JUVARRA OMAGGIO A EDUARDO E ALLA SUA NAPOLI

MRINOpa» JUVARRA OMAGGIO A EDUARDO E ALLA SUA NAPOLI LA Napoli di ieri e di oggi, la Napoli di sempre. In una parola: Eduardo. A dieci anni dalla morte, il Teatro Juvarra gli dedica una rassegna. In un un mese, dal 29 ottobre al 30 novembre, vanno in scena otto spettacoli «intorno» a Eduardo De Filippo. Che si ispirano a lui, che rimandano alla sua opera, al suo modo di essere e, naturalmente, alla sua città. La mostra «Frammenti», al Procope dal 29 ottobre al 3 novembre, raccoglie materiale sull'artista, dal debutto al 1985; è curata da Sergio Martin e Alessandro Marrazzo. «Raccionepeccui» di Giuseppe Bertolucci, il 29 (alle 21), inaugura il cartellone «Da Eduardo alla Nuova Napoli». In scena Marina Confalone (foto), attrice di Eduardo, nei panni di una povera e disperata donna meridionale, in un monologo che unisce tragedia, comicità, noir e commedia rosa. Il secondo appuntamento - dal 3 al 5 novembre - è tratto dalle liriche di Eduardo. Toni Servillo (Compagnia Teatri Uniti di Mario Martone) racconta la giornata di un uomo che fa l'attore, in uno spettacolo che vuol essere una «cerimonia della memoria». La prossima settimana tocca dal 7 al 9 - a «Miserabiha» di Francesco Autiero, con Fulvia Carotenuto, storia di un percorso medianico di una sensitiva che mescola le sofferenze dei trapassati alla difficoltà del vivere. La produzione è del Teatro Nuovo II Carro, che firma anche «Polveri condominiali», sempre di Autiero e ancora con la Carotenuto, affiancata qui da Cetty Sommella. In scena - dal 10 al 13 - il personaggio di Amalia-Amelia, che se la prende col mondo e sfoga il suo disagio litigando con una vicina di casa e accusandola di spargere una polvere che porta alla pazzia e alla morte. La Cooperativa Le Nuvole propone allo Juvarra due spetta¬ coli firmati e interpretati da Francesco Silvestri. 15 e 16 novembre c'è «Il topolino Crick», la storia di un ritardato mentale che fa da cavia per un intervento chirurgico che gli triplica l'intelligenza. Dal 17 al 20 tocca a «Storiacce», in prima assoluta. Si tratta di un collage di brevi storie di passioni, riti quotidiani, confessioni, umori: tutti ambientati nella Napoli di oggi. Federico Odling riscrive le canzoni e le macchiette di Pisano e Cioffi, autori storici partenopei, in «Cosima e altre storie», ancora per la regia di Silvestri (dal 22 al 27, compagnia I Virtuosi di San Martino). Si chiude il 30 con «Littlepeach» di Enzo Moscato, per la regia di Valter Malosti. Protagonista Pessichedda, cantante-spogliarellista schiacciata dalla fama di lanciatrice di malocchio. In scena Patrizia Baluci e Massimo Rotella. Cristina Caccia ADUA «SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE» CON GAZZOLO LA lettura alla Compagnia dei "Sei personaggi in cerca d'autore" fu memorabile. L'ammirazione incominciò quando finì la comprensione. E questa finì subito». Così Dario Niccodemi, applaudito commediografo, e capocomico di una Compagnia formatasi proprio allora, ricorda la prima lettura che, della commedia appena scritta. Luigi Pirandello fece agli attori. Era l'aprile del 1921. Tra gli attori comparivano una giovanissima Vera Vergani (che ricoprirà il ruolo della Figliastra), Luigi Almirante (il Padre) e Jone Frigerio (la Madre). Se l'iniziale sconcerto degli attori, grazie al protarsi delle prove e all'appassionato affanno esplicativo dell'autore, si sciolse e permise loro la piena comprensione del testo, ciò non accadde al pubblico della prima romana: al grido di «manicomio, manicomio!» l'uscita di Pirandello venne accompagnata da fi¬ schi e copiosi lanci di monetine. Il tripudio arrivò solo alcuni mesi dopo, alla prima milanese, e rimase costante per tutte le rappresentazioni successive. Storie di altri tempi, quando il teatro era cosa viva, ancora capace di scatenare appassionate reazioni. Eppure il fascino esercitato dall'opera del drammaturgo agrigentino perdura. Ultima vittima in ordine cronologico, il giovane regista Nanni Garella della Compagnia Nuova Scena di Bologna. Allestito la scorsa