E nel tunnel c'è un doppio mistero

Sondrio, a un chilometro di distanza trovati i cadaveri di due ventenni, uccisi dal treno Sondrio, a un chilometro di distanza trovati i cadaveri di due ventenni, uccisi dal treno E nel tunnel c'è un doppio mistero Un «gioco della morte»? SONDRIO. Due ragazzi, due vite spezzate a breve distanza con una dinamica quasi identica: il passaggio di un treno sui corpi distesi attraverso il binario. Sono morti così, venerdì sera, Gabriele Fontana di 24 anni di Postalesio e Christian Martinoli, 21 anni, di Morbegno, due paesi della provincia di Sondrio distanti una ventina di chilometri. I corpi mutilati sono stati recuperati a circa un chilometro e mezzo di distanza, lungo l'unico binario della linea Sondrio-Milano. Per il momento nessuna ipotesi viene scartata, e quindi vale anche quella di un altro tragico gioco sui binari, una sfida alla morte finita male, come quelle che negli ultimi tempi si ripetono dalla California alla Liguria. Tragiche conclusione di un gioco rischioso dalle forti emozioni, messo in atto come nel film «The Program», per sfidare il pericolo mettendo come posta la vita. Ma col trascorrere dello ore prende sempre più corpo l'ipotesi di due suicidi distinti, senza collegamento, drammatica coincidenza. Sarebbe, in tal caso, veramente uno scherzo del destino. I giovani non si frequentavano, anche se studiavano entrambi all'Università di Milano. Li accomunava un carattere piuttosto riservato. Non è molto per ipotizzare scelte identiche, e ancor peggio il progetto di morire nella stessa sera e allo stesso modo. Ieri il procuratore di Sondrio, Francesco Saverio Cerracchio, ha ribadito che per ora si può solo parlare di suicidi senza alcun legame. Anche l'interrogatorio del macchinista del Milano-Sondrio che venerdì sera poco prima delle 21 ha travolto (nella galleria di Ardenno) Gabriele Fontana, non ha sciolto i dubbi e non ha fatto chiarezza sui punti oscuri della vicenda. Soprattutto non è chiara la dinamica del secondo incidente. Il macchinista Ermanno Spreafico, 49 anni, di Lecco, ha spiegato che l'ingresso del treno in galleria è stato preceduto dal fischio di preavviso, poi il convoglio ha affrontato una curva e subito dopo, sulle rotaie, è comparsa una sagoma chiara. Spreafico ha azionato la «rapida» ma non è riuscito ad evitare l'investimento. Un'ora e mezza più tardi il convoglio ha ripreso la marcia verso Milano, ma dopo poco più di un chilometro Spreafico, che era rimasto al suo posto, avrebbe notato sulla massicciata, in territorio di Talamona, una sagoma scura immobile. Il macchinista ha avvisato un casellante all'altezza di un passaggio a livello ed è stato effettuato immediatamente un so¬ pralluogo. A lato del binario è stato scoperto il secondo cadavere, mutilato come il primo. Quando è accaduto questo secondo incidente? Quale treno ha causato la morte del Martinoli? Sono stati sentiti alcuni macchinisti in servizio venerdì sera fra le 19 e le 21 ma tutti hanno dichiarato di non aver notato nulla di particolare in quel tratto di massicciata. Resta un mistero la fine del secondo ragazzo, che con tutta probabilità è morto ancor prima del Fontana. Spreafico ha dichiarato di non aver travolto Martinoli, ma d'aver semplicemente visto una sagoma scura, immobile. Mentre le indagini proseguono in Valtellina, dove il numero dei suicidi è molto elevato, non si parla d'altro. Tutti si chiedono cosa può aver spinto due ragazzi a scegliere una fine tanto atroce. Erano due bravi giovani, un po' introversi, ma tranquilli. Gli studi andavano bene, Fontana giocava a calcio, con¬ duceva una vita normale. Martinoli, giovedì sera, era andato al cinema con gli amici a vedere «Il mostro», ultimo film di Benigni. Si era divertito molto e aveva discusso del più e del meno coi coetanei. Al momento delle disgrazie i ragazzi avevano il portafoglio in tasca con i documenti e nessun biglietto particolare. Erano usciti di casa in momenti diversi. Christian Martinoli verso le 18 con la sua Uno, trovata poi parcheggiata vicino al cimitero di Paniga, una frazione poco lontano dal punto in cui è stato trovato il cadavere. Gabriele Fontana, figlio del vicesindaco di Postalesio, aveva lasciato i suoi alle 19,40. Era salito sulla sua Panda, che è stata rinvenuta sotto il viadotto del Tartano, a pochi passi dall'imbocco della galleria ferroviaria che in una notte ha inghiottito due giovani vite. Giuliana Cerreti Sopra, Gabriele Fontana, 24 anni Sotto, Christian Martinoli, 21 anni A sinistra, l'ingresso della galleria dove sono stati trovati morti