«Vogliono che il Papa lasci» di Vittorio Messori

La denuncia dello scrittore: dicono che è vecchio e malato per creare un'immagine falsa La denuncia dello scrittore: dicono che è vecchio e malato per creare un'immagine falsa «Vogliono che il Papa lasci» Messori: ma lui non passerà la mano ROMA. «Il Papa non pensa affatto a preparare la sua successione. Non ha nessuna intenzione di dimettersi, di passare la mano. Guarda al futuro, cerca di rispondere al meglio alle tante sfide del mondo moderno, rendendo la Chiesa Universale», Così lo scrittore cattolico Vittorio Messori, artefice dell'intervista-scoop al Pontefice per il libro «Varcare la soglia della speranza», commenta le nuove nomine cardinalizie, smentendo le interpretazioni dei commentatori che le hanno lette come un'ipoteca sul Conclave che, fra non molto, potrebbe essere chiamato ad eleggere il successore di Giovanni Paolo II. Secondo Messori, è in atto un'operazione («Non voglio parlare di congiura internazionale») che «cerca di battere sulla grancassa dèi Papa vecchio e malato, per creare l'idea di un uomo che, per brama di potere, resta al suo posto nonostante le sue condizioni precarissime e per questo assai dannoso per la Chiesa. Insomma, c'è un tentativo nemmeno troppo mascherato di costringerlo alle dimissioni». Lo scrittore è sicuro, comunque, che «i profeti di sventura saranno smentiti». «Non solo Wojtyla non ha nessuna intenzione di passare la mano - dichiara - ma la salute lo sorregge di più di quanto non pensino questi corvi. Ho l'impressione che il problema del Papa sia stato meccanico, legato al rodaggio, diciamo così, della protesi all'anca: si è rimesso in pista, cioè, prima di quanto gli stessi medici avessero consigliato. Non escludo che abbia sofferto e soffra ancora, ma la sua grinta, la sua voglia di proseguire nella sua opera è immutata. Un giorno potremmo avere anche un Papa in carrozzella, Dio non voglia, ma non per questo meno lucido e in grado di guidare ugualmente la Chiesa». Respinge i commenti più malevoli il cardinale Silvio Oddi, una delle porpore più note al grande pubblico del Sacro Collegio. «Le nomine - afferma - corrispondono alla volontà pontificia di dare rappresentanza nel Conclave a tutte quelle popolazioni che finora, per vari motivi, sono state ai margini della vita della Chiesa». A un Wojtyla impegnato a preparare a tavolino la sua successione, con nomine ad hoc per il Conclave, non crede neppure il professore di diritto canonico Carlo Cardia, ex consigliere vaticano di Enrico Berlinguer. «La successione papale non è preordinabile. Giovanni Paolo continua nella sua missione di rafforzare la Chiesa - osserva Cardia - radicandola ovunque sia possibile con la scelta di simboli forti». [Adnkronos] ^§1 INCHIESTA Vittorio Messori, «biografo» del Papa

Luoghi citati: Roma