Mach di Palmstein fa tremare i vip

P^i Oggi a Parigi arriva il pm Paraggio per interrogarlo sui fondi neri di Craxi e del psi P^i Oggi a Parigi arriva il pm Paraggio per interrogarlo sui fondi neri di Craxi e del psi Mach di Palmstein fa tremare i vip Il finanziere sembra pronto a confessare PARIGI Vittorio Paraggio. Il pubblico ministero romano che sta indagando su cosidetto «scandalo della cooperazione», sul cui arrivo odierno nella capitale francese non sembra più esserci dubbio (ma in vicende simili i colpi di scena abbondano) gli chiederà di ragguagliarlo su fondi neri del partito socialista, traffici e «appoggi» non solo parigini. Qualche indicazione operativa il maggiore dei carabinieri Vittorio Trapani già la possiede. «Le nostre indagini proseguono» spiega l'uomo che ha arrestato domenica Ferdinando Mach a casa dell'attrice Domiziana Giordano in boulevard SaintGermain: «Sappiamo che possono saltar fuori in ogni momento prove decisive». E sarebbero nel mirino altri misteriosi personaggi che incontrarono il faccendiere amico personale di Craxi nelle ultime settimane. Prima di arrestarlo, DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nella sua cella parigina, Ferdinando Mach di Palmstein medita la decisione che potrebbe essere fatale a Bettino Craxi, ex segretario del partito socialista e - chissà - altri politici eccellenti. Vuotare il sacco? Se lo facesse, accettando senza ostruzionismi giuridici il rimpatrio, non è escluso che i giudici italiani lo premino risparmiandogli la galera. In caso contano, l'estradizione appare comunque sicura, ma occorreranno mesi. Un dilemma che stasera non dovrebbe più essere tale. I suoi due legali italiani, D'Aiello e Ruggiero (più il francese Olivier Schnerb) lo incontreranno oggi in carcere per cercare di trovare una linea difensiva. E se Mach di Palmstein parla, troverà a raccoglierne le prime confessioni un interessatissimo Ieda«VLa LA GIORDANO VA IN TV PIÙ' leoncavallina che botticelliana, le lunghe onde biondo tiziano mortificate in una massa di treccine afro, il delicato ovale del viso reso aggressivo dal trucco, il metro e ottanta di forme perfette inguainato in calze nere e minigonna, Domiziana Giordano è a Roma: ieri sera si è presentata come testimone davanti al pubblico ministero Vittorio Paraggio, per raccontare la sua versione dei fatti che hanno portato all'arresto di Mach di Palmstein. Finanziere, latitante, ma soprattutto amico: l'attrice lo ospitava nel suo appartamento di Boulevard Saint Germain, cosa che oggi può costarle forse addirittura l'accusa di favoreggiamento. Domiziana Giordano è la più recente, e la più incantevole, spruzzata di fascino femminile nel mare plumbeo di Tangentopoli. «Sapevo che Ferdinando era nei guai, certo - racconta in esclusiva a Gian Paolo Rossetti del Tg5 -. Non sono mica una cerebrolesa. Ma non sono neanche una signora di Tangentopoli, o un'amante. Soltanto un'amica». E' nervosa, Domiziana. Sorride troppo spesso, tormenta le mani forti e senza anelli, muove rapida gli occhi azzurri e le parole incespicano, nell'affanno di comunicare l'idea che di amicizia si è trattato, non di complicità. «Io e Ferdinando siamo complici in una cosa sola, il nostro amore per la musica», scherza. Vuole essere leggera, e non è facile «quando ci si ritrova sulle prime pagine di tutti i giornali». Neanche per un'attrice cui è carabinieri e magistratura avevano già messo le mani, in definitiva, su numerosi agganci. Un lavoro delicato, non spettacolare, ma preziosissimo. E che frutterà, magari sin da oggi. Per convincerlo a sbottonarsi, il giudice Paraggio tiene in serbo qualche atout. Il gioco è grosso. Lo dimostrano le voci, irrefrenabili, sul viaggio-lampo che Antonio Di Pietro, uomo simbolo del pool Mani Pulite compirebbe a Parigi entro fine settimana per incontrare l'illustre imputato. Se davvero collabora, pioveranno le rivelazioni. Mach di Palmstein possiede i tasselli chiave per far varcare a Mani Pulite la soglia decisiva. I fondi neri in Via del Corso, la vecchia sede del psi, non avevano misteri per lui. E l'amicizia con Bettino Craxi gli apriva altri segreti. Occorreranno diversi giorni per mettere insieme la docu¬ Ieri sera l'attrice è andata dai giudici di Roma «Vi racconto la mia verità La politica? Non so che cos'è» Due immagini dell'attrice Domiziana Giordano Qui accanto: il finanziere Ferdinando Mach di Palmstein In alto: Antonio Di Pietro mentazione necessaria a farlo estradare. Ma «non oltre quaranta» ammonisce la legge. Poi l'ambasciata italiana a Parigi dovrà trasmettere il malloppo. Anche qualora Ferdinando Mach