il trucco della formica

SCHIAVI&SCHIAVISTI SCHIAVI&SCHIAVISTI trucco della forni Come conquistare ìferomoni per governare UNA colonna di formiche amazzoni della specie Polyergus rufescens marcia veloce verso un nido di Formica fosca (Serviformica fiasca). Sono migliaia di operaie con mandibole da far paura, lunghe e affilate come sciabole e per giunta provviste di puntuti dentelli. Non hanno nulla da invidiare alle formiche-soldato. Arrivate a destinazione, infilzano i difensori del nido nemico come salsicce allo spiedo, fanno piazza pulita degli adulti e arraffano tutti i bozzoli che trovano. Poi se ne tornano trionfanti al loro nido con il bottino di guerra. In quei bozzoli ci sono le formiche fosche allo stadio di pupa, l'ultima fase larvale che prelude alla nascita dell'adulto. E infatti di lì a poco dai bozzoli escono le formiche fosche, le quali non solo si trovano come a casa loro, ma presto incominciano a svolgere tutte le mansioni inerenti alla buona conduzione del nido nemico. Diventano insomma le schiave delle legittime occupanti. Il bello è che queste ultime non sono più capaci di nutrirsi da sole. Senza l'aiuto delle schiave sarebbero votate a morte sicura. Per assoggettare le formiche di altre specie e sfruttarne i servigi, le schiaviste usano strategie diverse. Spesso è la regina schiavista che trova modo di introaursi in un nido estraneo e di farsi «adottare». La regina della Formica pressilabris, ad esempio, si finge morta nei pressi di un nido di Serviformica fusca. Le operaie fusca sollecitamente la sollevano e la trasportano all'interno, senza alcun segno di ostilità. E il gioco è fatto. Una volta all'interno, l'intrusa trova modo di eliminare la regina legittima, prendendone il posto come produttrice di uova. L'assassinio viene perpetrato in vari modi dalle regine. Così quella di Lasius reginae elimina le rivali rovesciandole sul dorso e strozzandole. Quella della specie nordafricana Bothriomyrmex decapitans mette in atto il progetto criminoso indicato nel suo nome. Non appena trova un nido di Tapinoma, si sistema sul dorso della regina ospite e dà inizio all'unico atto per cui è specializzata: decapita lentamente la vittima. Dopo l'operazione, che dura parecchie ore, diventa l'unica riproduttrice e la sua progenie sostituisce quella della specie ospite che gradatamente si estingue. Edward O. Wilson, il padre della sociobiologia, riteneva che il comportamento delle schiave fosse geneticamente programmato. Ma esperienze compiute una quindicina di anni fa dall'italiano Francesco Le Moli e dalla sua équipe hanno dimostrato in maniera inconfutabile che lo schiavismo è un comportamento appreso per imprinting nei primi sedici giorni di vita. Trovandosi a contatto con la specie occupante fin dalla nascita, il modello della specie schiavista si imprime indelebilmente nel cervello delle future schiave e condiziona il loro comportamento per tutta la vita. Si conoscono oggi circa ottomila specie di formiche. Oltre duecento hanno evoluto rapporti di schiavismo, sia pure in diverso grado, con altre specie di formiche. Il grado più blando è quello della Lasius umbratus, che si avvale delle schiave soltanto nei primi stadi di vita della colonia. La regina di questa specie, appena fecondata, entra nel nido della specie parassitata, Lasius niger, uccide la regi¬ na residente e deposita le proprie uova, che vengono allevate dalle operaie niger. Ma, poiché non c'è più la regina fabbricante di nuove uova, la popolazione delle niger a poco a poco si esaurisce. Prende il suo posto la popolazione della umbratus, i cui adulti sono perfettamente capaci di curare la sopravvivenza della colonia. Non hanno più bisogno delle schiave. Il fenomeno dello schiavismo, descritto per la prima volta da Pierre Huber nel 1810, continua ad affascinare gli studiosi. Dobbiamo un'interessantissima ricerca in proposito a Howard Topoff, professore di psicologia alla City University di New York, nonché ricercatore del dipartimento di entomologia dell'American Museum of Naturai History. Topoff è un appassionato di formiche. Ha studiato per quindici anni il comportamento sociale delle formiche legionarie in Panama e in Arizona. Recentemente ha foca- Scena di lotta tra formiche / (Illustrazioni di Maurizio Mei / da Dossier Scienza, Giunti) lizzato la sua attenzione sulle formiche schiaviste che vivono in una foresta dell'Arizona sudorientale a 1800 metri di altitudine (le formiche razziatrici di schiave vivono esclusivamente nei climi freddi). L'unica schiavista della zona è la Polyergus breviceps, che parassitizza la specie Formica gnava. Studiare sul posto le interazioni tra le due specie non sarebbe stato possibile, dato che ambedue nidificano nel sottosuolo. Topoff decide perciò di trasportare le colonie di Polyergus e di Formica in laboratorio. E qui, con l'aiuto di un potente microscopio, scopre come si svolgono i fatti. Non appena la regina Polyer¬ diR La regina Polyergus uccide a morsi la regina Formica gnava, poi la lecca / per assorbirne l'odore / e ingannare la colonia gus riesce a penetrare in un nido di Formica, mette in azione le sue possenti mandibole, dando morsi furibondi alle operaie che cercano di respingerla e liquida le altre con un feromone secreto da una sua ghiandola addominale. Poi afferra la regina Formica e per venticinque minuti la morde ripetutamente alla testa, al torace, all'addome. L'assalto della regina Polyergus è talmente fulmineo e violento che la rivale riesce a opporle soltanto una debole e vana resistenza, dopo di che, sopraffatta, muore. Attraverso il microscopio Topoff osserva allora uno strano comportamento della regina Polyergus. Tra un attacco e l'altro, che cosa fa? Spalanca le

Luoghi citati: Arizona, New York, Panama