Pinerolo in crisi torna alle urne? di Antonio Giaimo

Pinerolo in crisi torna alle urne? Pinerolo in crisi torna alle urne? Elezioni anticipate a Pinerolo? Qualcuno le chiede apertamente, qualcuno le teme, altri ancora le considerano un siluro alla continuità della vita amministrativa. I pinerolesi elessero l'attuale Consiglio comunale nel novembre 1991, dopo l'annullamento del voto del '90 e il successivo periodo di commissariamento prefettizio. Per andare alle urne l'anno venturo servono le dimissioni contemporanee di 21 consiglieri, con un'incognita - elezioni in primavera o in autunno? - e il rischio di un semestre di commissariamento del Comune. Senza escludere, poi, il possibile azzeramento della situazione con un diktat ministeriale. Niente di sicuro comunque fino a sabato pomeriggio alle 15, quando si riunirà un vertice di maggioranza e si potranno intuire le reali intenzioni delle forze politiche della città. Intanto, però, le voci di un possibile ricorso alle urne hanno già messo in fila una schiera di possibili candidati alla successione di Livio Trombotto, l'attuale sindaco, che non vuole sedere altri 5 anni su una poltrona imbottita di spine. Abbinato ai colori di Forza Italia, il generale Angelo Di Staso, assessore allo Sport, è stato il primo ad essere tirato in ballo sull'onda dello strombazzato ritorno di Pinerolo agli antichi fasti della cavalleria che l'ufficiale in pensione ha cavalcato con fare da prim'attore. Ora, però, il suo assessorato attraversa momenti difficili: il Palaghiaccio è ancora in cantiere e la piscina s'è trasformata in un incubo per le finanze comunali. In forse anche il campo ostacoli in piazza d'Armi e l'assegnazione a Pinerolo di un concorso ippico internazionale. Tra i nuovi «berlusconiani» si affaccia anche Luciano Trombotto (nessuna esperienza amministrativa pubblica, ma, in compenso, ha vinto il campionato italiano Rally nel 1971, è stato controfigura di Vittorio Gassman e Cinecittà lo ricorda come viveur). E' presidente del club cittadino di Forza Italia. Il posto gliel'ha lasciato Flavio Riva, mobiliere e antiquario, il quale avrebbe così le mani libere per tentare la corsa alla Regione, alla Provincia o perché no? - alla poltrona da sindaco. Nella stessa area, qualcuno ha dato per papabile l'industriale Giorgio Zo, ex presidente del Circolo Sociale, il quale però s'è affrettato a far sapere: «Non ho tempo». Giorgio Merlo, capogruppo del ppi in Consiglio comunale, è tra quelli che chiedono con più insistenza le elezioni anticipate. Merlo ha tirato fuori il suo asso dalla manica: il conservatore della Pinacoteca Civica, Mario Marchiando Pacchiola, d'ambiente cattolico come Elvio Rostagno, architetto con entrature in Curia e clienti tra i vip locali. C'era chi lo voleva sindaco già anni fa. E la Lega? Sul Carroccio è salito l'avvocato Andrea Gaspari, ex segretario cittadino del pli. Finora, pur provandoci, non è mai riuscito a sedere in Consiglio comunale. Tra i progressisti, che vorrebbero andare al voto in primavera, non hanno perso smalto l'assessore alla Cultura Alberto Barbero e Elvio Fassone, membro del Consiglio superiore della magistratura. Antonio Giaimo Angelo Taverna I TUOI REGALI DI

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