«Power Pungere» è guerra

Dopo Scandinavia e Nuova Zelanda. L'accusa: troppo violenti Dopo Scandinavia e Nuova Zelanda. L'accusa: troppo violenti «Power Pungere», è guerra Gli eroi tv vietati anche in Canada MILANO. Sono cinque «ragazzi della porta accanto», ma fanno discutere il mondo. I «Power Rangers», i nuovi idoli della tv under 16 - in Italia vanno in onda su Canale 5 - sono troppo violenti anche per il Canada. Lo ha deciso la commissione che vigila sui programmi tv: dopo aver analizzato 10 episodi della serie, ha rilevato che il 35% del contenuto è violento, con una tendenza all'aumento di puntata in puntata. Così questa settimana la rete canadese Ytv ha tolto 0 telefilm dai programmi, mentre la Canwest Global Entertainment sta cercando di convincere i produttori californiani della Saban di Burbank a rendere più «soft» le storie. violenza. Il telefilm era già stato messo al bando nei Paesi Scandinavi il mese scorso, dopo che in Norvegia una bambina di cinque anni era morta per i calci e i pugni ricevuti da un gruppo di coetanei: interrogati dopo il delitto, i piccoli avevano detto, confusi: «L'abbiamo visto fare in tv dai Power Rangers»». Anche in Nuova Zelanda i mini-supereroi sono stati proibiti: diversi insegnanti avevano notato un aumento della violenza tra gli alunni, e un maestro si era preso un calcio da uno scolaretto affetto da «Power-rangerismo». identikit. Ma chi sono i protagonisti della polemica, creati dall'egiziano Saban su ispirazione dei cartoon giapponesi? Due ragazze e tre ragazzi in carne ed ossa, vestiti di colorate tute da motociclista, Kimberly, Trini, Jason, Billy e Zach, dotati però di un magico potere che all'occorrenza li trasforma in Dinozors, spaventose creature dalle caratteristiche preistoriche. Ragazzi come tanti (uno di loro ha la pelle nera, un'altra è di origini orientali), con grandi doti fisiche e acrobatiche, scelti da un mago buono, Zordon, per un compito davvero speciale: salvare la Terra. Il pianeta è in pericolo: ad attaccarlo, con ogni sorta di forze e mostri del male, è Rita Repulsa, una strega intergalattica per fortuna destinata ad aver sempre la peggio. successo. Se gli adulti polemizzano, i bambini sui «Power Rangers» non hanno dubbi: sono «forti». I piccoli fan canadesi cui il telefilm è stato negato, ad esempio, si ar¬ rangiano guardando una vicina rete Usa, captata in molte zone del Canada e non sottoposta alla censura. I dati poi parlano chiaro. L'America impazzisce, con un ascolto che staziona sui 5 milioni a puntata (quotidiana). Nel febbraio scorso pili di 35 mila ragazzini (la fascia d'età più «colpita» è dai 5 agli 11 armi) si sono presentati con i loro genitori all'Anfiteatro della Universal a Los Angeles per assistere allo show dal vivo dei Power Rangers, creando una fila lunga 8 clùlometri che ha bloccato il traffico per ore. «Nei prossimi 5 anni sarà un business da molti miliardi di dollari», promette fiducioso Saban. In Italia l'ascolto di Canale 5, dove «Power Rangers» va in onda tutti i giorni alle 17, supera i due milioni a puntata. gadget. Per non parlare dei gadget. I pupazzi collegati alla trasmissione hanno invaso il mercato dei giocattoli: più di un milione e mezzo in Italia, 35 in tutto il mondo (sono venduti in 73 Paesi). Presto nascerà anche un fumetto sui cinque «acchiappabambini» in tuta. Aspettandolo, la Marvel Italia (che se ne è già aggiudicata i diritti da noi) propone in edicola un nuovo mensile con fotografie, giochi e articoli dedicati a loro. pro e contro. La discussione è aperta, nel mondo. Sono migliaia le lettere di protesta inviate dai genitori canadesi alla commissione. E insegnanti, sociologi, psicologi, esperti, sui media esprimono opposti pareri. Sono violenti, non sono violenti: la bilancia è in pari. Alla Fininvest, la «difesa» è affidata ad Alessandra Valeri Manera, da anni capo della programmazione per i ragazzi, che si dice stupita della querelle. «Secondo me c'è dietro una questione di interessi. Non è possibile: questa è la classica lotta tra buoni e cattivi. Ma l'importante è che vincano sempre i buoni - spiega -. La violenza? E' usata solo come difesa: i Power Rangers non inseguono mai un nemico che scappa per picchiarlo. C'è azione, tutto qua. E c'è sempre stata: chi grida allo scandalo che mi dice dei cow-boy e degli indiani? Prendiamo i Puffi: il cattivo Gargamella non cerca sempre di mangiarseli in un boccone?». Cristina Caccia Ma i ragazzini li adorano. Canale 5 che li manda in onda li difende: «E' azione come per i cow-boy» Gli eroi sono vestiti con coloratissime tute da motociclista

Persone citate: Alessandra Valeri Manera, Cristina Caccia, Rita Repulsa, Saban