di Palmstein non interponesse appello, sembra difficile i carabinieri possano riportarselo a casa in tempi brevissimi. Riaverlo per fine mese in Italia costituirebbe un vero exploit. Nulla filtra dalla Sante, il vecchio carcere di Parigi nel quale il finanziere italiano fece ingresso quarantotto ore fa. Le consuetudini francesi non prevedono l'isolamento in cella. A meno che il recluso possa attirare le violenze dei compagni. In ogni caso, un regime duro. La barca d'Ibiza e l'Audi 80 consegnatagli nei giorni scorsi sotto casa Giordano (da amici, si mormora) l'aspetteranno ancora a lungo. Enrico Benedetto L'ex latitante d'oro possiede le chiavi per aprire le ultime porte di Mani Pulite Anche Di Pietro in Francia per incontrarlo IN BREVE Di Muccio: più giudici? Soluzione impossibile ROMA. Pietro Di Muccio, deputato di Forza Italia, in merito al dibattito su Tangentopoli ha dichiarato: «Poiché anche i giudici devono rispettare la legge, ha ragione Biondi nel rivendicare la legittimità e l'opportunità dell'ispezione sulle denunciate anomalie della procura milanese». «Tuttavia Biondi sbaglia nel liquidare la proposta di Previti perché Tangentopoli è una tipica materia da inchiesta parlamentare, che non costituisce giammai una interferenza nell'opera dei giudici». «Neppure si può essere d'accordo con l'ipotesi di assumere altri mille magistrati. In Italia i magistrati sono già troppi. Ini e reclutarne mille in un anno è impossibile perché le università non ne sfornano e perché il concorso non lo consente». [Ansai ■\ 7*'- V'-'v Km ■ m Il pool querela Novi deputato di Forza Italia ROMA. Il pool milanese di Mani pulite ha querelato, con citazione per danni, Emidio Novi, vicepresidente dei deputati di Forza Italia e capogruppo nella commissione Giustizia della Camera. La citazione per danni verrà discussa il prossimo 8 novembre presso il tribunale di Napoli, dove il deputato dovrà comparire per rispondere alle accuse mossegli da D'Ambrosio e da Colombo, in relazione ad alcuni articoli scritti prima delle ultime elezioni politiche da Emidio Novi sul «Giornale di Napoli». Tra le frasi incriminate: «Siamo allo squadrismo giudiziario. I manganellatori del procuratore D'Ambrosio hanno girato tutti gli uffici dei gip di Milano per ottenere l'autorizzazione ad arrestare sei dipendenti Fininvest». [Ansai A ù- '..-V-i-. fermava da questo e da quell'amico, a Parigi, negli Stati Uniti, dappertutto. Io quando arrivava ero sempre molto contenta perché è un cuoco eccezionale ed io sono assolutamente negata nel cucinare». Di che cosa parlavate? «Ah, abbiamo un grande amore in comune. La musica. E andavamo ogni tanto alla sera a sentirci dei concerti». E non parlavate mai di politica? «Ma le sembra che lui avrebbe parlato di tangenti con me? Glielo ripeto, a me la politica non interessa. Io da parte mia mica gli parlavo di cinema, di Tarkowski o Godard. Sono cose che non gli interessano affatto». Comunque Mach non si nascondeva, non aveva paura. «No, non aveva paura. Come dico, era intristito ma non aveva paura, no. Poi, tra l'altro, Ferdinando è un uomo riconoscibile, è un bell'uomo, ha i capelli bianchi, se non voleva farsi riconoscere almeno avrebbe potuto tingerseli». Adesso cosa succederà, Domiziana? «Ah, non lo so. Io dovevo partire per l'America perché c'è l'apertura del film Intervista col vampiro di Neil Jordan che deve uscire adesso in Italia. Sono l'unica donna del cast, il protagonista maschile è Tom Cruise. Però, chiaramente, non ci posso andare, perché immagino che dovrò difendere le mie posizioni. Ieri sera ho parlato con il giudice, c'è anche un'accusa di favoreggiamento, anche se la procedura è dalla mia parte perchè il "fattaccio" è avvenuto a Parigi, fuori dalla giurisidzione italiana. Però, insomma qualcosa può succedere». Lei si sente una donna in fuga? «Intanto sono qua, quindi non sono in fuga. Poi la fuga presuppone un inseguimento e a me non m'insegue nessuno, per il momento. Non ho paura, ho detto tutto quello che so e poi si vedrà». [r. sii.] Il legale di Del Papa «Arrestato con l'infarto» MILANO. «Un arresto inutile, operato nei confronti di una persona gravemente malata, con modalità assolutamente ingiustificate»: così l'avv. Jacopo Pensa, legale dell'ex direttore generale dell'Anas Mariano Del Papa, definisce l'operazione eseguita all'alba di venerdì mattina dai carabinieri inviati da Potenza su ordine della magistratura che sta indagando su presunti illeciti nella gestione dell'Anas in quella regione, al termine della quale Del Papa è stato colpito da infarto e ha dovuto essere ricoverato d'urgenza. [Ansa]