessiva frammentazione del sistema bancario». Nella ventata che sta sconvolgendo il settore e nel timore che qualcosa possa accadere anche alla sua banca, il presidente di Bna, Giovanni Auletta Armenise, ha smentito decisamente l'esistenza di qualsiasi trattativa in corso. Comit e Credit in Bankitalia. Il presidente Lucio Rondelli e l'amministratore delegato Giuseppe Egidio Bruno per il Credito Italiano, l'amministratore delegato Luigi Fausti per la Commer- ciale, accompagnati da consulenti, si sono ieri recati in Bankitalia per incontri con il governatore Antonio Fazio e il direttore generale Vincenzo Desario ai quali hanno illustrato i termini delle operazioni. Per le due Opa, il benestare di Bankitalia è premessa indispensabile per ottenere l'approvazione dei prospetti da Consob. La questione è particolarmente deli- cata nel caso di Credit-Rolo, dopo che i consigli del Rolo e della Cassa di Bologna hanno approvato una fusione. Secondo i legali del Credit, Ariberto Mignoli e Guido Rossi, questa prospettiva di fusione (che era già stata approvata un anno fa da Bankitalia) non può ostacolare il lancio dell'Opa. Diametralmente opposto il parere di Renzo Costi, consulente del Rolo, secondo il quale le delibere di fusione dovrebbero fermare l'Opa. Comh-Ambroveneto - Il fronte dei grandi azionisti di Ambroveneto non ha preso ieri nessuna posizione ufficiale. Ma quasi certamente indicazioni arriveranno oggi dal gruppo San Paolo di Torino che, attraverso Crediop, è nel sindacato Ambroveneto con una quota del 15%. In occa¬ sione della riunione del comitato esecutivo Crediop definirà la decisione di resistere al pretendente Comit. Non si esclude che il San Paolo possa addirittura scendere in campo a fianco di Bazoli per resistere all'invasore. E se il San Paolo si mette in moto, la partita diventa ardua. Nessun commento è venuto dall'altro grande azionista col 15%, il Credit Agricole. E tac¬ ciono le popolari venete, da tempo intenzionate a vendere. Ma che, per via dei vincoli del patto di sindacato, devono offrire ai partner sindacati i titoli in prelazione. Titob che gli altri soci si accolleranno. E se qualcuno avrà problemi, arriverà in aiuto l'istituto guidato da Gianni Zandano. Da tempo, del resto, Bazoli cerca una sistemazione per il 13,6% delle venete, sistemazione sempre rinviata, ma ormai obbligata. A fine '93, la quota delle popolari era stata offerta al presidente di Cariplo, Roberto Mazzotta. Credit-Rolo. «L'Opa non c'è. L'Opa esisterà soltanto il giorno in cui verrà pubblicato il prospetto su un quotidiano». Con questa dichiarazione il presidente del Rolo, Emilio Ottolenghi, ha aperto ieri la conferenza stampa nella quale, insieme al presidente della Cassa di Bologna, Gianguido Sacchi Morsiani, ha illustrato il progetto Rolo-Carisbo. Ed hs aggiunto «Noi andiamo avanti per la nostra strada, realizzando un progetto molto valido, che ha già ricevuto, nella sua prima formulazione che risale al giugno 1993, l'assenso di Bankitalia». Sacchi Morsiani ha poi chiarito che, con questa progetto, per la prima volta una Fondazione porta la sua quota sotto la soglia del 51%. Il «nocciolo duro anti-scalata» della futura mega-banca dovrebbe vedere in un primo tempo Carisbo con un 30%, un 2,2% nelle mani di casse minori e il resto a 42.000 piccoli azionisti. Successivamente, Carisbo distribuirà un altro 10% sul mercato. E par già di capire che, nella prospettiva del grande polo, altri istituto, come ad esempio la Cassa del Monte di Bologna, sonc disponibili ad aggregarsi. La Borsa. Anche ieri le banche coinvolte nel grande gioco si sono mosse sul listino. Le Comit sono salite del 3,15%, Ambroveneto dello 0,43%, il Rolo (riammesso alla quotazione) dell'1,46%, mentre il Credit ha perso lo 0,32%. Le operazioni sono valutate positivamente sulla piazza londinese. I sindacati. Gianfranco Steffani, segretario della Fabi, si augura che le operazioni in corso «non siano una guerra tra potentati». Più positiva Nicoletta Rocchi della Fisac, che auspica solo «un piano regolatore». Mentre Sergio Cofferati per Cgil e Raffaele Morese per Cisl temono l'ennesima «operazione gattopardesca». Valeria SaccM~ Dini: non ho opinioni Sono tutte legittime strategie di mercato * Luigi Fausti della Comit e a destra Giovanni Bazoli