« I lettori sono con me»

« « I lettori sono con me» 7/ direttore: lasciateci indagare LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Peter Preston parla dal suo ufficio di Farringdon Road. Il direttore del Guardian ha appena finito di scrivere l'editoriale che comparirà oggi, ennesimo capitolo della vicenda che lo vede ora coinvolto in prima persona. E' l'inizio di una Tangentopoli inglese? «Stanno emergendo molte storie, e il pubblico ci sta prendendo gusto. Finora le vicende di corruzione politica potevano apparire noiose e anche, nella convinzione che il nostro mondo po¬ litico sia sostanzialmente pulito, abbastanza incredibili. La verità è che nessuna società è pulita. E se un giornale trova un bandolo e comincia a indagare, ecco spuntare la gente con altri fatti, altro vicende, altre rivelazioni. Dobbiamo naturalmente esaminarle, ma verrà fuori altro». Falsificazione, sostituzione di persona, complotto criminale: sono accuse gravi. «I Comuni hanno drammatizzato un po' troppo. Io sono convinto che stiamo seguendo una pista valida, e posso comprendere l'irritazione del governo conservatore. Ma la nostra non è una caccia alle streghe». Cosa accadrà ora? «Uno di questi giorni sarò convocato dalla Commissione Privilegi, che deciderà se io debba essere punito o no. Stiamo a vedere. Sia io sia il giornale siamo calmissimi». E' pentito di avere falsificato il fax? «L'unica cosa di cui sono veramente dispiaciuto è di avere utilizzato il logo della Camera dei Comuni: è stata una scelta che ha gettato benzina sul fuoco. Ma non credo che i nostri mezzi fossero del tutto ingiustificati: non ci siamo serviti di questo sotterfugio per ingannare qualcuno o per fare del male, ma soltanto per procurarci una «polizza d'assicurazione» a conforto di quanto già sapevamo. Avevamo bisogno di una certezza assoluta sui fatti, e in questo modo l'abbiamo avuta. Se non avessimo fatto così, avremmo dovuto escogitare qualcosa di simile per avere il conto del Ritz». La preoccupa la reazione dell'ex direttore del Times? «Rees-Mogg drammatizza sempre troppo. E' un giornalista che ha vissuto d'esagerazione. Il suo è semplicemente un articolo polemico, perché si sente forte del suo titolo di Lord». Le accuse contro di lei segnano la fine del giornalismo investigativo? «Non lo credo. Anzi, sono incoraggiato dai segnali di sostegno che ricevo. Molta gente comincia a vedere che non c'è motivo per tanta acredine: dopo tutto non ho infranto nessuna legge». [f.gal.] «Mi spiace di aver usato carta dei Comuni, ma era il solo modo di procurarmi le prove» Peter Preston il direttore del quotidiano The Guardian

Persone citate: Mogg, Peter Preston, Rees

Luoghi citati: Londra