stagione e in tournée in quella presente, lo spettacolo verrà rappresentato al teatro Adua da martedì 1 a domenica 6 novembre. «I sei personaggi in cerca d'autore» di questa edizione, si rifanno al testo adottato per la prima romana del 1921. Nel 1925 infatti, Pirandello apportò alcuni cambiamenti al copione, seguiti comunemente in quasi tutti gli allestimenti. Vi aggiunse ad esempio tutta la prima parte concernente l'arri¬ vo in teatro e la descrizione psicologica degli attori, spostò alcuni brani, tagliò battute. Differenze di struttura e di stile, per Garella «talmente rilevanti da influenzare in modo decisivo l'interpretazione dell'opera». «Gli attori - spiega il regista -, nel testo del '21 hanno una funzione corale, interrogativa, quasi liturgica, simile a quella di un Coro tragico guidato dal CorifeoDirettore. Sul finale poi, svelato anzitutto da alcune anticipazioni, il sipario resta levato, aperto su un vuoto assoluto. Tutto questo colloca la storia dei Sei personaggi nell'alveo del Mito». Gli interpreti guidati da Garella anche Direttore, sono, tra gli altri, Virginio Gazzolo 5FOTO° nei panni del Padre, Olga Gherardi in quelli della Madre, Patrizia Zappa Mulas nel ruolo della Figliastra, e Silvano Melia in quello del Figlio. Scene e costumi di Antonio Fiorentino. Monica Bonetto IN PRIMA PITAGORA, FREAK ANTONI, MEDITERRANEO IDEATO da Assemblea Teatro per il Festival di Villa Faraldi della scorsa estate, lo spettacolo «Mediterraneo» giunge a Torino, al Teatro Agnelli dal 2 al 4 novembre. Prima però, con una concessione alla predilizione che la Compagnia riserva ai debutti fuori città, andrà in scena sabato 29 ottobre alle 21,15 alla Pro Loco di Inverso Pinasca. «Mediterraneo» è stato scritto da Loredana Perissinotto, ed è naturalmente dedicato al mare. Del mare, lungo un percorso di fiabe, cronache e antiche leggende della tradizione popolare, si racconta l'influenza che ebbe, nel corso della Storia, sulle vicende delle Repubbliche Marinare. Non a caso infatti gli interpreti sono la stessa Perissinotto originaria di Venezia, Giorgio Scaramuzzino di Genova e Luca Fagioli di Pisa. Alle sonorità dialettali dei racconti degli attori si affiancano quelle etniche del gruppo musicale Le Masche e le danze di Leila Carati. La regia è di Renzo Sicco. Fuori abbonamento, al Teatro Erba, da martedì 1 a giovedì 3 novembre andrà in scena invece «La luna nel pozzo», una commedia in un atto scritta, intepretata e diretta da Renzo Arato. Il testo dello spettacolo è liberamente ispirato ai racconti contadini di Franco Piccinelli. Ancora di martedì, ma di tutt'altro genere, l'appuntamento proposto da Hiroshima Mon Amour. Ospite della serata Roberto Freak Antoni, impegnato nel presentare il suo nuovo libro dal titolo «Manuale di sopravvivenza per il tossicodipendente». Infine, il 3 novembre, due debutti: al Teatro Fregoli Paola Pitagora presenta «Io e il Profeta» ispirato all'opera di G. K. Gibran; all'Alfa Teatro la Compagnia I Nuovi propone l'operetta «Il paese dei campanelli», con le coreografie di Anita Cedroni e la regia di Anna Zamuner. [m. bo.] SCUOLE & TEATRO legia il pubblico delle famiglie. Gli 8 spettacoli previsti vanno in scena al Teatro Araldo durante il fine settimana: venerdì e sabato alle 20,30, domenica alle 16,30. Il costo è di 5 mila lire. Si comincia questo venerdì con uno storico cavallo di battaglia del Teatro dell'Angolo: «Pigiami», al suo 12° anno di repliche. Con una novità. A interpretarlo non saranno più gli autori e registi D'Introna e Ravicchio, bensì due giovani attori torinesi, Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci. Un'altra iniziativa rivolta agli allievi delle scuole torinesi è infine «La scacchiera all'ombra del pero», spettacolo di introduzione e commento alla mostra «Torino 1902 - Le arti decorative internazionali del nuovo secolo». Va in scena ogni martedì e giovedì mattina alla Promotrice delle Belle Arti, è curato da Alfonso Cipolla, Enrico Guglielminetti e Luca Valentino, ed è interpretato da Giovanni Moretti, [m. bo.] PER BIMBI E GENITORI MRINOpa» 10