Per Robin la collina del disonore di Aldo Baquis

Per Robin la collina del disonore MEDIO ORIENTE Gli sciiti hanno filmato la scena in un video. Choc in Israele: finisce un mito Per Robin la collina del disonore Nel Libano soldati fuggono davanti a Hezbollah TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Israele è sotto shoc. «Vergogna!» hanno titolato ieri a lettere cubitali i giornali popolari di Tel Aviv nel riferire dell'attacco sferrato sabato nel Libano del Sud dagli sciiti hezbollah, durante il quale gli integralisti hanno issato una bandiera islamica su una postazione israeliana, poi fatta saltare in aria. Durante l'operazione - che è stata ripresa nei minimi dettagli, con mano ferma, da un audace cameraman sciita - tre soldati israeliani hanno preferito abbandonare il loro posto e «correre a invocare rinforzi», piuttosto che combattere. Un caso isolato di pavidità, o un sintomo di un fenomeno più allarmante? «Il mito del soldato israeliano che non indietreggia di fronte ai proiettili è morto con la guerra del Kippur, nel 1973, anche se le nostre gerarchie militari non lo vogliono riconoscere» ha sancito il controverso storico militare Uri Milstein. «Certo, ci sono stati ancora casi di audacia personale, ma qualcosa si è spezzato nelle norme dei nostri combattenti». Nel tentativo di cercare una spiegazione razionale, il viceministro della Difesa Mordechai Gur è ricorso ieri alla sociologia. «La società israeliana - ha notato - va sempre più cercando il confort, cerca le soluzioni più rapide e possibili a problemi complessi. La nostra capacità di resistenza si è erosa e i nostri soldati lo avvertono». Gur alludeva probabilmente alla guerra del Golfo, nel 1991, quando le città israeliane sottoposte alla minaccia dei missili iracheni si svuotarono. Ma anche sette anni di Intifada palestinese hanno lunato i nervi degli israeliani. Proprio dai territori viene per i soldati di leva israeliani - il messaggio più ambiguo. «H nemico di ieri è il partner di oggi ad accordi di pace», viene inculcato ai militari. Il capo di Stato Maggiore partecipa a ricevimenti ufficiali con quelli che fino all'altro ieri erano i leader di gruppi terroristici. «Se un tempo sparavamo a vista su ogni palestinese armato - ha osservato un soldato della riserva - oggi esitiamo perché forse è "dei nostri". Nel dubbio, guardiamo dall'altra parte». Aldo Baquis

Persone citate: Milstein, Mordechai Gur

Luoghi citati: Israele, Libano, Medio, Tel Aviv