La paura del colera contagia il Sud

A Bari salgono a 10 le persone malate: l'ultima è una donna che ha mangiato verdura cruda A Bari salgono a 10 le persone malate: l'ultima è una donna che ha mangiato verdura cruda La paura del colera contagia il Sud Da Napoli a Palermo scatta l'allarme BARI.Dieci casi di colera, una conferma che comincia a preoccupare: non solo il pesce mangiato crudo ma anche la verdura può trasmettere il batterio «El Tor». Un'impiegata di 35 anni è ricoverata nell'ospedale di Casamassima. Il 21 ottobre ha mangiato verdura cruda acquistata al mercato. Ora ha il colera e, avendo mangiato anche insalata russa evidentemente preparata con uova non fresche, pure la salmonellosi. E' lei il decimo caso comunicato ufficialmente ieri a Bari dal ministro della Sanità, Raffaele Costa, che ha rassicurato ancora una volta sull'inesistenza di un pericolo di epidemia: «La commercializzazione dei prodotti agricoli può continuare tranquillamente», ha detto il ministro invitando però a lavare accuratamente e a bollire la verdura e il pesce, quest'ultimo responsabile del penultimo caso: una donna di 59 anni ricoverata al Policlinico dopo aver mangiato seppioline crude. Ma ora il nuovo fronte è quello di ortaggi e verdure che talvolta, se innaffiati con liquami, possono risultare contaminati. Due giorni fa una partita di finocchi, prelevata dai banchi del mercato barese, è risultata inquinata dal vibrione. «La Puglia esporta in tutta Italia e anche in Europa questi prodotti dice l'assessore regionale alla Sanità, Michele Cologno - ma non c'è alcun pericolo che si possa esportare anche il vibrione. I controlli sono stati intensificati alla fonte, il problema è piuttosto attenersi alle norme igieniche». Ma come non hanno funzionato le rassicurazioni sul pesce (il mercato è crollato e il settore perde dieci miliardi al giorno), non funzionano molto quelle per i prodotti ortofrutticoli. Il presidente della Confederazione Agricoltori, Giuseppe Politi, afferma che «l'emergenza colera» rischia di bloccare completamente la commercializzazione degli ortaggi della regione, con grave danno all'economia agricola. Gli agricoltori sollecitano interventi finanziari del governo, dopo lo stanziamento straordinario di 100 miliardi per rendere più sicure e capillari le fogne e l'annuncio dato dal ministro Poli Bortone di un aiuto in favore dei pescatori, anch'essi danneggiati dal colera (il decreto dovrebbe essere varato mercoledì). In realtà le vendite, per il momento, non vanno male. Il Salento è la zona che, secondo i primi dati, ha reagito peggio, facendo registrare un netto calo degli acquisti, alle notizie sugli ultimi casi di colera provocati dalia verdura cruda. Ma al di fuori della Puglia, comunque, gli effetti della psicosi cominciano a farsi sentire. A Fondi (Latina), in uno dei più grandi mercati ortofrutticoli che smista merce in tutt'Italia, è stato deciso di bloccare alcuni prodotti provenienti dalla Puglia, per esempio sedani e ortaggi «a foglia larga» che crescono direttamente a contatto con la terra. L'arrivo di Costa a Bari ha portato controlli più rigorosi e più uomini. I militari dei Nuclei antisofisticazione dei carabinieri diventeranno 40 (oggi sono la metà), le guardie di Sanità saliranno da 5 a 15, gli agenti delle Usi da 12 a 40, e raddoppierà il numero degli analisti impegnati in laboratorio per l'esame dei campioni. Sono state annunciate denunce per coloro che si macchieranno di omissioni e per chi, non rispettando le norme, contribuirà alla diffusione del batterio. Acquisito ormai il dato di 25 mila cittadini non allacciati alla rete fognaria, è stata disposta la clorazione degli scarichi che non vengono filtrati dai depuratori. Ma basterà, tutto questo? Polemicamente, Nicola Magrone, grande esperienza di magistrato d'assalto a Bari e ora deputato nel gruppo progressista, ha voluto dimostrare ieri, visitando il Policlinico, che l'igiene è un problema serio anche negli ospedali, visto che - ha sottolineato il parlamentare - i reparti di Anatomia e di Istologia patologica non sono forniti di depuratori e dunque scaricano nelle fogne reagenti chimici, rifiuti organici, feti e sangue. La Procura si occuperà probabilmente anche di questo. Il procuratore della Repubblica, Angelo Bassi, ha ascoltato il sindaco Giovanni Memola che, presentandosi spontaneamente, gli ha fornito una serie di dati sui controlli finora eseguiti. A Mola l'Usi 15 ha chiuso a scopo precauzionale (nei giorni scorsi è stato localizzato il vibrione in una vasca all'ingresso del depuratore) quattro impianti di sollevamento che servivano ad attingere dai pozzi l'acqua per rinfrescare il pesce. Ma non finisce qui, il bollettino del colera. Un uomo di 82 anni, ricoverato nel Policlinico di Bari, è classificato tra i casi sospetti. A Palermo l'allarme suscitato dai casi in Puglia ha indotto il sindaco Orlando a disporre «controlli più attenti da parte degli organi comunali». E la Regione Campania ha deciso di intensificare «le iniziative di allerta» per fronteggiare eventuali rischi di espansione dalla vicina Puglia. Sandro Tarantino In difficoltà il mercato degli ortaggi La Regione: «Non c'è alcun pericolo» Due immagini del mercato di Bari. Dopo i pesci, l'allarme colera si è esteso anche alla verdura

Persone citate: Angelo Bassi, Giovanni Memola, Giuseppe Politi, Michele Cologno, Nicola Magrone, Poli Bortone, Raffaele Costa, Sandro Tarantino