Telefoni intesa tra Bt e Mci
Telefoni, intesa tra Bt e Mei Telefoni, intesa tra Bt e Mei La rete globale delle telecomunicazioni si arricchisce di un nuovo servizio a beneficio delle grandi multinazionali: «Concert Virtual Network Service», offerto in partnership dall'americana Mei e dalla British Telecom. Ne dà anticipazione il Wall Street Journal, precisando che attraverso questo servizio sarà possibile collegare gli uffici sparsi in tutto il mondo delle multinazionali clienti in modo più agevole, come attraverso un circuito interno, senza MELANO. Ieri sera, giorno di Ognissanti, le finestre dell'ufficio di Giovanni Bazoli - presidente del Banco Ambrosiano Veneto - sono rimaste illuminate fino a tardi. Niente ponte, niente festa per il banchiere bresciano che da ormai quattordici anni guida l'istituto risorto dalle ceneri del «crac» di Roberto Calvi. Niente riposo, come da quindici giorni a questa parte: soltanto discussioni interminabili, colloqui riservatissimi, telefonatefiume. E' in ballo il futuro della banca, terzo gruppo creditizio privato dopo Banca Commerciale e Credito Italiano. «Ma di tutti i Santi che si festeggiavano ieri - sottolinea maligno un vecchio dirigente dell'istituto che ancora ricorda l'era Calvi - Bazoli si appella ai soli due santi che possono salvarlo: il suo San Paolo di Brescia e il San Paolo di Torino». Che c'entrano i santi, che c'entra il salvataggio? Cosa sta succedendo al Banco Ambrosiano Veneto e, più in generale, nell'asfittico stagno del sistema finanziario italiano, misero vaso di coccio tra le micidiali caldaie di acciaio tedesche, francesi e britanniche? «Sta succedendo una cosa molto semplice: si sono riaperti i giochi di potere, dopo quattro anni di crisi economica, quattro anni di malattia, che avevano congelato tutto. Adesso, gli ammalati sono usciti dall'ospedale e riprendono a darsele di santa ragione. La differenza è che, in questi anni, sono deperiti: e per rimettersi in sesto, devono far fuori qualche ex compagno di degenza». Fin qui la «parabola delle banche malate». Ma per capirla è indispensabile tracciare un quadro di cronaca aggiornato e inquadrarlo nella storia recente del sistema creditizio italiano. Partiamo dall'attualità. Oggi pomeriggio, a Milano, si riunisce il consiglio d'arnministrazione della Banca Commerciale Italiana (Corniti. Secondo le attese di tutti, potrebbe varare il lancio di un'Opa (offerta pubblica d'acquisto) sul capitale del Banco Ambrosiano Veneto, allo scopo di acquisirne il controllo. Qualche giorno fa, invece, il Credito Italiano (Credit) aveva lanciato, per 2000 miliardi, un'opa sul Credito Romagnolo. Comit e Credit sono le due banche italiane più celebri all'estero, non perché siano le più grandi ma perché sono sempre state banche a conduzione privatistica, anche all'epoca in cui erano controllate dall'In. Oggi, dopo la privatizzazione attuata da Prodi, gravitano entrambe sotto il controllo di due gruppi di soci non formalmente legati ma sicuramente amici di Mediobanca e del suo gran «regista» Enrico Cuccia. Ebbene: sia Comit che Credit, dopo la privatizzazione, hanno effettuato due grossi aumenti di capitale. Obiettivo dichiarato: crescere in dimensioni finanziarie e giro d'affari, per meglio competere nel mondo. Logico, chiaro, quasi inevitabile che progettassero l'acquisizione di qualche altra banca privata, più piccola. Sul mercato, erano tre le possibili prede: il Credito Romagnolo (Rolo), appunto, controllato dal gruppo De Benedetti e dai suoi alleati ma attraverso un azionariato polverizzato e debole; l'Ambroveneto (Bav); e la Banca nazionale dell'agricoltura (Bna), nelle mani sempre meno salde della famiglia Auletta. Ma la Bna gravita sempre più rawicinatamente attorno al polo d'attrazione della Banca di ricorrere a linee internazionali. Per chi utilizza questo servizio, una telefonata ad esempio tra New York e Londra può essere effettuata digitando poche cifre invece dei lunghi prefissi necessari fino ad oggi. Il servizio è già offerto da At&t e altri produttori, con il limite che all'interno dei vari Paesi europei è necessario concludere accordi con i singoli gestori telefonici. La vasta rete della British Telecom consente però di aggirare questo problema.
Persone citate: Auletta, Bazoli, Enrico Cuccia, Giovanni Bazoli, Mei, Prodi, Roberto Calvi
Luoghi citati: At&t, Brescia, Londra, Milano, New York, Rolo, San Paolo, Torino
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