L'aristocratico non è omofobo ipericoli del terrorismo islamico

Ma uccidere animali è violenza lettere AL GIORNALE L'aristocratico non è omofobo; ipericoli del terrorismo islamico E' l'ambiente che fa il gay? Mi stupisce che il prof. Brusca, fidandosi di osservazioni (su soggetti probabilmente appartenenti alla società statunitense attuale) pubblicate da una rivista medica, propenda a credere che gli «omofobi» siano «di regola» autoritari e conservatori, e pronti a condividere pregiudizi razzistici. Per quel che sappiamo della Grecia antica - da Atene a Sparta a Tebe a Lesbo -, non erano «omofobi», lì, gli aristocratici più che i democratici; né Alessandro Magno, noto bisessuale che voleva equiparazione totale fra greci e orientali, può essere accusato di razzismo, sebbene abbia cancellato la democrazia ateniese. Quando ci rassegneremo a comprendere l'enorme prevalente importanza dell'ambiente, delle sue esigenze e tendenze, nel determinare le nostre scelte, i nostri pregiudizi? Anna Colombo, Gerusalemme Fondamentalismo contro la pace Leggendo su La Stampa i dettagliati resoconti delle stragi compiute dai fondamentalisti islamici, sia sotto la sigla di Hamas, sia sotto quella del Già, filiazione del Fis, mi colpisce penosamente la carenza di una effettiva e chiara condanna da parte dei vari commentatori: attoniti e storditi dall'orrore, ma poco propensi a formulare una esecrazione articolata e argomentata di fronte ad azioni così barbare, senso di fatalistica impotenza? Fa netta eccezione l'articolo esemplare di Fiamma Nirenstein che su La Stampa del 20 ottobre denuncia i gravissimi pericob insiti nella paranoia integralista che percorre taluni Paesi del mondo islamico, non solo per il raggiungimento di una pace effettiva nel conflitto arabo-israeliano, ma per tutta la civiltà e cultura occidentali. Siamo di fronte a una contro¬ cultura della violenza indiscriminata, della intolleranza assoluta, che come unico strumento per il raggiungimento dei propri fini, adotta l'eliminazione fisica non solo dell'avversario, ma di chiunque altro, seppure innocente, possa in qualche marnerà intralciare questi fini, o la cui morte possa esser utile per seminare terrore e nel suo ripudio assoluto di ogni ipotesi di dialogo, procede anche all'eliminazione di ogni possibile opposizione emergente dal proprio mondo (vedi l'uccisione degli scrittori islamici più illuminati). Occorre allora una grande mobilitazione di uomini di cultura, di esponenti religiosi di tutte le confessioni e in particolare islamici (qualche timido accenno sembra in realtà già scorgersi), di uomini politici, ecc., per condannare senza ambiguità, senza i soliti distinguo, questo barbaro terrorismo che si maschera da restaurazione dell'ortodossia islamica; in particolare, la cultura di sinistra, soprattutto in passato cosi radicalmente manichea nel giudicare in merito al contenzioso araboisraeliano, penso dovebbe rimeditare il proprio atteggiamento ed interrogarsi sui pericoli che il fondamentalismo islamicorappresenta nei riguardi di tutte le più importanti conquiste della nostra civiltà. In questa mobilitazione le donne dovrebbero trovarsi in prima fila, poiché particolarmente duro e riduttivo sarebbe il loro ruolo nella società preconizzata dai fondamentalisti. prof. Vittorio Crepaldi, Venezia Un aiuto per il Ruanda Vi scriviamo a nome dei nostri confratelli, i Missionari Saveriani, che con la loro gente stanno vivendo la tragedia dei campi-profughi dello Zaire e del Burundi. Viviamo con questa infinità di gente a Goma, a Bukavu, a Muyinga e sentiamo tutto il dramma di questo popolo con il quale condividiamo la vita. Non è necessario parlare di come è la vita in questi campi perché l'avrete visto anche voi. Di fronte a questa disperazione vi chiediamo aiuto. Vorremmo far conoscere la nostra iniziativa di «adozione a distanza» degli orfani