A giudizio lautista che investì Irene

A giudizio Kartista che investì Irene A giudizio Kartista che investì Irene La famiglia: «Non vogliamo vendette, fu una disgrazia» Sarà soltanto Carlo Zangrilli, autista dell'Atm di 30 anni, a rispondere del dramma di Irene Bedino, la studentessa del liceo Cavour finita sotto la motrice del 16 all'uscita di scuola, il 30 settembre dell'anno scorso. In quell'incidente Irene, che oggi ha 15 anni, ha perso la gamba sinistra, amputata all'inguine. Il pm Furio Pellis ha concluso l'inchiesta sul terribile episodio: ha accertato che il tram era in perfette condizioni, i freni in piena efficienza. Non ci sono responsabilità deU'Atm o del Comune: resta da chiarire se quella mattina il tramviere si è comportato bene. Lo accerterà un processo: nei giorni scorsi Carlo Zangrilli è stato rinviato a giudizio. Capelli lunghi e ricci, al tempo dell'incidente Irene aveva cominciato la rv ginnasio. Erano i primi giorni di scuola: era uscita dal Cavour con le nuove compagne di classe a mezzogiorno. Voleva attraversare corso Tassoni: sul lato opposto stava arrivando il 9, su Dopo l'incidente il tranviere Carlo Zangrilli, 30 anni, non se l'è più sentita di guidare un mezzo dell'Atm. In basso, la fermata del 16 in corso Tassoni: mancano ancora le transenne di protezione cui sarebbe salita per tornare a casa. Non ha visto, alla sua sinistra, il 16: il tram stava rallentando, ha travolto la ragazza a pochi metri da una fermata. Nei giorni seguenti la vicenda di Irene commosse l'intera città. La sera, durante un lungo intervento chirurgico, ci fu un'imponente necessità di sangue del gruppo «zero negativo». Un appello ai donatori venne rilanciato per tutta la notte dalle reti Fininvest, e la mattina successiva si presentarono all'Avis 300 persone, pronte a donare il sangue per lei. Molti lo fecero per la prima volta nella loro vita. Decine di sconosciuti portarono al Cto fiori o piccoli doni. La vita di Irene rimase appesa a un filo finché, dopo quattro operazioni, l'equipe del professor Paolo Gallinaro decise di amputarle la gamba. Da allora, la ragazza ha avuto una lenta ripresa. Ha subito altri interventi di ricostruzione, presto dovrà nuovamente finire sotto i ferri. Oggi ha tatto nulla per aumentare la sicurezza dei ragazzi». Carlo Zangrilli è difeso dall'avvocato Antonio Rossomando. A meno che si raggiunga un accordo con la famiglia Bedino, dovrà sedere sul banco degli imputati e dimostrare di non essere stato distratto, di aver fatto ciò che era in suo potere per evitare il dramma. «Il mio cliente - dice Rossomando - non ha responsabilità. Andava pianissimo, se l'è trovata improvvisamente sui binari». La moglie del tramviere dice che lui non si è ancora ripreso dallo choc. «Non aveva mai avuto nemmeno un incidente d'auto. Siamo andati a trovare Irene in ospedale, ogni tanto ci parliamo: Carlo sa che Irene non ha rancore nei suoi confronti. Ma questa storia non gli è ancora passata, non gli passerà più». e' tornato a lavorare all'Atm, ma ha cambiato mansione. Da quella mattina, non ha mai più voluto condurre né autobus né tram. [g. fav.l una protesi provvisoria, cammina con le stampelle. Sta ripetendo la rv ginnasio: costretta a molte assenze, a marzo aveva abbandonato l'anno scolastico. Un legale, Nicola Lauro, segue per la famiglia l'iter giudiziario. «Procediamo tra alti e bassi • dice il padre Giancarlo Bedino -: non abbiamo ancora vinto la nostra scommessa. Ma non vogliamo vendette, non cerchiamo un colpevole, un capro espiatorio. e' stata una fatalità, una disgrazia». Giancarlo Bedino ha un rammarico: «Mia figlia - dice ancora il padre - ha attraversato il corso utilizzando un varco usato anche oggi dagli studenti. Dall'incidente è passato un anno, ma non è stato