Napoli non è antisismico Sigilli al Palagiustiria
Napoli, non è antisismico Sigilli al Palagiustiria Una spesa di 1000 miliardi che può risultare inutile Napoli, non è antisismico Sigilli al Palagiustiria NAPOLI. Tre grattacieli disegnano il profilo dell'avveniristico Centro direzionale di Napoli, tre gigantesche torri destinate ad ospitare il nuovo palazzo di giustizia, atteso da oltre 15 anni. Ma quegli edifici, che alla line costeranno quasi 1000 miliardi, potrebbero venir giù come castelli di carta. E' quanto sospettano i magistrati della procura circondariale che ieri hanno disposto il sequestro probatorio dell'intera costruzione. Motivo? 11 mancato rispetto delle norme antisismiche e l'uso di materiali inadeguati. E con i sigilli è arrivata anche una pioggia di informazioni di garanzia che vede tra i destinatari i due provveditori alle opere pubbliche della Campania che si sono succeduti a partire dal 1987 e i responsabili delle imprese che hanno eseguito i lavori. Il sequestro, assicurano gli inquirenti, durerà solo il tempo necessario per completare gli accertamenti tecnici. Ma questa indagine sembra destinata ad avere sviluppi ben più ampi. Forse nel lavoro dei p.m. Filippo Beatrice, Linda D'Ancona e Raffaele Falcone c'è la chiave per scoprire i responsabili dell'incendio che nel luglio del '90 distrusse nello spazio di poche ore la torre A. Di quel disastro si sa solo che fu di origine dolosa: qualcuno collocò «microcariche» esplosive nel grattacielo. Ed ora il sospetto è inevitabile: si voleva nascondere quel che emerge dalle perizie? Nel provvedimento, i magistrati vanno giù duri. Il «coefficiente di protezione sismica», dicono, è risultato insufficiente e a loro giudizio «non appare peregrina l'ipotesi che si profili un pericolo, anche se non attuale, di crollo degli edifici». Ma l'inchiesta potrebbe gettare ombre sull'intero Centro direziuiiale, piogettato dall'architetto giapponese Kenzo Tange, realizzato in un'area di origine paludosa, [m. e]
Persone citate: Filippo Beatrice, Kenzo Tange, Linda D'ancona, Raffaele Falcone
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