Rissa Tremaglia-Scognamiglio di Paolo Patruno
Rissa Tremaglia-Scognamiglio Rissa Tremaglia-Scognamiglio Casablanca, nuove accuse del deputato An CASABLANCA DAL NOSTRO INVIATO E sotto le volte arabescate del palazzo reale di Hassan II, nell'antisala della conferenza intemazionale al piano sottoterra, davanti a decine di testimoni esterrefatti e al culmine d'un sempre più incandescente confronto verbale risuonò con il rimbombo del tuono il classico insulto nostrano «coglione». I protagonisti della clamorosa scenataccia che ha lasciato di sale funzionari e diplomatici intemazionali sono stati il focoso Mirko Tremaglia (An), presidente della commissione Esteri della Camera, che ha lanciato l'epiteto, e Carlo Scognamiglio, presidente del Senato solitamente molto compassato e dotato di fair-play, ma anche lui per una volta trascinato dal temperamento. Oggetto della vivace querelle, uno strascico della polemica sulla Da sinistra: il presidente del Senato Carlo Scognamiglio e il presidente della commissione Esteri della Camera ■ Mirko Tremaglia ■ I mera, cercava il sottosegretario Letta e lo stesso Berlusconi. Il j quale, stupitissimo, chiedeva a 1 Rubina perché mai fosse a Casablanca e perché. Insomma, sembrava del tutto all'oscuro dell'importanza della conferenza, come se nessuno del suo entourage o della Farnesina lo avesse informato. Si era sparsa anche la «voce» che Berlusconi avesse deciso di arrivare in extremis a Casablanca nella giornata di ieri, per la cerimonia di chiusura durante la quale ha preso finalmente la parola anche Scognamiglio. E in un clima sempre più elettrico cadenzato da indiscrezioni incontrollabili, qualcuno raccoglieva anche la voce di una telefonata fra Berlusconi e Scognamiglio, durante la quale quest'ultimo avrebbe sconsigliato il premier di arrivare in Marocco. Questo lungo antefatto serve consistenza della rappresentanza italiana al summit economico intemazionale di Casablanca. La delegazione ufficiale era guidata appunto da Scognamiglio, con l'apporto per il governo del ministro del Bilancio Pagliarini. Al di là del valore delle persone, l'assenza di una figura politica di primo piano come il presidente del Consiglio Berlusconi o il ministro degli Esteri Martino aveva destato parecchi interrogativi fra le delegazioni straniere e qualche malumore fra gli organizzatori. Con il risultato che l'Italia è parsa essere quasi confinata in un angolo. Dopo le polemiche dichiarazioni di Tremaglia e Migone l'altro ieri notte c'è stato un fitto intrecciarsi di telefonate fra Casablanca a i palazzi romani della politica. Tremaglia ha chiamato Fini, mentre Alessandro Rubino, di Forza Italia, presidente della commissione Industria della Ca- solo a lumeggiare il clima incandescente delle ultime 24 ore, le vivaci accuse e contraccuse scambiate in pubblico ieri mattina fra lo stesso Scognamiglio e Tremaglia. Ma l'incidente non si è chiuso lì, perché nel viaggio di ritomo a Roma il battagliero esponente di An ha rincarato ancora la dose, accusando il presidente del Senato di aver fatto la «navetta» con un aereo militare italiano fra Marrakesh, dove era arrivato direttamente dall'Italia sabato scorso, e Casablanca, gremita da un migliaio di ospiti stra¬ nieri, ministri israeliani compresi, nei tre giorni di conferenza. «Se è vero, come risulta, Carlino merita davvero per il suo comportamento una medaglia, della Prima Repubblica». In serata è arrivata la replica dall'ufficio stampa di Scognamiglio, che non nega la serie di trasferimenti aerei ma li spiega così: «Per ragioni di sicurezza, al presidente del Senato era stato consigliato dalla polizia marocchina di dormire a Marrakesh». Paolo Patruno
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