di questa guerra «centomila bambini in cerca di mamma* e solo con l'aiuto di voi giornalisti potremo portare aiuti concreti. Avete già portato a co¬ noscenza di tutta l'Italia la nostra tragedia, cercate ora di far conoscere alla gente che è possibile far qualcosa di concreto per quelle migliaia di bambini orfani e sbandati che sono passati davanti ai nostri occhi. Vorremmo dar loro da mangiare, da bere, una scuola... Per aiutare un bambino sarebbe sufficiente una cifra mensile che per noi italiani è decisamente modesta, nell'ordine delle 30.000 lire (praticamente solo mille al giorno), e questo permetterebbe di assicurargli almeno un pasto giornaliero e medicine necessarie alla salute. E' nostra intenzione far confluire gli aiuti di coloro che vorranno aiutarci direttamente sul conto corrente postale 204438 della Procura delle Missioni, viale San Martino 8, Parma, indicando la causale: «Adozione a distanza orfani del Ruanaa»: questo ci permetterà di ricevere subito da Parma i soccorsi necessari. P. Raimondo Sommacal Missionario saveriano in Zaire P. Ernesto Tome Missionario saveriamo in Burundi Anch'io camminavo sulle macchine Il mio (parzialmente) omonimo Michael Hartmann di Monaco di Baviera afferma di aver inventato il «carwalking», cioè l'abitudine, quando sul marciapiede si trova il passaggio sbarrato da un'auto in sosta abusiva, di passarci sopra in senso morale e anche materiale. Ho perseguito anch'io, qualche lustro fa, quest'abitudine, convinto che camminare sopra un'auto sul marciapiede sia riprovevole quanto calpestare una cartaccia gettata per terra. Cominciai su una Rolls Royce (seppi poi che era di un boss mafioso, assassinato pochi mesi dopo), e smisi quando un giorno venni bloccato fino all'arrivo della polizia (per fortuna senza conseguenze).- - Ora mi limito tutt'al più ad alzare un tergicristallo come forma di protesta non vandalica, o, se ho tempo, a lasciare un biglietto irreprensibile. Sono anche disposto a ricominciare quello sport, ma non da solo! Micael Zeller, Milano Se Bruno Rombi diventa Rondi Nell'articolo su Morovich apparso domenica 30, per un difetto di trasmissione (la colpa è mia, nella fretta dell'ora non ho fatto lo spelling al telefono) il nome dello scrittore sardo Bruno Rombi si è trasformato sileziosamente in Rondi. Fruttuoso errore, che mi consente di dargli più giustizia. Rombi non è soltanto il personaggio che ha riscoperto l'identità di Morovich, quando tutti lo credevano scomparso; ma quello che poi ne ha seguito l'opera, curando la pubblicazione dei suoi ultimi libri, estremo tramite fra lo scrittore fiumano e il mondo, da lui con tanto studio fuggito. Giorgio Calcagno Woody Alien e il cavaliere Leggo su La Stampa che Woody Alien, in un'occasione tutta americana e in tutta serietà, avrebbe dichiarato: «Il governo Berlusconi non mi piace per niente». E a questo punto mi domando che cos'altro aspetti, il Cavaliere, per dimettersi con tutti i suoi ministri! Leonardo Libero, Torino Ma Fiorella è grande Ammetto di non essere del tutto imparziale, in quanto instancabile ammiratore di Fiorella Mannoia come voce fin dai suoi esordi (e quindi talvolta indulgente su determinati testi ed arrangiamenti ante-1987). Consentitemi però di dissentire dalla recensione che Luca Dondoni ha ritenuto di attribuire all'ultimo lavoro di Fiorella («Gente Comune») il 20 ottobre scorso. Come definire «incidente di percorso» che «non convince» un insieme di canzoni deliziose ed intense (certo non «facili» al primo ascolto, ma non è quanto ci attendiamo dalla brava interprete), scritte dai vari Bubola, De Gregori, Fossati e Ruggeri? E cosa dire della «chicca» interpretata con Caetano Veloso («Il culo del mondo»)? Certo, ad ognuno i suoi gusti, ma il tributo di «mediocrità» suona come ingratitudine nei confronti di una voce che non finisce di affascinarci. Marco Zomer, Torino