L'arte nascosta di Palestrina di Giorgio Pestelli

L'arte nascosta di Palestrina L'arte nascosta di Palestrina Protagonista il Coro da Camera di Praga composita maestrìa della polifonia; ma l'arte è nascosta, l'autore si tira indietro, tutto si compone nella poesia di una esattezza sovrapersonale. E' vero però che i Mottetti dal «Cantico dei Cantici» sono in una posizione un po' particolare: dedicandoli a Gregorio XIII, Palestrina dice di averli scritti in uno stile musicale «in qualche modo più vivace del solito» perché l'argomento stesso lo richiedeva. Di grande interesse anche la seconda parte del concerto, con la «Messa a quattro voci» di Domenico Scarlatti, composta a metà Settecento in una lingua «palestriniana» ormai codificata come il latino dei dotti; il confronto è molto attraente: l'arduo originale e l'imitazione di un secolo e mezzo più tardi da parte del grande clavicembalista, genio dell'invenzione originale. TORINO. Malgrado la fama universale Pierluigi da Palestrina è più un mito che una reale presenza nella vita musicale moderna: una bella occasione per misurare in concreto la sua figura ci viene dall'Unione Musicale nel concerto di questa sera all'Auditorium, dove il «Coro da camera di Praga» diretto da Josef Pancik canterà i Mottetti che intonano parte del «Cantico dei Cantici». Celebrato nel quarto centenario della morte da pubblicazioni, convegni di studio ed esecuzioni musicali concentrate per lo più, e a buon diritto, nelle basiliche di Roma, Palestrina non ha troppo mobilitato case discografiche e società concertistiche: tanto più da lodare l'Unione Musicale per aver anteposto l'interesse storico alla facilità. Facile Palestrina non è; per capire come costruisce la cosa migliore è provare a cantarlo, anche in un coro amatoriale; e Una litografia di Pierluigi da Palestrina musicista celebrato nel quarto centenario della morte poi Palestrina non ha ambizioni di autonomia estetica, non vuole rivivere in modo personale le preghiere intonate dalla Chiesa nella sua secolare tradizione; nulla di più lontano dalla sua mentalità di una interpretazione individuale: la sua arte è tutta pervasa da un senso di collaborazione anonima e votiva, da un unico respiro di devozione alla divinità e alla musica; la sua base è il canto gregoriano, il cui libero fluire organizza nella Giorgio Pestelli

Persone citate: Domenico Scarlatti, Gregorio Xiii, Josef Pancik, Palestrina

Luoghi citati: Palestrina, Praga, Roma, Torino